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2014/01/11

Lavoro bomba sociale


Le discussioni infinite a proposito della legge elettorale, per quanto indispensabili, rischiano di esasperare gli italiani. Chi ha due figli a casa, che da mesi cercano inutilmente un impiego, non può apprezzare gli esoterismi del sistema spagnolo o le discussioni sul modello tedesco modificato. Imperativamente occorre quest'anno sbloccare il mercato del lavoro. Tutti i partiti, a parole, dicono di rendersene conto. Talvolta sono le parole sbagliate - Jobs Act ! ancora inglese, perché? E soprattutto, quali sono i contenuti? - ma è chiaro: il 41% di disoccupazione giovanile ha smesso d’essere una preoccupazione. È una bomba sociale a orologeria. 

Chiunque abbia provato ad assumere un ragazzo conosce l’odissea cui sono costretti datore di lavoro e lavoratore.

L’apprendistato - il fiore all’occhiello del governo Monti, in Germania la porta d’ingresso al mondo del lavoro - deve passare sotto le forche caudine di dodici (12!) autorizzazioni. Il part time non ha mai preso piede (e molte aziende non lo concedono). I contratti a progetto sono spesso una farsa, che nasconde la totale assenza di un progetto. I contratti a termine riguardano ormai cinque rapporti di lavoro su sei: ma generano quel precariato cronico che sta azzoppando due generazioni. Restano i classici contratti a tempo indeterminato. I neolaureati che entrano così in azienda sono scesi dal 20% del 2004 al 5% del 2012: una percentuale irrisoria.

Perfino lo stage - la cui importanza non dev’essere sottovalutata: nove ragazzi su dieci passano di qui - è stato burocratizzato. La legge 148/2011 prevede che il datore di lavoro sia solo il tutor (sic) di un rapporto tra un’associazione di categoria e lo stagista. I due sono costretti a operare fianco a fianco: la legge ignora che, nel XXI secolo, il lavoro si svolge spesso a distanza e in movimento. Lo stagista, infine, deve pagare imposte sul reddito anche su un compenso di 500 euro mensili. Davvero questo Stato vorace vuole aiutare i ragazzi italiani? È necessario un Codice del Lavoro semplificato, integrato nel Codice Civile, tradotto - quindi, chiaro e traducibile - in inglese, come chiede l’Unione Europea. Un progetto è stato presentato nel 2009 da 54 senatori, e il Senato nel 2010 ha approvato una mozione in tale senso. L’idea è stata lodata da tutti, a destra (Berlusconi), a sinistra (Renzi) e nel sindacato (Uil). Tanto per cambiare, non è accaduto nulla. 

I sindacati devono fare la loro parte. Non possono continuare a difendere i buchi neri delle aziende municipalizzate e, in genere, a proteggere chi è già protetto, ignorando chi è da sempre ignorato: i milioni di lavoratori atipici che si dibattono tra contratti astrusi. Centinaia di norme, infatti, si sono stratificate nel tempo, e oggi la legislazione del lavoro è così complessa da risultare comprensibile solo agli esperti.

La via d’uscita? Esiste, e se n’è parlato. Un contratto unico di ingresso, nessuno inamovibile, ma garanzie crescenti nel tempo, condizionate alla disponibilità del lavoratore alla riqualificazione e alla ricollocazione. Lungo il percorso, un servizio di orientamento professionale, capillare ed efficace. 
Si può fare, il governo Letta ha la sua grande occasione. Gli inglesi, anche grazie al nudging (incoraggiamento individuale), ci stanno riuscendo. Noi italiani non siamo né più pigri né più stupidi. Siamo solo legati. E come i contorsionisti del circo, in questo modo, stiamo affondando. 

Ma i contorsionisti, alla fine, si liberano e riemergono. 
Noi rischiamo di restare, malinconicamente, sul fondo. 

fonte

2014/01/09

La Vita e oltre...

La vita risponde alla legge non scritta di causa-effetto, ogni effetto deve avere una causa, non può sorgere dal niente. Non per niente fu espressa la legge della conservazione della massa "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" di Antoine Lavoisier, la vita non nasce dal nulla, va oltre questo concetto.

Quando noi vediamo una pianta sappiamo che è nata da un seme, sappiamo che non è sorta dal nulla e la logica ci dice che così è per tutte le cose, anche se a volte questo nesso causale ci sfugge, perché non è così ovvio. Nel '600 i naturalisti dell'epoca erano convinti che i pesci e tutti gli animali inferiori nascessero dal fango inanimato, cioè dal nulla. Se uno sosteneva il contrario veniva bruciato sul rogo, ci vollero due secoli per dimostrare la vera causa e cioè che la vita nasce dalla vita e non dal nulla. Oggi sono ancora in molti a credere che l'anima nasca insieme al corpo e che nasca con tutte le sue caratteristiche personali dal nulla, cioè senza nessun passato o causa precedente. Lo spirito è il prodotto di tutto il suo percorso passato.

Tutto quello che ci accade è per una ragione precisa. Non esistono errori. Non esiste il caso. Non esistono capricci divini. Il motivo risiede in qualcosa che abbiamo fatto in precedenza, o in questa vita o in qualcuna delle precedenti esistenze terrene. E non ci accade per punizione, ma per darci la possibilità di cambiare e migliorare, ossia di evolverci. E siamo noi stessi ad aver scelto le nostre prove, ben prima di nascere, proprio per questa finalità. In realtà, subiamo tanti condizionamenti da chi ci circonda, spesso senza neanche accorgercene, ma la scelta è sempre e solo nostra.

Ogni qual volta una persona ci fa del male siamo noi ad aver creato quella situazione e quella persona, inconsapevolmente, ci sta in realtà regalando l’opportunità di cambiare, di vincere il nostro orgoglio, i nostri cattivi sentimenti. Se noi reagiamo male abbiamo fallito la prova, la prova che noi stessi ci siamo messi davanti, abbiamo sprecato un’opportunità per evolverci. La prova dipende esclusivamente da noi, la responsabilità è sempre e solo nostra se vogliamo o non vogliamo cambiare, sbagliamo se ce la prendiamo con chiunque altro.

Ogni qual volta noi soffriamo per un qualunque motivo è perché non abbiamo compreso qualcosa e la sofferenza è l’ultimo rimedio che ci viene dato quando non vogliamo proprio capire la lezione, data la nostra incapacità di non averla voluta capire con “le buone”.

L’esistenza terrena è esattamente una scuola, un corso di studi, il mondo è una palestra dove ciascuno viene per imparare, fare esperienze, evolversi. Quasi sempre, sono le esperienze più dure e difficili, quelle che ci fanno soffrire di più, proprio quelle da cui impariamo di più, quelle che ci fanno cambiare maggiormente. Quando tutto è rose e fiori, quando tutto è facile e in discesa allora è molto difficile che una persona si sforzi di cambiare, è probabile anzi che si divenga viziati, proprio come le persone che hanno tutto, il vizio le rende peggiori, non migliori. Quando invece una persona nasce in mezzo alle difficoltà è costretta a rimboccarsi le maniche e a migliorare. Ecco perché gli individui, quando pianificano programma del loro viaggio terreno, prima di incarnarsi, scelgono spesso vite difficili e piene di ostacoli, altrimenti sarebbe una passeggiata, è probabile che si finisca con il non imparare nulla e questo viaggio sia inutile e che debba essere ripetuto. Paradossalmente la prova più difficile è proprio quella di chi ha tutto, perché è rarissimo che si resista alle forti tentazioni del vizio e si diventi una persona semplice, con grande umanità e altruismo.

