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2013/04/11

Pedofilia: continuare a parlarne per sconfiggerla

Uno su cinque!
Un bambino o bambina ogni cinque subisce oggi violenze che vanno dalla pedofilia alla prostituzione. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, il problema tocca tutti, sia chi ha figli che chi non li ha. Non dimenticatelo e non fate finta di nulla, il fenomeno va bloccato. 
La prossima volta potrebbe toccare ai tuoi figli, pensaci!


"La prostituzione infantile è un business più redditizio della droga. Costa poco e comporta molti meno rischi". Joseph Moyersoen dà la caccia ai pedofili. Responsabile internazionale dei diritti per l'infanzia nell'organizzazione Terre des Hommes Italia, è stato anche consulente legale per la legge contro lo sfruttamento sessuale dei minori approvata nel '98. Viene dal Belgio, patria di famosi pedofili. 

Ha seguito il caso di John Stanford, il primo trafficante di bambini arrestato nella storia. Snocciola cifre sui piccoli schiavi del sesso, mostra sulla cartina i nuovi eldorado dei "coccodrilli", come vengono chiamati i clienti dei babybordelli. E' sconfortato, Moyersoen, adesso che deve fare il punto su questa battaglia, che da anni è la sua vita.

Purtroppo si tratta di un fenomeno in crescita che non conosce crisi. Anche se, va detto, i rischi sono elevati, secondo la legge italiana un turista che esercita il turismo sessuale all’estero per procurarsi piccole vittime rischia pene importanti anche se nel paese dove vengono scoperte riesce a cavarsela. Una volta rientrato in italia la legge prevede il carcere fino a 3 anni per i clienti e fino a 12 anni per chi organizza o propaganda questi viaggi. Questo dice la legge 269 del '98 che può essere applicata anche se il reato è commesso all'estero. E attenzione, riguarda chi compie atti sessuali in cambio di denaro con una persona che ha meno di 16 anni. Tuttavia nessun italiano è mai stato arrestato per questo tipo di reati, la cosa più grave è che non ci sono denunce.

Perché?

Difficile dirlo, forse gli italiani sono maggiormente attenti o verosimilmente le vittime, per la vergogna, evitano di denunciare l’accaduto sperando non abbia a ripetersi invece non fanno altro che acuire il proprio senso di disagio, come famiglia e come vittime, non rendendosi conto che simile atteggiamento protegge il pedofilo e lo rende immune alle azioni penali contro di se, quindi contro tutti i pedofili.

All’estero come funziona?

Le leggi in materia pedofilia sono tutte abbastanza recenti, quindi è normale che ci sia ancora un ritardo nella giustizia. Tuttavia i magistrati dei paesi presi in esame si stanno muovendo meglio degli italiani. Ci sono stati esposti in Germania ma anche in Francia. A Parigi un impiegato tedesco di 48 anni è stato condannato a sette anni per aver praticato sesso con una bambina thailandese. Il problema dell'Italia non è la legge ma la sua applicazione. Semplicemente da noi non c'è nessuno che è incaricato di farla funzionare. 

Manca il personale di polizia all'estero. Molte organizzazioni umanitarie, richiedono da tempo al ministero dell'Interno di distaccare agenti di polizia addestrati per effettuare indagini nelle località più frequentate dagli italiani. Potrebbero anche di affidare questo compito al personale che è già all'estero per occuparsi del traffico di droga, al momento tutto tace, nell’incertezza delle istituioni poi diventa tutto più difficile, non si conosce chi dovrebbe prendere una decisione, chi attuare un programma o mobilizzare il personale che pure esiste ma a volte resta immobile e impotente di fronte ai fatti per mancanza di coordinamento. 

Tenete presente che esiste da tempo, anche se i contorni non sono ancora ben definiti, una grande "pedofili srl" internazionale, per ora relativamente alla pornografia su Internet ma si teme una recrudescenza dei crimini nei confronti delle piccole schiave del sesso, provenienti per la maggior parte dal sud est asiatico, e questo anche se i paesi colpiti attuano vaste campagne di sensibilizzazione fra la popolazione. Purtroppo troppo spesso la povertà delle famiglie porta a uesta sorta di vendita del figlio o figlia ultima arrivata affinché permetta la sopravvivenza degli altri figli. Un piccolo sacrificio per salvaguardare la famiglia, e questo è abominevole. 

Esistono delle organizzazioni miranti a incrementare il portafoglio verso una larga fetta di utenti europei interessati. Tuttavia il mondo non è ancora organizzato per combattere questo tipo di crimini, non ancora, almeno. Per ora si tratta di mercati locali, che si basano su piccoli trafficanti e passaparola tra clienti. Trovare questi bordelli è facile, facilissimo, è tutto su Internet. Anche la stampa intesa come giornali e siti internet pubblicizzano involontariamente questi siti virtuali o reali quando parlano del fenomeno. Ma non parlarne è peggio, perché in questo modo si permette che un velo d’oblio e d’indifferenza scenda sul problema e nasconda ancora meglio i pedofili che così possono agire industurbati. 

Ci vorrebbe una taskforce transnazionale contro i pedofili. Una proposta in tal senso è già stata presentata al congresso mondiale contro lo sfruttamento minorile. I risultati ancora non sono arrivati, molte nazioni non sono attrezzate, altre temono un effetto domino sul turismo e si continua a procedere a tentoni. Qualcosa è stato fatto, altro lo sarà, si chiede una cooperazione giudiziaria internazionale magari sotto l’egida ONU. 

Bisogna mettere insieme nomi, denunce, per dare un volto a questi viaggiatori ancora invisibili.
Bisogna continuare a parlarne per rendere difficile la vita a questa gente, malata finché si vuole, palesemente pericolosa per i nostri figli.

