Leggere è come pensare, come pregare, come parlare con un amico, come esprimere le proprie idee, come ascoltare le idee degli altri, come ascoltare buona musica degli Eagles (oh sì), come ammirare un bel panorama, come spendere il proprio tempo libero passeggiando nella brughiera.
Leggere, guardare, osservare, spiare, vedere. Per questo servono gli occhi. Osservando quello che succede attorno a me scopro che la gente guarda e non capisce oppure capisce ma guarda senza alcuna espressione e così pensi che non comprende, non afferra perché tu sei così come sei.
Qui è mezzanotte e sono solo a sei ore di distanza dalla città dove vorrei trascorrere delle ore serene in compagnia dei miei cari, ergo non sono solo qui, loro sono con me, mi piacerebbe essere li invece che qui.
Nessun dubbio su questo.
Aaah, l’estate. Un momento di relax, dormire, uscire, prendendosela comoda. Un tempo in cui gli orari vanno fuori dalla finestra e gli obblighi sono al minimo. Un tempo in cui un panino e un frutto passano facilmente per un pasto e i bambini hanno bisogno di niente di più di un cortile e un paio di amici per renderli felici.
Quest'anno (e anche l'anno scorso, a dire il vero ma per altri motivi), l'estate è stata, almeno fino a questo momento, una grande delusione. Non è che non sia stata estate. È che il clima è stato inclemente, prima caldo, caldo e poi freddo e freddo e pioggia e grandine e di nuovo caldo e poi freddo e così non abbiamo potuto godere della nostra piscina e quando è successo mi sono rotto il naso, bello scemo direte voi, ma son cose che succedono eppure.... Eppure mi sono stressato dalla frenesia di completare i lavori in corso, come se avessi lavorato tutta l’estate lontano dalla mia famiglia. E invece eccoci qui, a fissare agosto sul calendario, e mi sento un poco truffato.
Lo stress è una parola che viene così spesso abusata nella nostra vita, e ora siamo bombardati da consigli per affrontare lo stress in modo che non ci uccide, al punto di essere schiavi delle procedure per evitarlo in tutte le nostre azioni. Ridicolo. Come un auto-proclamato perfezionista, tutto questo stress sta per avere la meglio su di me. Sto diventando vecchio, questo è stressante secondo voi?
Osservando il mondo che mi circonda, non quello attorno a casa mia perché vivo in un’oasi di pace e tranquillità e gli unici che potrebbero attentare alla mia serenità sarebbe i cani con il loro incessante e fastidioso abbaiare. No, osservo quel mondo virtuale che mi circonda guardandomi di sottecchi dallo schermo del computer mollemente appoggiato sulle ginocchia mentre sguazzo pur io mollemente adagiato, direi sdraiato, in poltrona. Ecco quel mondo è più stressato di me. Una metà degli italiani sguazza in acqua più o meno cristallina della spiaggia alla moda scelta per le vacanze estive e l’altra metà sguazza in un mare di debiti mentre tenta disperatamente di restare a galla per non veder affondare tutto insieme alla nave Italia ai cui comandi non c’è il comandante Schettino ma un suo emulo, impreciso e imbranato nei modi e negli intenti, incapace nel tenere coeso il paese mentre un cavaliere senza cavallo ha perso la sella e tenta disperatamente di risalire sul cavallo che nel frattempo è sparito al gran galoppo.
Non bisogna mai dimenticare che la realtà molto di frequente sfugge alla razionalità, le emozioni e sensazioni appartengono a quella sfera non direttamente osservabile da chi cerca di indagare con i metodi della sperimentazione i fenomeni odierni. Le relazioni sociali sono un corpo dinamico in certi momenti e statico in altri, un mondo troppo complesso per essere sintetizzato da schemi proponibili in altri ambienti.
Godiamoci l’estate, con l’autunno si vedrà che fare.