2014/01/07

Il paradosso di Fermi


Il paradosso di Fermi è un paradosso che si dice sia stato proposto dal fisico Enrico Fermi nel contesto della probabilità di contattare forme di vita intelligente extraterrestre.

Il paradosso si riassume solitamente nella domanda "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?". Estremizzando la questione, il problema diventa se noi esseri umani siamo la sola civiltà tecnologicamente avanzata dell'Universo. Questo problema viene usualmente posto come monito alle stime più ottimistiche dell'equazione di Drake, che proporrebbero un universo ricco di pianeti con civiltà avanzate, in grado di stabilire comunicazioni radio, inviare sonde o colonizzare altri mondi.

La situazione paradossale è dovuta al contrasto tra la sensazione, da molti condivisa e supportata da stime del tipo di quella di Drake, che noi non siamo soli nell'universo e il fatto che i dati osservativi contrastino con questa sensazione. Ne deriva che la nostra osservazione o comprensione dei dati deve essere errata o incompleta.

Nel 1950, mentre lavorava nei laboratori di Los Alamos, Enrico Fermi prese parte a una conversazione con alcuni colleghi, tra cui Edward Teller, mentre questi si recavano a pranzo. La conversazione verteva su un recente avvistamento di UFO riportato dalla stampa, su cui ironizzava una vignetta satirica. La conversazione si protrasse su vari argomenti correlati, finché improvvisamente, durante il pranzo, Fermi non esclamò "Where are they?" (trad. "Dove sono?").

Possibili soluzioni (qui ne elenco qualcuna, per altre ipotesi rimando alla lettura di "If the Universe is Teeming with Aliens...Where is everybody?" di Stephen Webb)

Siamo soli

La soluzione più semplice è che la probabilità che la vita si evolva spontaneamente nell'universo e si evolva fino a produrre una civiltà evoluta sia estremamente bassa.

Molti sono gli elementi contemporaneamente necessari perché la vita come la intendiamo noi, basata sul carbonio, possa evolversi su un pianeta. Fattori astronomici, come la posizione all'interno della galassia, l'orbita percorsa dal pianeta intorno alla sua stella centrale e la tipologia di quest'ultima, la sua ellitticità e l'inclinazione dell'orbita, nonché la presenza di satelliti naturali delle caratteristiche della Luna, sono tutti fattori determinanti alla predisposizione alla vita. L'attuale nascita della vita, lo sviluppo di forme di vita intelligente e quindi di civiltà richiede che molte altre coincidenze siano verificate. Gli studi sul nostro Sistema Solare sembrano confermare l'eccezionalità della vita sulla Terra.

Questa tesi può essere contestata sostenendo che la vita non debba necessariamente essere come la osserviamo sulla Terra, ma possa evolversi in condizioni differenti, e che non debba necessariamente basarsi sul carbonio. Molta dell'incertezza deriva dal fatto che i meccanismi che portano alla nascita della vita sono ignoti e quindi è molto difficile, se non impossibile, stimarne la probabilità. Tuttavia l'occorrenza della vita è ritenuta un evento poco probabile anche da parte di alcuni sostenitori dell'esistenza di civiltà aliene; per scavalcare questo problema costoro hanno formulato l'ipotesi della panspermia, la quale sostiene che la vita possa diffondersi facilmente attraverso l'universo o addirittura, nella forma sostenuta da Francis Crick, che possa essere deliberatamente diffusa da civiltà tecnologicamente evolute.

Le civiltà evolute hanno breve durata

Un parametro dell'equazione di Drake è la durata media delle civiltà tecnologicamente evolute. Drake stimò una durata di 10.000 anni (da quando ha iniziato a poter comunicare con onde radio).

Le cause della scomparsa di una civiltà possono essere sia naturali che culturali. Se una civiltà tende naturalmente a annientarsi, è solo questione di tempo perché inventi i mezzi necessari. L'unico dato osservativo disponibile è che la nostra civiltà dispone da decenni dei mezzi necessari, ma per ora è sopravvissuta. Anche in questo caso è difficile dire quanto la lotta gerarchica, l'aggressività, e l'autoritarismo, elementi del militarismo, siano prerogative della razza umana o siano costanti universali intrinsecamente legate all'evoluzione o all'organizzazione politica degli individui intelligenti. Si consideri che non è necessaria una distruzione totale della specie, ma è sufficiente una involuzione a livelli primitivi dei sopravvissuti per sottrarre la civiltà alla lista di quelle in grado di comunicare. Anche eventi catastrofici di tipo naturale possono considerarsi come gravi pericoli per un pianeta vivo: l'impatto di una cometa, di un asteroide, l'eruzione di un supervulcano o l'alterazione delle condizioni climatiche sono tutte minacce alla vita sulla Terra. Sappiamo che la Terra è stata più volte bersaglio di eventi catastrofici, che hanno causato diverse estinzioni di massa (la più nota nell'opinione pubblica è quella dei dinosauri). Eventi di questo tipo sarebbero prevedibili da una civiltà anche più arretrata della nostra, ma difficilmente rimediabili o prevenibili.

Il problema con questa tesi è che non esiste un campione statisticamente valido con cui poter stimare il parametro di durata media di una civiltà tecnologicamente evoluta. Infatti estrapolare tale valore dalle informazioni relative alla nostra esistenza, oltre a non essere statisticamente sensato, vizia il risultato con un effetto di selezione.

Piccola parentesi per i fumettologi: questa tesi è stata anche sostenuta nei fumetti della serie Marvel Ultimate, in cui Reed Richards, membro dei Fantastici 4, sostiene che le civiltà aliene si estinguano a causa dell'arrivo di Galactus (Gah Lak Tus), se non erro nella saga Ultimate Nightmare oppure in Ultimate Secret.

Esistono ma sono troppo lontane

L'universo è estremamente vasto. Prendendo come riferimento la velocità della luce, essa impiega oltre 2 milioni di anni solo per arrivare alla galassia più vicina. È dunque possibile che esistano diverse civiltà evolute e desiderose di comunicare, ma isolate dalle enormi distanze intergalattiche. Questa soluzione però implica che probabilmente siamo soli nella nostra galassia, in contrasto con le stime meno pessimistiche dell'equazione di Drake, che ipotizza l'esistenza di 600 civiltà evolute. Una forma corretta di questa tesi afferma che le civiltà aliene sono attualmente troppo lontane, ovvero che esistono civiltà relativamente vicine, ma che non hanno ancora intrapreso o hanno intrapreso da poco esplorazioni o comunicazioni spaziali.

Ma anche questa ipotesi non è del tutto soddisfacente: infatti se il principio di mediocrità deve essere applicato per postulare l'esistenza di altre razze aliene, deve essere applicato anche per scartare posizioni temporali speciali nella storia della galassia, come sarebbe quella dell'inizio della colonizzazione galattica.