Io denuncio per quanto mi è possibile, tu che stai facendo? 






2013/04/08

Risparmio energetico? No grazie!




Titolo emblematico che deve far riflettere. Sembrerebbe che agli italiani il risparmio energetico non interessi poi tanto. A parole forse si, non nei fatti.

Tutti parlano e straparlano di efficienza energetica, in Italia, ma i fatti sono ancora decisamente troppo pochi. Anzi, per l’ennesima volta siamo costretti a guardare a quei politici che ci rappresenteranno in Parlamento quando un governo verrà finalmente varato, affinché confermino e rendano davvero efficace il 55% di sgravio fiscale per l’efficienza energetica sugli edifici e non ridurlo come previsto dalla legge di bilancio al 36%. Il successo enorme degli sgravi fiscali del 55% per l’efficienza sugli edifici, per esempio, è sempre destinato ad autodistruggersi entro un certo periodo di tempo, ed è stato minato anche dall’innalzamento degli sgravi per le ristrutturazioni in generale: quale cittadino sceglierebbe di dover dimostrare i propri interventi di efficienza energetica per avere un 55% di sgravi fiscali quando può, molto più facilmente, accedere al 50%?


Lo spreco energetico costa al nostro Paese almeno 20 miliardi di euro in un anno, cioè 516 euro a famiglia. Lo dicono le agenzie per l'energia e associazioni delle imprese. In particolare un rapporto di fine 2012 indica che non solo siamo i primi importatori di elettricità al mondo, con la conseguenza che il costo per l'utente italiano è il doppio di quello sostenuto da un francese e il triplo degli svedesi, ma che deteniamo anche la maglia nera europea per la poca attenzione riservata a riciclaggio e fonti alternative.

Come se non bastasse deteniamo anche il record europeo della tassazione sui consumi energetici. "La spremitura di famiglie e imprese tocca la ragguardevole cifra di 31 miliardi di euro l'anno, la più alta d'Europa. E il risparmio energetico pur con grandi passi verso l'efficienza ancora fatica a essere considerato in particolare dalle famiglie italiane.

Sembra un controsenso, lo capisco, se da una parte si ricorre maggiormente alle energie rinnovabili com'è possibile che tutto sommato il divario non si riduce? Perchè gli sprechi sono ancora troppi, va cambiato il sistema, vanno cambiate le forme di produzione e vanno cambiate certe regole di certe amministrazioni pubbliche. Parlo di Comuni, di Province, di Regioni. In particolare quelle amministrazioni di piccoli comuni, con evidenti problemi di bilancio, tendono a non mettere in pratica le azioni di base per arrivare al risparmio. 

Un esempio su tutti: La spesa annuale dei comuni italiani per l’illuminazione pubblica ha superato il miliardo di euro. Più le manutenzioni. Il 95% delle luci utilizza sistemi inadeguati che disperdono inutilmente verso l'alto il 45% della luce erogata, mentre i nostri lampioni, da soli, ne disperdono circa il 30%. I sistemi sono ancora vecchi, molto energivori. I Comuni che utilizzano illuminazioni a led sono ancora pochi, nemmeno le grandi città ne fanno un uso generalizzato, ma lì incidono anche bilanci mostruosamente in perdita, grandi problemi da risolvere prima di modificare l'illuminazione stradale. I piccoli comuni invece sarebbe favoriti in questo ma non si adeguano. Adeguate misure di ammodernamento degli impianti, farebbero risparmiare fino al 40% dell'energia. 

Poi ci sono i paradossi: il fabbisogno energetico è di 198 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, mentre il consumo effettivo e di 146". Secondo il rapporto l'80% delle famiglie italiane lascia regolarmente sei elettrodomestici in standby, con sprechi che riguardano soprattutto lo scaldabagno (20%), il frigorifero (18%) e l'illuminazione (15%). Solo il 5% delle case e dei negozi infatti utilizza lampade a risparmio energetico, che permettono un risparmio fino al 73% della spesa elettrica. Che senso ha invocare le energie rinnovabili come panacea per ridurre i costi se poi gli sprechi sono costanti e non accennano a diminuire? Sono indice di cattive abitudini che gli italiani, pur nella crisi finanziaria che grava sul paese, non accennano a perdere.

Se a queste accortezze si aggiunge anche il riciclaggio di carta e plastica, la bilancia italiana degli sprechi si alleggerirebbe di altri 60 milioni di euro all'anno: "produciamo 300.000 tonnellate di plastica con 430.000 di petrolio ovvero circa 3 milioni di barili, eppure potremmo arginare queste spese se risparmiassimo energia.

Per questo si chiede un'azione concreta ai politici "per estendere solare e fotovoltaico, geotermia e mini idro, lasciando gli incentivi al 55% per le piccole e medie imprese senza ridurlo al programmato 36% e magari incrementarlo fino all'80% per le famiglie”.

Nonostante sia sia fatto molto ancora siamo lontani dai livelli di risparmio programmati secondo un piano che prevede una riduzione dei consumi nell'ordine di 14 miliardi di euro annui entro il 2016. 

Ma questa Italia ancora non ha ancora capito dove sta andando?


2013/04/06

Questa notte ho fatto un sogno

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Questa notte ho fatto un sogno,



ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore, e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita proiettato nel film apparivano orme sulla sabbia: 
una mia e una del Signore.

Così sono andato avanti,
finchè‚ tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita: i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore...

Ho domandato allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con Te, ma perché‚ mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia vita?".

E il Signore mi ha risposto:
"Figlio mio, io ti amo e ti dissi che sarei stato con te
durante tutto il cammino e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo, ebbene non ti ho lasciato...
I giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui io ti ho portato in braccio".