Siamo nel 2020, Il Fondo Monetario Internazionale prevede per l’Italia il 12,5% in meno del PIL e l’incremento del debito pubblico al 166% del medesimo (ovvero una catastrofe) ma non preoccupatevi, non abbiamo fretta. Se pensate che in 5 mesi il debito italiano è aumentato di QUINDICI VOLTE il tasso di aumento medio annuo sul quale per un decimale si consumavano settimane di diatribe con Bruxelles dovreste rendervi conto di cosa stia succedendo e dell’eredità che andrà a pesare sugli italiani e su chi in futuro avrà la ventura di tentare di governarli.
Non mi ripeto più su Conte, questo narciso dilettante allo sbaraglio che ci fa tutti fessi rinviando i problemi sine-die con la cancrena economica che ci divorerà e intanto tirando a campare, ma visto che bisogna anche PROPORRE, a Conte avrei detto che basterebbe cominciare a definire un primo punto strategico ovvero il rilancio “turistico” dell’Italia.
Non penso solo agli alberghi, ma a tutto ciò che è richiamo dall’estero e che nello stesso tempo rappresenti qualità della vita di tutti noi.
E’ turismo aiutare chi assume nel settore, finanziare cooperative (di giovani e donne) che organizzino accoglienza, visite culturali e storiche, finanziando Enti e comuni per sistemazione delle aree, spiagge, sentieri di montagna, finanziando ricerche archeologiche, la sistemazione dei centri storici con rivitalizzazione dei mille borghi abbandonati.
E’ turismo pensare alle infrastrutture, ma anche pulire subito le strade, colpire durante chi getta rifiuti ovunque, curare i particolari nelle ristrutturazioni edilizie per mantenere il bello che abbiamo, incentivare i B & B, gli agriturismo, la vendita diretta di prodotti agricoli di qualità, dare “buoni sconti” sulle autostrade almeno per i turisti (sono le più care d’Europa!).
Diffondere una “mentalità turistica” significa cura ed amore del territorio, con lo sfruttamento intelligente di decine di migliaia di risorse, luoghi, spazi abbandonati ma anche essere ospitali e non voler fregare l’ospite. L’Italia non sono per il mondo le acciaierie di Taranto che portano (poco) lavoro ma distruggono e inquinano, ma piuttosto posti bellissimi che vanno affidati e gestiti da milioni di imprese, artigiani e piccolo commercio, professionisti seri che erano stremati già da prima del virus.
Ma torniamo alla miniera d’oro che può essere la difesa del territorio: ci sono milioni potenziali posti di lavoro che possono “rendere” subito e far circolare ricchezza. L’Italia era “Il giardino d’Europa” ma siamo precipitati per presenze turistiche in un progressivo degrado assurdo. C’è un Sud che potrebbe fare invidia a Spagna, Grecia, Portogallo…eppure tutti ci hanno bagnato il naso, con milioni di disoccupati e il paese si sbriciola in una triste sciatteria.
Cucina italiana, vini italiani, musica italiana, clima invidiabile: abbiamo tutto e nessuno vuole pensarci. Un tema così si può rilanciare con decreti veloci, semplici, pratici, attuali… possibile che nessuno a Villa Pamphili – occupandosi di massimi sistemi e con tanta demagogia - ne abbia parlato?
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