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2017/07/01

Radiografia del suicidio italiano!

Il caso Ilaria Capua: radiografia del suicidio italiano. Un’eccellenza mondiale distrutta nell’indifferenza. Da genio della scienza a trafficante di virus da condannare all’ergastolo per procurata epidemia Dieci anni di indagini sgangherate accompagnate dalla gogna mediatica e social in odio alla casta e alla scienza. Prosciolta è andata negli Stati Uniti.

Ho capito quanto è fragile l’Italia», dice oggi Ilaria Capua, ed è clemente. Tutto quello che c’è di sbagliato, tutto il male è scritto sulla sua pelle. Seguite, anche nella sciatteria ordinaria delle espressioni: presunzione di colpevolezza, gogna mediatica, diffusione di intercettazioni telefoniche, manganellatura via social, odio per la casta, pregiudizio tonante, superstizione, sospetto verso la scienza, per i vaccini, rifiuto delle élite, spreco delle risorse migliori, fuga dei cervelli, rapporti sclerotici fra stampa e procure, incapacità di chiedere scusa, anche sessismo, se credete. Sono i pezzi di un sistema demente e autodistruttivo in cui ognuno fa la sua parte, con la disastrosa noncuranza del carnefice in catena di montaggio, ed è una catena senza progettista, che è anche peggio. È la mattanza del caso. 

Ricominciamo da capo: Ilaria Capua nasce a seconda vita alle 16 del 3 aprile 2014, quando riceve un avviso di garanzia via copertina dell’Espresso. È gialla con un uomo in scafandro che maneggia scatoloni col simbolo del pericolo biologico. Titolo: «Trafficanti di virus. Accordi tra scienziati e aziende per produrre vaccini e arricchirsi. L’inchiesta sul grande affare delle epidemie». Ilaria sta per compiere 48 anni. 

È una deputata di Scelta civica. È una scienziata di prestigio internazionale. La prima donna a vincere il Penn Vet World Leadership Award, il più importante al mondo nel campo della veterinaria. È entrata nell’elenco dei cinquanta scienziati più importanti al mondo della Scientific American. Ha trasformato due stanze di Legnaro, provincia di Padova, in una delle capitali mondiali della virologia. La stampa specializzata la definisce «mente rivoluzionaria». 

È conosciuta alla platea dei profani perché nel 2006 ha codificato la sequenza genetica del primo ceppo africano di influenza H5N1 (la famigerata aviaria) e, anziché depositarlo in un database limitato, accessibile solo ai centri più autorevoli, lo ha condiviso coi centri di tutto il pianeta, sfidando e ribaltando il sistema. Ha inventato Diva, la prima strategia di vaccinazione contro l’aviaria. Fino alle 15.59 del 3 aprile 2014, Ilaria Capua è un capolavoro, di quelli che l’Italia sa produrre. Poi è il mostro. 

«Due giorni prima avevo ricevuta un mail da un giornalista dell’Espresso. Progettava un articolo sull’aviaria e aveva bisogno di me. Ci siamo sentiti per telefono. Mi ha detto: “Sto scrivendo un pezzo su un traffico illegale di virus e di vaccini. Sa di essere coinvolta nell’inchiesta?”. Non sapevo nemmeno che ci fosse un’inchiesta. Lui lo sapeva, io no. Lui sapeva tutto, io niente. Quando è uscito l’articolo l’ho letto, una mitragliatrice». L’Espresso elenca i capi d’accusa. Il più grave è procurata epidemia. 

Pena prevista: ergastolo. «Sono accusata di avere diffuso virus pericolosissimi per guadagnare sui vaccini in combutta con le case farmaceutiche. Sono accusata di aver attentato alla salute del mio paese e del resto del mondo per arricchirmi. 

Scoprirò che l’indagine dura dal 2005, da nove anni e i fatti risalgono al ’99, quindici. Sono anni che mi intercettano, sentono le mie conversazioni, le equivocano, le rimettono insieme secondo un ordine arbitrario e delirante. E mi chiedo: perché non mi hanno arrestata allora? Se sono una mente criminale, un’untrice che diffonde malattie, perché non mi hanno fermata quando ero in laboratorio?». 

