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2014/04/09

Serenissimi amici miei...


Si vedrà alla fine se la poderosa inchiesta che ha visto impegnati per mesi forze dell’ordine e  magistrati e che portato in carcere qualche decina di “serenissimi veneti” sia una bufala o una cosa seria, certo che pensare di conquistare il Veneto con un trattore taroccato da carro armato trasportato (come?) in Piazza San Marco sembra più impresa da “Amici Miei” che da sovversivi.

Se poi le “prove” sono intercettazioni telefoniche in cui si dice “ci vorrebbe la dinamite” aiuto aiuto perché ogni giorno le patrie galere scoppierebbero di gente che sostiene “Ah, ci vorrebbe di nuovo Lui!” (Mussolini, non Berlusconi…) tutti pericolosi e potenziali golpisti. Forse sarebbe meglio preoccuparsi un po’ di più dei MOTIVI per cui la gente è esasperata, al nord come al sud. Anche perché in Val di Susa le bombe le mettono davvero, Roma in un anno è stata due volte teatro di violenze, incendi e distruzioni ma i Magistrati hanno prontamente messo fuori tutti: non è che una volta di più si usino due pesi e due misure? 

Volevano emulare le gesta del commando di otto persone che il 9 maggio del 1997 occupò Piazza San Marco a Venezia con un carro armato artigianale. Di più: questa volta volevano coinvolgere centinaia di persone, armi in mano, per una azione popolare e sovversiva nella famosa piazza lagunare. Avevano predisposto tutto: anche un trattore trasformato in un mezzo corazzato e dotato di un cannoncino da 12 millimetri.

Avevano invece abbandonato il progetto di fare degli attentati ai tralicci, mentre progettavano di colpire sedi di Equitalia, la "bestia nera" della protesta anti-fisco veneta e non solo. Ma prima che l'azione diventasse concreta sono arrivati i Ros dei Carabinieri che hanno arrestato tutti. Così è stato fermato il piano dei Serenissimi, gruppo che da sempre professa la secessione del Veneto. E infatti tra gli arrestati ci sono proprio due dei condannati per terrorismo che provarono l'assalto a San Marco, Luigi Faccia e Flavio Contin. "Velleitari ma pericolosi", ha sintetizzato il comandante del Ros, generale Mario Parente.

Tra gli arrestati anche il fondatore della Liga Veneta, l'ex parlamentare Franco Rocchetta, secessionista della prima ora e fortemente critico con l'eccessiva morbidezza della Lega Nord. Rocchetta era appena tornato sulle cronache per aver promosso il referendum dell'indipendenza del Veneto.


Ma l'associazione sgominata dai carabinieri dei Ros non era composta soltanto da veneti: oltre al gruppo dei Serenissimi e Veneto Stato, gli appartenenti di Brescia Patria e del movimento indipendentista sardo Disubbidientzia. Insieme erano pronti a inscenare non una azione simbolica come nel 1997, visto che i coinvolti nell'operazione avrebbero anche radunato armi leggere e progettavano una vera e propria azione militare "con resistenza armata" non soltanto a Venezia ma anche a Brescia e in altre città con l'obiettivo di dichiarare l'indipendenza e "innescare un processo insurrezionale più alto".


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