Esistono ma non comunicano o non vogliono comunicare

Ancora più complesso è ipotizzare quale sia la probabilità che una prima forma di vita biologica possa evolversi fino a creare una specie autocosciente e desiderosa di comunicare. È possibile che nell'universo esistano molti corpi celesti ospitanti una forma di vita, ma su pochissimi questa si sia evoluta in una civiltà tecnologica. Inoltre anche se una civiltà sviluppa i mezzi adatti, non è detto che abbia l'idea o il desiderio di cercare di comunicare con altri mondi, magari o perché non ci considerano degni (potrebbero considerare la nostra una civiltà troppo guerrafondaia che mal reagirebbe a un contatto con loro) o hanno paura di noi o comunque perché forse pensano che un contatto diretto possa nuocere a noi o a loro o semplicemente non hanno mai sviluppato l'idea dell'esistenza di altre civiltà con cui comunicare.

Tuttavia concepire una razza aliena come un'unica entità non è soddisfacente: se pure la civiltà o razza aliena nel suo complesso fosse disinteressata, timorosa o non desiderosa di comunicare con altre civiltà, ciò non preclude che al suo interno debbano esistere individui o gruppi di individui che siano desiderosi o interessati a comunicare.

Non siamo in grado di ricevere le loro comunicazioni

Tutti i nostri attuali tentativi di inviare o ricevere comunicazioni con altri mondi si sono basati sull'utilizzo di onde elettromagnetiche. Così come prima dell'epoca di Guglielmo Marconi non avremmo neppure immaginato di usare questo mezzo, così potremmo non essere neppure in grado di immaginare le tecniche usate da civiltà radicalmente diverse dalla nostra. Alcune tecnologie teorizzate potrebbero essere basate sui neutrini, le onde gravitazionali o la correlazione quantistica. Vi è da aggiungere che tali tecnologie di comunicazioni teorizzate sono molto opinabili sulla base delle conoscenze scientifiche attuali, in particolare utilizzare la correlazione quantistica per trasmettere informazioni contrasta con un ben assodato teorema della meccanica quantistica. La trasmissione mediante onde gravitazionali o neutrini, non pone obiezioni di carattere teorico, ma richiederebbe delle civiltà con a disposizione una quantità di energia paragonabile a quella contenuta in larga parte dell'Universo. Attualmente vi sono in funzione in alcuni laboratori rivelatori di neutrini e di onde gravitazionali in grado di misurare tali ipotetici segnali se particolarmente intensi. Si può comunque ipotizzare che una civiltà attraversi diverse fasi di evoluzione tecnologica, passando anche per le relativamente facili onde elettromagnetiche. È ragionevole ritenere che scienziati di questa civiltà siano in grado comunque di ricevere e decodificare segnali radio, anche se per loro ormai obsoleti.

Rimanendo nel campo delle onde radio dobbiamo tenere in considerazione il problema della velocità della luce. Le microonde da noi emesse da quando si è sviluppata la televisione, si stanno ancora allontanando da noi alla velocità della luce in tutte le direzioni. Il raggio in anni luce della sfera entro la quale queste informazioni sono ricevibili coincide numericamente con il periodo in anni dal quale le trasmissioni sono iniziate. Nel caso della Terra questo valore è quindi di circa 50 anni luce. La tendenza a ottimizzare le trasmissioni per ragioni economiche, come nel caso della televisione digitale o dei telefoni cellulari, focalizzandole in fasci di microonde e sopprimendo la portante, fa sì che i segnali trasmessi siano meno distinguibili dallo spazio.

I critici di questa soluzione fanno notare che se una civiltà aliena volesse comunicare, utilizzerebbe dei segnali facilmente riconoscibili come tali, come per esempio una modulazione con portante. Se tale civiltà intendesse usare segnali di difficile ricezione per evitare di comunicare con altre civiltà più arretrate o diverse, si ricadrebbe nel caso precedente. Inoltre alcuni dei mezzi di comunicazione proposti, alternativi alle onde elettromagnetiche, o sono speculazioni teoriche o sono già rilevabili con la tecnologia terrestre.

Chiaro no?

E tu che opinione hai? Parliamone!

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Equazione di Drake

L'equazione di Drake è il risultato di un ragionamento speculativo sulla possibile esistenza e numero di civiltà evolute extraterrestri.


L'equazione fu proposta nel 1961 dall'astronomo Frank Drake come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella nostra galassia, con le quali potremmo pensare di entrare in contatto. Il problema più impegnativo per la ricerca è ora di determinare i fattori che figurano nell'equazione.


La formula è la seguente:


 


In cui: 


N è il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti oggi nella nostra Galassia

R* è il tasso medio di formazione stellare nella Via Lattea
fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti
ne è il numero di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita
fl è la frazione dei pianeti ne che ha effettivamente sviluppato la vita
fi è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti
fc è la frazione di civiltà extraterrestri in grado (e con la volontà) di comunicare
fm è la frazione di civiltà in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata)
L è la stima della durata di queste civiltà evolute

La determinazione dei parametri è molto difficile e in genere mancano molte informazioni necessarie a una stima anche approssimativa.


I valori scelti inizialmente da Drake e collaboratori sono:


* R* = 10 per anno

* fp = 0,5
* ne = 2
* fl = 1
* fi = fc = 0,01
* L = 10.000 anni.

Il valore R* (tasso di formazione stellare) è quello meno incerto. Anche fp (stelle con pianeti) è relativamente meno dibattuto quindi è possibile iniziare a dare un valore anche grazie alle prime osservazioni di pianeti extrasolari a partire dagli anni ottanta. Gli esobiologi possono tentare di fornire un valore per ne e fl ma ci sono dubbi sulle tipologie di stelle che possono offrire condizioni adatte per lo sviluppo della vita. È necessaria l'emissione di una certa quantità di radiazione ultravioletta perché la vita possa avere inizio, mentre la presenza di raggi X è dannosa. Secondo alcune ipotesi la vita è più ubiquitaria di quanto possa apparire (vedi panspermia) e il valore di fl può essere elevato.


fi, fc e L sono ben più difficili da proporre. È possibile che l'evoluzione della nostra civiltà sia avvenuta in seguito a una precisa combinazione di eventi, difficilmente ripetibile. La durata di vita di una civiltà può essere limitata dalla possibilità di autodistruzione o da eventi naturali catastrofici, quali l'alterazione del clima o l'impatto di meteoriti. Drake ipotizzò una stima minima di 10 anni, ovvero all'epoca il periodo di tempo dal quale l'umanità aveva iniziato a inviare segnali radio nel cosmo (in particolare involontariamente con la televisione). Per lo stesso motivo oggi si può ragionevolmente indicare un periodo di 50 anni.


Applicando i parametri inizialmente adottati da Drake si ottiene un valore di N = 10. In seguito egli dichiarò che tali parametri erano troppo riduttivi e giunse al valore finale N = 600.


Altre stime dei parametri, altrettanto plausibili, danno risultati molto più grandi. Per esempio, posto R* = 20/anno, fp = 0.1, ne = 0.5, fl = 1, fi = 0.5, fc = 0.1 e L = 100.000 anni, si ottiene N = 5.000.


