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2012/10/23

Italiani in fuga ... a volte ritornano!


Fuga di cervelli!



Gli italiani che vogliono, vorrebbero o stanno per andare o sono tornati dall'estero si dividono in 8 categorie.

1. Quelli che sognano di partire
2. Quelli che potrebbero partire ma non vogliono
3. Quelli che vorrebbero partire ma non possono
4. Quelli che si stanno organizzando per partire
5. Quelli che sono partiti
6. Quelli che sono tornati per scelta
7. Quelli che sono tornati per necessità
8. Quelli che sono tornati e basta

1. Quelli che sognano di partire, i sognatori di mestiere, sono i più pericolosi. Sognano da sempre e nulla più. Sono quelli che si immaginano vivere in paesi tropicali, sono ricchi o sono poveri poca importanza, sole, mare, noci di cocco, pelle abbronzata... sognare non costa nulla! Sono pericolosi perché insinuano nella mente dei potenziali emigranti il tarlo della difficoltà, sognano ma non partono, invogliano ma non convincono. In questa categoria rientrano anche gli eterni indecisi che si contendono un posto anche con "quelli che vorrei ma non posso". Alla fine chi li ascolta ha solo due scelte: sognare con loro e non decidersi mai oppure mandarli al diavolo e continuare per la propria strada. Io suggerisco la seconda.
Incantatori!

2. Quelli che potrebbero partire ma non vogliono. È forse la categoria più realistica. Di questi fanno parte il 99% degli italiani che lavorano, partecipano più o meno attivamente alla vita della propria nazione, magari hanno anche considerato una volta nella vita la possibilità di partire, andarsene ai caraibi a godersi la vita, palme, sole, noci di cocco, spiagge dalla sabbia cristallina e acque limpidissime. Poi si svegliano e considerano che tutto sommato hanno tutto quello che a loro serve, i caraibi (o altro luogo, poco importa quale) sono magnifici per spendere solo qualche settimana di vacanza.
Realisti!

3. Quelli che vorrebbero partire ma non possono. Sono i più motivati, ma anche sfortunati. Conoscono tutto del luogo prescelto, dalle ore di marea alla tassa di soggiorno, conoscono anche il prezzo del kWh e del gas al mc per cucinare. Hanno già stilato budgets, cash flow, piani di rientro e business plan... hanno tutto meno una dose di risparmi sufficiente a vivere senza risorse almeno 3 mesi oppure hanno una moglie che proprio non ci sta a lasciare il proprio mondo, -mammà che farà senza di me?- Si adattano, sperano, convincono, spendono fiumi di parole e chiacchiere con amici e forum. Sono patetici e pervicaci nella loro convinzione. La gente passa e loro son sempre li e alla fine gli altri si stancano anche di ascoltarli.
Sfortunati!

4. Quelli che si stanno organizzando per partire. È questa una nuova categoria di persone, vogliono far colpo sugli amici oppure illudere gli eterni indecisi, sui forum compaiono 3 mesi prima dell'ipotetica partenza. Sono molto attivi, incoraggiano gli altri a fare il grande passo, forniscono indirizzi di chi ce l'ha fatta, di amministrazioni estere, di uffici del lavoro. Convincono tutti che partire e la migliore soluzione per cambiare radicalmente il corso della propria vita, e riescono anche a convincere qualcuno. Ad un certo punto scrivono che la data è fissata, incassano i complimenti di tutti e spariscono. Spariscono dai forums, dai virtuali amici, spariscono da un sogno e quando ricompaiono non si chiameranno più Pinco ma Pallino e il gioco ricomincerà come se niente fosse cambiato.
Patetici!

5. Quelli che sono partiti per davvero. Sono quelli che ce l'hanno fatta, non necessariamente vincenti ma almeno hanno compiuto il grande passo, si sono staccati dalla madre patria ed a prezzo di sacrifici piccoli o grandi hanno iniziato un'esistenza più adatta ai loro desideri. A questo punto della storia a noi non interessa sapere se hanno trovato il successo che cercavano, per molti il solo partire è già una vittoria, il primo passo per ricostruire si spera in meglio la propria esistenza. Molti questo passo l'hanno compiuto già da tanto tempo, sono riusciti a ricominciare da zero, sono professionisti, imprenditori affermati o semplici impiegati capaci di essere indipendenti e non pensare più al ritorno. Spesso questi individui sono quelli più disponibili a dispensare consigli e dritte per invogliare altri a seguirli all'estero e, fortunatamente, spesso ci riescono.
Meritevoli!

