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2020/07/19

Italians




Why is Italy lagging behind other large European countries (United Kingdom, Germany, France, Spain) in overall development and management? What exactly does the Italian society lack today, especially compared to other European countries?
I will skip the classic issues like mafia, corruption, high taxes, etc. I’ll go for something more psychological.

The three points below might in some cases be interconnected.


1. Lack of patriotism. Italians don’t love Italy. They like Italy, they love their town, region, but they don’t feel love for their country. This also applies to politicians. Italian politicians don’t defend their country, they let other EU countries rip Italy off. They don’t back Italian business either.

2. Lack of self-confidence as Italians. Some other EU countries depict the Italian as a lazy, not serious, not reliable person, probably a heritage of the Berlusconi era. Italians are told others do things better, are more efficient, that things always work better abroad etc. truth is, Italians are the best at many many things. When an Italian goes after something, the result will very likely be exceptional, because he puts passion. However because of the lack of self-confidence, Italians are not able to sell themselves correctly. Also things often do not work better abroad.

3. No faith in the future. Italians are constantly bombarded by negative news, media constantly tell people there’s no jobs, that college graduates are unemployed and underpaid, there’s economic crisis, etc. 

As a young guy, this is totally devastating, and kills any hope and project.

2020/07/03

Aiuti di Stato a un'azienda privata


Via libera del ministero dell'Economia alla garanzia pubblica sull' 80 per cento del prestito da 6,3 MILIARDI (miliardi, non milioni!) di euro accordato da Intesa Sanpaolo alle attività italiane del gruppo Fca. «E un'operazione di sistema con la quale si punta a preservare e rafforzare la filiera dell’automobile in Italia e a rilanciare gli investimenti, l'innovazione e l’occupazione in un settore strategico per il futuro economico e industriale del Paese», sostiene il ministro dell'Economia.
Prendo atto: a) che mentre le medie e grandi aziende italiane faticano come non mai – anche con Intesa Sanpaolo - ad accedere alle garanzie ministeriali l’ex Fiat con sede in Olanda è riuscita ad avere il tutto in pochi giorni b) I beneficiari sostengono che con questi fondi aiuteranno imprese italiane, però intanto la sede la tengono all’estero e nessuno li spinge a riportarle in Italia per pagarci le imposte c) E’ vero che la “filiera” dell’automobile è imponente, ma allora lo è anche quella di molte altre e diverse attività e le auto Fiat rappresentano solo una piccola parte del mercato automobilistico italiano.
Ragioniamo di singole aziende: l’ex Fiat in Italia ha ora circa 60.000 dipendenti (altri dicono 30.000, a seconda se si considerano o meno i suoi marchi secondari) ma anche considerano il primo caso 6,3 miliardi significano più di 100.000 euro A TESTA per ogni dipendente (addirittura 200.000 euro A TESTA secondo la versione più restrittiva). DOMANDONA: ma quante aziende italiane mai percepiranno GARANTITI ALL’80% DALLO STATO crediti di 100.000 euro per ogni dipendente? 
 
Fate i conti sulla vostra azienda od attività e pensate a quante imprese - italiane al 100% con sede fiscale in Italia e operanti in ogni settore, magari in gran parte tecnologiche o operative per per l'esportazione -  si potevano in alternativa finanziare con questa mega-somma. 
Se un libero professionista, un dipendente in cassa integrazione di un'azienda normale  “vale” meno di mille euro al mese perché un dipendente Fiat deve “valerne” CENTO VOLTE DI PIU?
 
Non sto sostenendo che l’intervento sia sbagliato, ma questi sono i veri temi strategici da “Stati Generali” e non le troppe chiacchiere autoreferenziate, tanto più che il gruppo Fiat 20 anni fa aveva più del doppio dei dipendenti in Italia (122.000) rispetto ad oggi e che questi dipendenti rappresentano ora meno del 25% del gruppo Fca (la cui maggioranza fa capo a Exor, la holding estera che controlla di tutto, anche testate come il giornale Repubblica).

IN QUESTI ANNI FIAT HA DISINVESTITO IN ITALIA NONOSTANTE UNA MAREA DI AIUTI DI STATO RICEVUTI NEI DECENNI SCORSI.

Tra l’altro il prestito di Intesa ha una durata di 33 mesi e il tasso d'interesse che pagherà Fca, e che comprende il costo della garanzia pubblica stabilito dal Decreto Liquidità, non è stato neppure rivelato. Fca Italia (beneficiaria ufficiale) non pagherà dividendi agli azionisti (se ne avrà), ma potrà comunque farlo Fca/Exor perché la sede è fuori Italia. Il portafoglio degli Agnelli, quindi, è assicurato.
Nel complesso tutto questo vi sembra trasparente? A me no, proprio per niente.


2020/06/28

I due Presidenti


Come spesso accade in momenti di ansia e incertezza, il popolo cerca figure di riferimento rassicuranti. L'Italia segnata dal Covid ne ha individuate due con chiarezza: una sta al Quirinale ed è già da prima dell'emergenza l'emblema stesso della fiducia. 

L'altra invece sta a a Palazzo Chigi e si è costruita la propria reputazione giorno per giorno, passando attraverso alterne vicende ma alla fine ritrovandosi in una posizione molto più salda di quanto non fosse quella pre-coronavirus. Giuseppe Conte, l'uomo con la pochette, sta riuscendo - non solo per meriti propri - nell'impresa di diventare "l'avvocato degli italiani" che aveva promesso di essere nel giorno del suo insediamento (con un'altra maggioranza): secondo la rilevazione Demos di Ilvo Diamanti, 6 cittadini su 10 promuovono la sua azione di governo. Un po' meno rispetto a due mesi fa, ma comunque più del Conte 1, più di Gentiloni e più dell'ultimo Renzi. Non solo, ma gli italiani credono anche che l'attuale esecutivo durerà a lungo, mentre gli elettori dei 5 Stelle vedrebbero proprio Conte come nuovo leader del Movimento.

Sul gradimento e la fiducia in Sergio Mattarella invece non c'è bisogno di sondaggi né conferme. A Bergamo, in una serata di grande impatto emotivo, il Capo dello Stato ha chiuso simbolicamente la tragedia della città più colpita dal Covid, quella dei 6 mila morti e delle bare portate via dai camion militari. A loro Mattarella ha reso omaggio, ma non senza ricordare gli errori le carenze di sistema e la necessità di riflettere su quanto accaduto.

Quando si incontrarono per l'affidamento del primo incarico di governo, Mattarella e Conte sembravano due mondi lontani e con pochi punti di contatto. Oggi il destino li accomuna nel difficile compito di risollevare l'Italia. Buona fortuna, presidenti.

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