Come spesso accade in momenti di ansia e incertezza, il popolo cerca figure di riferimento rassicuranti. L'Italia segnata dal Covid ne ha individuate due con chiarezza: una sta al Quirinale ed è già da prima dell'emergenza l'emblema stesso della fiducia.
L'altra invece sta a a Palazzo Chigi e si è costruita la propria reputazione giorno per giorno, passando attraverso alterne vicende ma alla fine ritrovandosi in una posizione molto più salda di quanto non fosse quella pre-coronavirus. Giuseppe Conte, l'uomo con la pochette, sta riuscendo - non solo per meriti propri - nell'impresa di diventare "l'avvocato degli italiani" che aveva promesso di essere nel giorno del suo insediamento (con un'altra maggioranza): secondo la rilevazione Demos di Ilvo Diamanti, 6 cittadini su 10 promuovono la sua azione di governo. Un po' meno rispetto a due mesi fa, ma comunque più del Conte 1, più di Gentiloni e più dell'ultimo Renzi. Non solo, ma gli italiani credono anche che l'attuale esecutivo durerà a lungo, mentre gli elettori dei 5 Stelle vedrebbero proprio Conte come nuovo leader del Movimento.
Sul gradimento e la fiducia in Sergio Mattarella invece non c'è bisogno di sondaggi né conferme. A Bergamo, in una serata di grande impatto emotivo, il Capo dello Stato ha chiuso simbolicamente la tragedia della città più colpita dal Covid, quella dei 6 mila morti e delle bare portate via dai camion militari. A loro Mattarella ha reso omaggio, ma non senza ricordare gli errori le carenze di sistema e la necessità di riflettere su quanto accaduto.
Quando si incontrarono per l'affidamento del primo incarico di governo, Mattarella e Conte sembravano due mondi lontani e con pochi punti di contatto. Oggi il destino li accomuna nel difficile compito di risollevare l'Italia. Buona fortuna, presidenti.
fonte: La Repubblica
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