6. Quelli che sono tornati per scelta. Che scelta possa mai essere quella di tornare? Tornare è ammettere di aver sovrastimato le proprie capacità di vivere in un contesto diverso da quello abituale. Tornare è ammettere che lavorare in un ambiente estraneo è alienante, tornare è dimostrare d'aver capito di non avere considerato bene tutti gli aspetti di una vita lontano da casa. Tornare è ammettere, senza dirlo, di aver sbagliato. Sono pochi quelli che arrivano a questo passo, la maggior parte si rende conto quasi subito che non è stata una scelta felice e un po' per orgoglio o vergogna decide di restare, di stringere i denti ed andare avanti, consapevole di stare peggio di quando pensava di essere arrivato alla frutta. Se questi individui tornano è perche sono stati costretti o perchè il livello di sopportazione è arrivato al limite. Sono forse i migliori, ammettono tutto e cercano di informare chi si accinge a partire affinche altri non commettano gli stessi errori.
Ammirevoli!    

7. Quelli che sono tornati per necessità. Che necessità ci possa essere da spingere un individuo a lasciare tutto quello per cui si era battuto e tornare al paese natio? Di solito è una scusa... la mamma vecchia e malata, i figli che non hanno amici, le proprietà che vanno in malora senza un occhio attento, ecc ecc. Le scuse sono tante, tutte accampate per non dire, per non ammettere di aver fallito. Che poi intendiamoci bene, tornare non è una tragedia, se si ammette di aver sbagliato, un errore di valutazione è sempre possibile. Non siete esecreabili per questo. Ma obiettivamente se si decide di partire significa aver organizzato per bene il proprio distacco da tutti gli affetti e affari. Se si parte vuol dire essere certi di non avere più situazioni aperte, che si trascinano, aver provveduto per tempo e con capacità a risolvere tutto e non nulla alle spalle. Ma tornare è un fallimento e allora ecco la scusa, la necessità affinchè qualcuno possa credere. Nessuno vi metterà al rogo, purtroppo quelli che accampano giustificazione varie e pittoresche non sopportano sentirselo dire e preferiscono nascondersi dietro il classico filo d'erba consci di non avere abbastanza argomenti.
Bugiardi!

8. Quelli che tornano e basta. Delusi, distrutti, sfiancati, addolorati, forse falliti per davvero. Tornano per rifarsi ancora una vita, sono giovani quelli che tornano senza scuse, tornano e basta. Il proprio Paese è ancora li, poco importa se si stia bene o male, è li pronto ad accogliervi come il figliol prodigo e tornare serve a ritemprarsi lo spirito. Potrebbe esserci una seconda partenza e poi una terza e via in un gioco di partenze e ritorni senza fine alla ricerca della felicità eterna scoprendo di volta in volta che essa non esiste se non nel proprio ego e che forse era meglio restare per costruire meglio la propria esistenza, magari al servizio degli altri.
Demotivati.

E voi? A che categoria pensate di appartenere?



4 commenti:

  1. Nessuna categoria ma per risponderti gia' che sono una persona che risponde alle domande secondo te sono meritevole e ammirevole e sto valutando senza diventar patetica ma realista, dove portarmi a vivere con tutta la mia esperienza lavorativa..per questo ti leggo.grazie.
    Rosanna Pagliarini

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  2. Il modo migliore per iniziare sarebbe quello di pensare dove non vorresti andare a vivere, ridurresti di molto il ventaglio delle possibilita'.
    Hai figli? Considera l'aspetto scuole, conosci una lingua estera, si ruduce ancora l'offerta e migliorano le possibilita' di successo.
    Poi si sceglie in base a tante variabili, anche secondo le esperienze di chi e' gia li.
    C'e un percorso lungo da compiere, sei al primo passo, insisti.

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    Risposte
    1. ..grazie per la risposta...non sono proprio al primo passo e ho usato le tue categorie quindi dovresti averlo percepito...ma non voglio che tu lo intenda come polemica perche ho visto che sei in buona compagnia in quanto a rompiballe!
      quando ho scritto :vado a vedere chi sei, intendevo proprio cosa fai e cosa dici e sono rimasta 2 ore a leggere andando su e giu per il mondo o divertendomi con le tue metafore o imparando con argomenti ben piu complessi che il grado di cultura non mi ha permesso di comprendere ma mi ha incuriosita. ti ho scritto i miei ringraziamenti per essere chiaro nelle spiegazioni e divertente e tanto altro che si e ' perso nell'etere. Ora,scrivere dal telefono in un quadratino non e' esattamente scorrevole e i miei pensieri e curiosita',avendo a "disposizione" una petsona come te aumentano ad ogni respiro ma capisco che non e' la sede adatta...posso scriverti in un altro posto? ho ben chiaro cosa voglio e mi piacetebbe esportelo ma non so in quale"categoria"..adesso si,le categorie esistono ma io faccio di tutto per non
      n essere catalogabile!
      grazie se mi rispondi.
      rosannapagliarini

      vicodellatartarugaslowfashio.blogspot.it
      vicodellatartarugaslowfashon.blogspot.it

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  3. Manda una email al mio nome at cognome dot eu.
    Ciao

    RispondiElimina

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