Valori più pessimistici danno valori di N minori di uno, cosa che non può essere valida per la nostra Galassia in quanto in essa esiste almeno una civiltà tecnologica (la nostra). In questo caso, riconciliare il dato con le osservazioni porterebbe alla conclusione che la maggior parte delle galassie sono vuote.


Le stime più ottimistiche si scontrano però con il paradosso di Fermi, ovvero se esistono tante civiltà in grado di contattarci, perché questo non è ancora avvenuto?


L'unico valore di N dato dalle osservazioni è N=1, ovvero che la nostra civiltà è l'unica a noi nota.



2014/01/04

La vivisezione, una pratica barbarica!


Il caso sollevato recentemente da una ragazza venticinquenne di Bologna che soffre di quattro malattie genetiche considerate rare, e vive anche grazie alla ricerca e sperimentazioe sugli animali, ha provocato un vero polverone mediatico attirandosi le ire degli animalisti estremisti che sono arrivati a minacciarla di morte. 
Lei, Caterina Simonsen, secondo quanto riportato dai media laureanda in veterinaria, costretta dalle patologie di cui soffre a vivere perennemente in strutture ospedaliere, ha raccolto una marea di critiche e insulti dal popolo del web ma ha scelto un periodo giudicato sospetto per esternare le proprie preferenze in termini di ricerca biomedica condotta a suo dire per salvarle la vita. Sospetto perché nello stesso periodo debuttava Telethon, la maratona televisiva a favore della ricerca biomedica per l’identificazione e la cura delle malattie considerate rare e di difficile cura. 

Anche se questo articolo non vuole affrontare una tematica riguardante Telethon, mi sembra doveroso dire cos'è Telethon. Secondo quanto riportato sul loro sito web la Fondazione Telethon è una delle principali charity italiane. Operano ininterrottamente dal 1990, con l'obiettivo di identificare le cure adeguate per le malattie genetiche rare, ovviamente attraverso il finanziamento di ricerca biomedica eccellente. Oltre ai ricercatori si avvalgono di volontari, aziende partner e donatori che aiutano la ricerca a progredire verso la cura. Naturalmente Telethon nel corso delle proprie ricerche utilizza la sperimentazione animale altrimenti detta vivisezione come prassi per ottenere quei risultati di cui vanta successi eclatanti ma anche insuccessi è bene ribadirlo.

Curiosando sul web leggo che Telethon ha come missione il finanziamento della ricerca scientifica che possa portare alla cura delle malattie genetiche. Contemporaneamente è contro ogni maltrattamento degli animali. Grazie ai progressi della ricerca scientifica che mettono a disposizione dei ricercatori molteplici sistemi su cui testare l’efficacia delle terapie sperimentali (per esempio cellule e tessuti), sullo stesso sito web si afferma che solo una parte dei progetti finanziati richiede la sperimentazione su modelli animali.
In quei casi, Telethon richiede ai ricercatori di utilizzare il minor numero possibile di animali e di applicare un rigido codice di comportamento che minimizzi la loro sofferenza seguendo alla lettera i dettami della legislazione vigente in materia (Decreto legislativo 116 del 27 gennaio 1992, in attuazione della direttiva del Consiglio Europeo 86/609/CEE) affinché i ricercatori ottengano l’autorizzazione dei comitati etici dei loro istituti. 

Si afferma inoltre che la sperimentazione sugli animali viene eseguita secondo le leggi e le normative in vigore, quindi tutt’altra cosa rispetto alla vivisezione, contro la quale anche Telethon sembra si pronunci in maniera forte. Sembra!
Bella risposta. Peccato che il termine "vivisezione" sia stato sostituito nel tempo da "sperimentazione animale" o "modelli animali", cambiano i termini ma la sostanza resta invariata, italica abitudine quella di cambiar nome alle tasse, alle spese, alle sperimentazioni per colpire a ammansire l'opinione pubblica, poi nei fatti tutto resta come era prima. Noi sappiamo, senza aver ricevuto il lavaggio del cervello che la vivisezione è paritetica della sperimentazione animale e si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali.

Torniamo dunque all'argomento di questo articolo: per quale motivo dunque viene richiesta la sperimentazione sugli animali? La ricerca di una terapia per una malattia genetica è un percorso lungo e complesso che normalmente passa da una fase cosiddetta “di base” dove i ricercatori si concentrano su sistemi cellulari o addirittura molecolari per identificare i meccanismi che portano alla malattia e i modi per bloccarne l’insorgenza. Ora sappiamo con certezza, non sono io che lo affermo ma autorevoli luminari medici, che i fenotipi umani sono differenti da quelli animali, non tutti ma una percentuale abbastanza alta da vanificare gli sforzi compiuti nella ricerca, vale a dire quello che potrebbe andar bene sull'animale non è detto che funzioni allo stesso modo sull'uomo,  quindi quali sono i requisiti, o le esigenze mediche o biomediche per le quali la sperimentazione sugli animali diventa una prassi consolidata?

Ecco che si afferma, senza cognizione di causa, magari parando a destra e manca, che una volta che si sono isolati dei sistemi (farmaci, geni, cellule) in grado di bloccare il percorso della malattia nei sistemi di base, è spesso necessario, prima di somministrarli ai malati, controllarne l’efficacia e l’assenza di tossicità in un organismo complesso il più possibile simile all’uomo. Questo diminuisce considerevolmente il rischio di commettere errori di formulazione e di somministrazione. Ah, capito, quindi si utilizzano i modelli animali nelle fasi terminali di sperimentazione del farmaco, affinchè poi non vi siano effetti indesiderati sull'uomo? Forse è per questo motivo che ogni anno, solo in Italia, più di 974 mila animali (fonte: Ministero della Sanità), ovvero più di 3.000 al giorno, tutti i giorni, vengono utilizzati per prove di laboratorio? E quali sarebbero questi nuovi farmaci che sono stati testati e identificati dalla ricerca per curare le malattie rare, non ho affatto trovato tracce di questa pletora di prodotti innovativi, di queste cure miracolose che salvano la vita ai bambini italiani, ricordo che il 70% delle malattie rare genetiche è rivolto al settore pediatrico

Aggiungo, non si era detto che la sperimentazione animale riguardava solo la fase finale della ricerca volta a confermare la efficacia del farmaco? Io comprendo benissimo che informarsi seriamente su argomenti tanto complessi come la ricerca di base o sperimentazione animale detta anche vivisezione richieda tempo, pazienza e competenza; ma affermare che Telethon e in genere la ricerca biomedica contro le malattie rare si attenga alla legge per ribadire la propria posizione, solo a parole naturalmente, contro detta sperimentazione animale mentre la attività principale sembrerebbe l'esatto contrario non è serio e sa un po’ di presa in giro.

Mi pongo il quesito perché non tutti i firmatari di petizioni contro la sperimentazione animale agiscono su basi di pura emotività o parlano a caso, fra loro infatti figurano medici, biologi, etologi, giuristi, filosofi eccetera, mi corre quindi l’obbligo di sottoporre alcune considerazioni sulla validità e sull’eticità della pratica relativa alla sperimentazione animale. E' ridicolo affermare che controlli quotidiani secondo un rigido protocollo vengono effettuati per mantenere i parametri in linea con quanto richiesto dalla vigente legislazione, si può vigilare quanto si vuole, ma la legislazione vigente in materia a cui molti fanno riferimento è pressoché quotidianamente e ovunque disattesa, come provano le innumerevoli azioni intraprese (e relative denunce promosse) dalle associazioni cosiddette animaliste. Quanto alla “autorizzazione dei comitati etici dei loro istituti”, è un po’ come se i carnefici della Santa Inquisizione avessero chiesto il permesso al Papa. Siamo seri, le motivazioni sono decisamente altre.

Queste prove, molto ripetitive, sono spesso richieste da leggi antiquate, forniscono risultati inapplicabili all'uomo in oltre il 92% dei casi e, di conseguenza, oltre a essere inutili, hanno di frequente fermato, per anni, l'impiego di sostanze a noi preziose, così come hanno causato infiniti danni farmacologici, dai meno gravi e diffusi ai peggiori. Le stesse prove vengono ripetute successivamente, con altre forme e tempi, sul destinatario ultimo del prodotto l'uomo con oltre il 50% di insuccessi. A causa della presunta "tutela" fornita dalla vivisezione, questo avviene troppo spesso senza la dovuta cautela oltre che frequentemente senza un effettivo consenso informato ed il diretto beneficio delle persone che subiscono la sperimentazione.

Il partito del si alla sperimentazione animale afferma inoltre che moltissimi presunti o reali, passi avanti compiuti dalla medicina negli ultimi decenni, passi avanti che hanno guarito o alleviato le sofferenze di milioni di malati al mondo, non sarebbero stati possibili senza una motivata, attenta e accurata sperimentazione sugli animali. E’ scandaloso che Telethon possa raccogliere annualmente svariati milioni di euro, tanti quanti il bilancio di funzionamento di tutto l’Istituto francese di ricerca. A chi pensa di donare soldi per la cura, bisogna che conosca anche l’altro parere, ovvero che la terapia genica non è efficace. Se i donatori sapessero che il loro denaro serve prima di tutto per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti, o per pagare gli stipendi dei ricercatori, degli assistenti, persino delle segretarie, del sito web, delle montagne di carta, della pubblicita' sui media, sono sicuro che cambierebbero parere. Solo una minima parte delle donazioni raccolte finisce effettivamente alla ricerca, il resto si perde in mille rivoli non tutti efficaciemente tracciabili. Non sarebbe comunque una novita', l'Italia ha esperienza, in particolare per quanto riguarda le cooperazioni, le ong ecc. di cui spesso si sono occupati gli organi giudiziari competenti. Vecchia storia. 

E che dire, poi, di altre incongruenze? Jerry Lewis con TELETHON raccolse più di un miliardo di dollari per la distrofia muscolare eppure adesso i malati di distrofia muscolare sono più numerosi di prima. Un fallimento che era prevedibile nel momento in cui la ricerca finanziata da Telethon si basa, per oltre il 50%, sull’utilizzo di animali o cellule di animali. 

“I test sugli animali, per la scarsa affidabilità, sono cattiva scienza” e si auspica un radicale cambiamento nella ricerca. A riferirlo è uno dei più noti tossicologi al mondo, il professor Thomas Hartung gia' direttore scientifico responsabile per la ricerca della Commissione Europea ECVAM, il Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi e ora dirige il CAAT, Centro per le alternative ai test con gli animali della Johns Hopkins University.

La bibliografia scientifica è ormai piena di pubblicazioni che criticano e invalidano la vivisezione ma nessun testo scientifico riporta testimonianze sui benefici della stessa. Le denunce sono, invece, sempre più frequenti e su organi ufficiali. Il movimento di scienziati che si oppongono alla vivisezione sulla base di teorie unicamente scientifiche sta crescendo continuamente e sono sempre più frequenti gli articoli che, su riviste scientifiche prestigiose, muovono pesante critiche a questo metodo di ricerca.

La sperimentazione animale o il termine più crudo vivisezione, è inutile e dannosa perché non solo martirizza gli animali ma minaccia la salute umana e impedisce l’uso di metodi scientifici e avanzati.
  
Le manipolazione genetiche che consentono oggi di costruire in laboratorio nuovi organismi vegetali o animali, mescolando l'informazione genetica di specie diverse, anche appartenenti a regni diversi (per esempio piante con animali, animali con batteri) sono la nuova frontiera della battaglia antivivisezionista con qualche limite come evidenziato in precedenza. Le modifiche nei vegetali e negli animali d'allevamento sono solo un pretesto delle industrie per controllare, grazie ai brevetti ottenuti su di essi, il mercato dell'alimentazione e senza voler addirittura etichettare chiaramente i prodotti. 

I rischi per la salute, per l'ambiente e per i rapporti socio-economici dei vari continenti stanno provocando un deciso rifiuto del cibo transgenico nel mondo intero. L'ingegneria genetica è portatrice di una visione dittatoriale della vita che finisce per operare un controllo sociale attraverso la selezione dei caratteri, la clonazione e la procreazione selettiva.

Nessuno ci ha ancora mai saputo dire: quanti geni umani è lecito introdurre in un animale per accrescere la sua "somiglianza" con l'uomo: dieci, mille un milione? A cosa serve parlare di xenotrapianti (trapianti con organi d'animale) quando si sa che con uno solo di questi trapianti il passaggio di virus dall'animale all'uomo potrebbe scatenare un'epidemia incontrollabile come l'AIDS; quando si sa che le cellule dell'organo trapiantato, migrando in tutto l'organismo umano, trasformano il paziente in una "chimera umana"?

Cui prodest?











2013/12/27

COMPLOTTO


Il web si sa è popolato di strani personaggi che credono di conoscere tutto e tutti.
Ecco in cosa mi sono imbattuto qualche giorno fa.
Non vi nascondo che sul momento mi era anche sembrato credibile poi, con qualche riscontro, il castello di carte è fragorosamente crollato. 
Comunque la lettura è divertente e ne vale la pena, con una avvertenza: non fatevi condizionare, molto di quello che è scritto è opera di una sapiente rilettura dei legami e degli eventi, costruito con pazienza e riempiti i vuoti con molta fantasia. In parole povere è stata inventata una storia che potrebbe sembrare credibile. 

Noi sappiamo che non lo è. Buona lettura.
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C’è molta confusione sul Movimento Cinquestelle, proviamo a fare un po’ di chiarezza. Partiamo dalle parole che vanno per la maggiore: ”Grillo, Casaleggio, Massoneria, Cinquestelle, Poteri Forti ecc ecc”.

Vi faccio qualche domanda. Voi pensate che in un modo o nel caso dell’Italia in un paese dove i poteri forti (aggiungiamoci anche massonici) che gestiscono i nostri governi, che gestiscono la nostra moneta, che sono infiltrati nella nostra magistratura, nella nostra politica, nella nostra economia, permettano a un Movimento se non ha alcun rapporto con loro di avere oltre il 25% dei voti alle elezioni ed oltre 160 parlamentari eletti con l’applauso anche del loro braccio armato com’è avvenuto con la Goldman Sachs ?

Se siete così ingenui, vuol dire che nella vita per comodità avete sempre scelto la pillola blu, scartando quella rossa che vi avrebbe portato fuori dalla matrix.

Con la pillola rossa vi sareste resi conto che questi poteri hanno creato e finanziato guerre mondiali, hanno fatto morire milioni di persone per arrivare a mettere le mani sul meccanismo di creazione della moneta dei diversi stati ed è tutto documentato. Hanno creato conflitti a tavolino per far fuori ogni loro reale oppositore ne avete avuto le prove con Saddam, con Gheddafi e probabilmente lo stesso è accaduto, anche se è meno provato, con Moro, Kennedy, Lincoln, ultimamente è andata meglio a Farage ed Orban entrambi usciti miracolosamente illesi da gravi “incidenti”. Questi poteri  hanno messo le mani sulle industrie farmaceutiche, su quelle alimentari, hanno attuato politiche di riduzione della popolazione, hanno fatto eleggere i Presidenti degli Stati Uniti quelli dei servizi segreti, quelli delle forze armate e voi credete che lascino che qualcuno che dica ridateci tutto indietro e andatevene a fanculo  possa davvero essere da loro indipendente? Pensate questo? Pensate quindi che la perdita della sovranità monetaria sia semplicemente un errore contabile? Qualcuno in pratica che aveva sbagliato a fare i conti e per errore ha ridotto l’Europa in questo stato? mi state dicendo che allora tutto quello che occorre fare è dimostrare l’errore commesso analizzando due grafici di macro economia e gridare in una piazza che vogliamo tornare sovrani? Pensate questo? Vi basterebbe annusarla la pillola rossa per capire che l’euro non è un fallimento ma è invece la massima realizzazione del progetto di chi l’ha voluto ossia  di quelle elite assolutiste di matrice anglo-americana che vogliono la distruzione degli stati nazionali e che su questo progetto ci stanno lavorando da decenni e decenni. 

Ecco perché mi arrabbio quando sento che  anche giornalisti come Paolo Barnard che queste cose le conosce meglio di chiunque altro, va in Tv a proporre una nuova teoria monetaria dimenticandosi di dire che non gliela faranno adottare mai perché noi non siamo un popolo di ottusi che non sanno fare due conti ma siamo un popolo di schiavi con un fucile puntato alla nuca  e se non spieghiamo prima al popolo chi è che ci sta puntando l’arma contro non potremo dire ai nostri carnefici che non potranno  ammazzarci tutti perché prima o poi i colpi in canna finiranno. Solo così potremo scendere alle trattative. Perché questo nemico purtroppo non lo batti, ha avuto troppo vantaggio ma questo nemico odia essere smascherato e se lo tiri per la maschera rischi che vada via e ti lasci in pace.

Torniamo al Movimento Cinquestelle e a Casaleggio.  Rispondo subito alla domanda che vi sta maggiormente a cuore. Non c’è il ben che minimo dubbio che Casaleggio abbia rapporti con i poteri forti anche perché è tutto assolutamente provato.
Il socio con cui Casaleggio ha fondato la Casaleggio Associati è Enrico Sassoon (da un anno si è dimesso). Dal 1998 al 2006 è stato Amministratore delegato della American Chamber of Commerce in Italy nata per tutelare gli interessi delle multinazionali americane (vero cancro mondiale) in Italia ed è  Board Member di Aspen Institute Italy ossia una sorta di succursale del Bilderberg sempre creata dai Rockefeller.

Passiamo a Casaleggio che forse vi interessa di più. La storia professionale del guru del M5S inizia nella Olivetti di Roberto Colaninno (la Olivetti è tra le aziende maggiormente rappresentate al Bilderberg ed il suo fondatore è stato tra i promotori del Gruppo stesso) poi passa alla creazione della Webegg, di cui Casaleggio era amministratore delegato. Una società che si occupava di reti, web marketing ed e-governance per la pubblica amministrazione, controllata al 69,8 per cento da I.T Telecom Spa che a sua volta era controllata al 100% proprio da Telecom Italia (ricordiamo che lo storico amministratore delegato di Telecom è membro del direttivo del Bilderberg e che l’azienda è la più rappresentata dopo Fiat alle riunioni del Gruppo).

Poco dopo essere stata creata, la Casaleggio annuncia con un comunicato stampa di aver sottoscritto una partnership con la società statunitense Enamics, leader nel settore business technology management. Il board della Enamics rende l’idea della ragnatela di rapporti della società a stelle e strisce: Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Treasury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller (fondatore del Bilderberg, Commissione Trilaterale, Aspen e CFR) . Una rete di rapporti impressionante che si srotola anche Oltreoceano e che investe i nomi più importanti della finanza, dell’industria e del capitalismo mondiale.

Torniamo quindi ai dati reali e concludiamo con la certificata partecipazione di Casaleggio al Forum Ambrosetti  a CERNOBBIO, LUOGO SIMBOLO DELL’ESTABLISHMENT, covo dei poteri forti internazionalisti e sicuramente uno di quei posti dove l’esponente di un gruppo anti-casta ed anti-sistema dovrebbe farsi vedere solo con degli striscioni di protesta insieme a tutti i suoi parlamentari.

Ora che abbiamo capito che non c’è dubbio che Casaleggio sia un ponte di collegamento con i poteri forti (attenzione ho detto ponte di collegamento e non esponente) possiamo quindi dire che oggi il Movimento Cinquestelle sia un movimento che risponde a questi poteri?

Questo è l’errore che fanno i contestatori del Movimento.
Credete che chi voti Cinquestelle lo faccia per favorire questi poteri ? 
ASSOLUTAMENTE IMPENSABILE.

Credete che gli oltre 160 parlamentari eletti siano espressione di questi poteri? ASSOLUTAMENTE NO e basta guardare i loro background per capire che non c’è nulla di più distante tra loro ed i poteri forti.

Prima che nascesse il Movimento Cinquestelle l’Italia era sull’orlo di una crisi di nervi che sarebbe sfociata di li a poco in una rivolta popolare. Allora è colpa del Movimento Cinquestelle direte voi che ha ostacolato la rivoluzione. SBAGLIATO ANCHE QUESTO. Una rivolta disordinata ad opera di un popolo che neanche conosce chi è il suo reale nemico sarebbe stata repressa duramente e dopo sarebbero state adottate misure ancor più repressive contro il popolo ribelle che i poteri forti avrebbero usato come capro espiatorio per giustificare la situazione in cui versa il paese.

Ma una ipotetica violenta vittoria contro il popolo avrebbe intralciato i piani delle elite assolutiste che vogliono arrivare al potere ma sfruttando la finta democrazia e fingendo di usare metodi democratici. Loro non voglio la classica dittatura imposta con la forza e mantenuta con la repressione perchè la storia ha insegnato che quelle dittature non durano, loro vogliono una dittatura silenziosa ma eterna, un nuovo ordine mondiale dove i popoli siano schiavi inconsapevoli, consumatori compulsivi, burattini da manipolare ma lasciandogli credere che siano liberi di esprimersi in paesi democratici.
Qui entra in gioco Casaleggio. Crea un Movimento espressione della volontà popolare. Un Movimento che porti avanti le istanze dei cittadini onesti ossia di quelli che altrimenti si sarebbero ribellati. Ingaggia Grillo che nell’immaginario collettivo (e non ho motivo di credere che non lo sia davvero ma che anzi si sia spinto fin dove possibile) incarna perfettamente le qualità di un leader contro la casta ed a favore del popolo. Si scelgono candidati che non vengono dalla politica, che non sono espressione de poteri forti e che non sono attaccabili sotto nessun punto di vista.

I parlamentari Cinquestelle nel piano iniziale di Casaleggio dovevano nascere per combattere la casta, gli sprechi, portare in parlamento le battaglie del popolo che così si sarebbe finalmente sentito rappresentato. In pratica il Movimento sarebbe dovuto diventare un vero cane da guardia ma per i pesci piccoli ossia quelli che il popolo crede che siano il male assoluto (Berlusconi, Letta, Bersani, Renzi, la casta, gli sprechi, la diaria, le auto blue, le modifiche della Costituzione, l’omofobia, la Tav ecc ecc). Il popolo si sarebbe calmato sentendosi rappresentato e tutelato da gente come loro. Ed in effetti è proprio quello che è accaduto e che sta accadendo ma c’era soltanto un piccolo particolare, i parlamentari pentastellati non avrebbero dovuto toccare i veri poteri forti – con i quali Casaleggio vista la contiguità era probabilmente sceso a compromessi – che avrebbero continuato ad imporre segretamente ed in maniera silenziosa la propria agenda di un governo mondiale. 

Ecco perché la scelta di mandare in Parlamento gente comune totalmente estranea alla politica e spesso diciamoci la verità totalmente disinformati su certi temi. Le persone oneste ma fuori dal mondo politico ed estranee al mondo delle lobby come il 99% dei grillini eletti non può neanche immaginare quale siano i veri meccanismi ed i veri centri del potere ma al contrario avranno la stessa visione dei cittadini inconsapevoli che essi stessi rappresentano, e che sono troppo lontani da queste dinamiche per capirle. Questo secondo i progetti iniziali avrebbe fatto si che i parlamentari avrebbero portato avanti esattamente le battaglie che la gente chiedeva, andando a contrastare esclusivamente quelli che il popolo crede erroneamente che siano i veri nemici ma che in effetti sono semplici burattini manipolati ed ecco che il gioco è fatto. Anche la scelta quindi di mandare in parlamento persone con un background come quello dei grillini è stata una strategia ben precisa. Ma anche quella strategia sta rischiando di fallire. Sta fallendo perché le persone oneste, quando si trovano a ricoprire ruoli di responsabilità, prima o poi vogliono crescere, essere al passo con l’incarico da svolgere e quindi cominciano ad informarsi autonomamente a creare una propria strategia ed un proprio spirito critico ed è così che nel Movimento nascono i vari Sibilia, Di Battista, Di Maio, Taverna che spostano la loro attenzione verso i reali nemici del popolo tagliando il filo che li lega ai loro leader pur riconoscendone la piena fedeltà ed ammirazione.

Ma perché quelli che hanno intrapreso questa strada sono ancora meno di 1/10 dei grillini in Parlamento ?  perché la strada è stata sbarrata ed ora vi spiego come. Con la scusa che il popolo non è pronto a recepire alcuni temi, l’attenzione è stata spostata verso temi secondari accantonando quella che invece doveva essere la martellante informazione su temi come sovranità monetaria, proprietà della moneta, uscita dai trattati europei. Bisognava creare una rete con i tecnici di questi argomenti ed inserirli nel piano della comunicazione del Movimento. Ed invece è avvenuto l’esatto contrario e vi faccio alcuni esempi. I giornalisti/blogger anti-sistema che conoscono tutte le dinamiche dei poteri forti (e che in parte le hanno insegnate anche a me) erano sostanzialmente due e sono stati messi entrambi fuori dai giochi nell’universo grillino anche se con strategie diverse. Uno è il già citato Paolo Barnard ed un altro è Claudio Messora. Paolo Barnard è tra i più coraggiosi ed esperti giornalisti su questi temi, poteva essere  una risorsa preziosa per il movimento che non ha invece voluto recepire i suoi appelli. Barnard ha un solo difetto, è nervoso, impulsivo spesso irriverente. I leader grillini hanno capito il punto debole ed hanno più volte toccato il suo nervo scoperto. Gli hanno prima teso la mano e quando Barnard ha allungato la sua loro l’hanno tirata indietro facendogli un pernacchio, poi l’hanno cercato, poi l’hanno deriso fino a fargli saltare i nervi così che Barnard ha cominciato a sputare fuoco sul tutto il movimento incondizionatamente ed i grillini hanno preso le distanze da lui e di conseguenza anche dai temi da lui trattati.

Rimaneva Claudio Messora da sempre storico amico del Movimento, nel suo blog i poteri forti sono sempre stati il nemico numero uno, lui è sempre stato preciso, documentato, chiaro ed ha portato alla luce tanti temi che nessuno voleva trattare: Massoneria, Bilderberg, Trilaterale, Mes, Poteri Occulti, Lobby di potere, Multinazionali, in pratica lui ha sempre mirato a colpire e ad informare sui veri nemici dei popoli e delle nazioni. Casaleggio lo ha chiamato a se, lo ha eletto Capo della comunicazione del M5S offrendogli oltre 6000 euro al mese più rimborsi spese ed un incarico di grossa autonomia ed autorità. L’unica cosa che gli ha chiesto evidentemente è di lasciare stare quelle battaglie contro quei poteri che lui ha sempre denunciato e di trattare invece temi apparentemente più vicini ai cittadini ma assolutamente meno rilevanti.
Piatto ricco mi ci ficco avrà pensato Messora ed in men che non si dica si è svestito dalla veste di guerriero contro i poteri assolutisti ed ha cominciato anche lui a fare la guerra alle formiche del potere. Oggi 2 Dicembre 2013 aprendo il suo blog (byoblue) è possibile trovare nell’ordine articoli contro Pierferdinando Casini, Lucia Annunziata, Nicola Porro, Porta a porta, la Cancellieri e tanti altri insignificanti nemici del popolo.

Proviamo ad immaginare il contrario e supponiamo che la mia tesi fosse errata, Claudio Messora che ha rapporti quotidiani con i parlamentari Cinquestelle, da domani decide di chiuderli ogni giorno per qualche ora in una stanza e gli mostra i documenti e le prove di tutto quello che lui stesso denunciava fino a qualche mese fa, invitandoli a prendere provvedimenti. Sapete cosa accadrebbe ? che gli interventi sulle politiche criminali di emissione della moneta in Parlamento passerebbero da 1 (di Sibilia) a 165, gli interventi sull’appartenenza dei nostri politici al Bilderberg ed alle altre lobby para-massoniche passerebbero da 1 (di Sibilia) a 165. E nessuno potrebbe più far finta di non aver sentito perché ci sarebbero interrogazioni parlamentari, commissioni d’inchiesta, manifestazioni per informare i cittadini su chi sono i veri nemici del popolo e quali sono le vere cause della crisi. Credete che i parlamentari saliti sul tetto avrebbero messo uno striscione contro la modifica di un articolo della Costituzione se avessero visto i video di Messora sul Trattato di Lisbona che quella stessa Costituzione l’ha annullata già dal 2007? o avrebbero capito che è quel Trattato che va denunciato e combattuto e non l’articolo modificato.

Ed invece, c’è un solo Sibilia, un solo Di Battista, un solo Di Maio, una sola Paola Taverna. Si discute di diaria ma non si parla più del Mes, si parla di referendum sull’euro e non di esigenza di uscire subito, si parla di pensioni d’oro ma non di emissione della moneta a debito come vero motivo della crisi dei cittadini. Ma questo quanto può durare? Per quanto ancora questi leader possono contenere il fiume in piena che 165 parlamentari possono scatenare da un momento all’altro ? Questo dipende anche da noi tutti e da quanto riusciamo a stimolare una presa di coscienza da parte degli eletti pentastellati. Potrebbe durare ancora poco dopodiché l’arma che i poteri forti avevano strategicamente pensato per canalizzare le proteste dei cittadini diventerà un boomerang contro di loro. Enrico Sassoon che è un uomo esperto di queste dinamiche, quando ha cominciato a fare i conti con l’inaspettato e sproporzionato boom che il movimento avrebbe potuto avere, ha intuito subito quello che poteva succedere e si è dimesso sapendo che i suoi stessi legami con questi poteri sarebbero inevitabilmente venuti fuori creando problemi e disagi all’intero Movimento. Un modo anche per non trovarsi tra le mani la pistola fumante quando i suoi amici impallinati dai pentastellati gli avrebbero chiesto spiegazioni

Pensateci bene, nel momento in cui la Casaleggio Associati aveva raggiunto il suo massimo splendore, il socio che l’ha creata si è dimesso. Invece di godersi i meriti e perché no anche i profitti, decide di lasciarla. Avete mai riflettuto su questo dato ?
Grillo invece ha provato a ridimensionare il tutto, ha avuto ultimamente delle uscite che hanno destabilizzato gli stessi grillini quasi come se volesse appositamente perdere dei consensi. Ha criticato le azioni indipendenti prese da alcuni suoi senatori, ha preso le distanze da diversi esponenti esterni al movimento ma amati e sostenuti dal popolo pentastellato, ha criticato alcuni idoli del web come il Primo Ministro ungherese Viktor Orban che sta lottando per la sovranità del proprio popolo a cui i grillini dovrebbero ispirarsi.

Durante il recente Vday a Genova ha cominciato a fare un passo indietro “io presto mi metto da parte, l’età si fa sentire – ha detto-  ormai alcuni dei ragazzi mi hanno superato”. Una frase a metà tra una confessione ed una obiezione di coscienza. Ha capito che gestire 165 parlamentari non è fattibile. Se ne possono gestire 20 forse 30 ma gestirne 165 vuol dire che qualcuno prima o poi sfugge al controllo, qualcuno si slega, qualcun’altro va per conto proprio.
Ecco perché gli oppositori del Movimento Cinquestelle devono capire che il movimento è una bomba ad orologeria che se piazzata nel punto giusto può davvero far saltare il culo dei potenti perché sono stati proprio loro ad accendere la miccia ma senza pensare ad un piano di fuga convinti di poterci soffiare sopra in qualsiasi momento. Ecco perché  non bisogna ostacolarlo o la bomba scoppierà in mano a chi la trasporta ed il movimento imploderà e tutti noi perderemo una grande occasione.

Ma c’è bisogno di qualcuno che dall’esterno abbia una visione d’insieme per indicare la direzione giusta ai membri del movimento mettendoli in guardia da chi al loro interno quella bomba vorrebbe disinnescarla. C’è bisogno di gruppi esterni che si uniscano in nome della lotta ai poteri forti che conducano inchieste e studino strategie scambiandosi il materiale direttamente con i parlamentari Cinquestelle per fare in modo che quelle denunce si concretizzino nelle istituzioni. C’è bisogno che un movimento di liberazione nazionale cammini fianco a fianco con i pentastellati che hanno già i numeri ed i consensi necessari per poter cambiare le cose, evitando che il Movimento esca fuori strada. Se tutto questo venisse invece ostacolato al loro interno, se ai parlamentari in questione venisse impedito il dialogo, il confronto su questi temi e soprattutto le azioni concrete, allora cadrebbe finalmente la maschera di chi non vuole realmente l’interesse del paese ed una scissione nel Cinquestelle sarebbe a questo punto inevitabile. 

Per concludere rispondo alle vostre domande:

Ma il Movimento Cinquestelle è stato voluto dai poteri forti?

E’ stata a mio avviso una loro idea ma che gli è subito sfuggita di mano ed ora se noi esterni creiamo una rete di supporto e soprattutto se i pentastellati cominciano ad avere una visione d’insieme togliendosi i paraocchi con i quali sono stati inizialmente lanciati in pista, potrebbe diventare la maggiore arma in mano al popolo.

Gli eletti nel M5S sono espressione dei poteri forti?

Nulla di più sbagliato, anzi al contrario sono stati inizialmente scelti proprio quelli che non avevano assolutamente nessuna conoscenza o contiguità con i meccanismi occulti del potere.

Ma Casaleggio è vicino a queste elitè mondialiste?

Assolutamente si ed è una tesi incontrovertibile.

Ma allora chi appoggia il M5S appoggia le elite para-massoniche?

Assolutamente no anzi le mette maggiormente in difficoltà facendo diventare il Movimento, qualcosa di impossibile da gestire autonomamente da parte loro.

Quindi?

Gli elettori ma soprattutto gli eletti del Movimento Cinquestelle sono in assoluta buona fede e non va sprecato il potenziale che rappresentano in parlamento ma bisogna tener presente che il tempo stringe e questo presto potrebbe non bastare se non cominciano a prendere le redini in mano con azioni concrete. I loro leader potrebbero essere stati costretti al compromesso con i poteri forti, ed hanno dovuto per forza di cose abbassare il tiro se non vogliamo pensare che avevano questo programma fin dall’inizio, questo con sicurezza non lo sapremo mai e fondamentalmente poco importa perchè quella che va sostenuta, alimentata,  monitorata e portata a brillare di luce propria è la base del Movimento e non i suoi leader. 

Cosa bisogna fare?

Continuare a dare il sostegno al Movimento ma smetterla di farlo in maniera incondizionata. Bisogna invece cominciare a pressarli su azioni concrete, bisogna spingerli a prendere posizioni reali e drastiche contro i poteri forti e a stringere alleanze con altri movimenti sovranisti o con un prossimo movimento di liberazione nazionale. Bisogna fare in modo che ogni membro del Movimento sia costretto ad uscire allo scoperto e a dichiarare le proprie posizioni sui temi chiave della lotta al mondialismo e le azioni che intende intraprendere, solo così sapremo chi è davvero con il popolo e chi no.         



Nota: Ho modificato una frase all'inizio e l'ultima, forse la vera ragione per cui l'autore si è cimentato in questo lunghissimo scritto. Impariamo a riconoscere i venditori di fumo, potremmo averne bisogno domani... e comunque: mai dire mai.

Spero vi siate divertiti. Perché parlare di Casaleggio? La ragione vera mi sfugge, posso solo dire che come persona è molto schivo, non si mette in mostra, non reagisce nemmeno alle offese, siamo tutti diversi. Un materasso ideale per raccontare una storia di intrallazzi e potere. Peccato sia quasi tutto inventato.

Alla prossima dunque.


Il contenuto di questo articolo, pubblicato dalla "Fonte" esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di "Più alto e più oltre" che rimane autonoma e indipendente.


Fonte: FRANCESCO AMODEO