E perché non l’hanno mai interrogata? «L’articolo è il più clamoroso ammasso di errori, inesattezze, fraintendimenti, la più incredibile collezione di falsità scientifiche che mi sia capitato di leggere». L’articolo sgorga dalle carte della procura. «L’epidemia del 1999, di cui sarei artefice, è causata da un virus H7N1 e non da un virus H7N3, come riportato sull’Espresso. Cambia una cifra, ma sono due virus diversi. Il virus H7N3 non è mai arrivato in Europa, è come essere accusati di omicidio di un uomo che è vivo. 

Mi accusano di avere provocato un’epidemia fra gli esseri umani, ma il virus H7N3 non infetta le persone, soltanto gli animali. Imparerò che i pm mi accusano di avere creato una società segreta all’estero, la 444, su cui avrei versato le tangenti, ma il 444 è un capitolo contabile dell’Istituto di Legnaro, il fondo da cui attingiamo per tutte le spese. Davvero non lo sanno? Non hanno fatto una telefonata? O credono che incassi le tangenti su un conto dell’Istituto?». 

Ilaria non ha in mano nulla, né l’avviso di garanzia né l’atto di chiusura indagini. Niente su cui gli avvocati possano lavorare. Le prime strategie difensive si studiano sull’articolo dell’Espresso. Così funziona la giustizia. Così funziona il giornalismo: escono su tutta la stampa le intercettazioni, con gusto quelle in cui una collega la definisce «zoccolaccia», in cui qualcuno dice «quest’anno il pacco non è ancora arrivato», e sarebbe la prova provata. Di che cosa, boh. 

Il Movimento cinque stelle rende giustizia al mondo dei reietti. Alessandro Di Battista scrive un tweet con l’hashtag #arrestanovoi, anche se non è stato arrestato nessuno. Il web chiede vendetta. «Poi la fanno ministro della Sanità, troia». «Grandissima zoccola». «Meriterebbe di iniettarglielo a forza il virus». «Iniettateglielo a lei!!!!». «Alla gogna!!!!». Il Movimento chiede le dimissioni dalla commissione Cultura (che si occupa anche di scienza) e dal Parlamento. «Ti dici: non è possibile. 

Chiedi come puoi urlare al mondo che non è vero, quella non sono io. Poi quasi ti convinci, pensi che qualcosa forse lo hai fatto, in qualcosa sei rimasta impigliata, e sei sola contro tutti perché quella sbagliata sei tu. Mi vergognavo a camminare per strada. Mi guardavo allo specchio e mi vedevo vecchia, brutta. Ancora oggi dormo poco, mi sveglio di soprassalto. Non se ne esce mai per davvero. Ecco perché ho deciso di ricominciare a raccontare, perché voglio bene a questo Paese, perché penso a chi oggi è nelle mie condizioni di ieri, e ha meno voce di quanta ne avessi io». 

Nel 2013, Mario Monti aveva chiamato Ilaria per offrirle la candidatura, e lei aveva detto sì. «Penso che tutti debbano restituire qualcosa al loro Paese. Mi sono laureata a Perugia in Veterinaria, cinque anni; specializzata a Pisa in Sanità pubblica veterinaria, due anni; il dottorato di ricerca a Padova, tre anni. Dieci anni di studio pagati dallo Stato. 

Anche grazie allo Stato ero una scienziata di rilievo internazionale e mi sentivo in debito. L’Italia ha investito in me e mi ha fatto diventare quella che sono. Alla Camera ho rinunciato allo stipendio e alla previdenza, per me un servizio civile. E tutto questo è stato spazzato via, come da un fiume in piena che dietro di sé non lascia niente, da una inchiesta folle, superficiale, da un meccanismo delirante, in cui ogni regola e ogni garanzia è saltata, in cui nessuno si chiede il danno irreparabile che sta procurando a una persona, ai suoi figli, a suoi genitori». Ilaria decide di andarsene. 

La chiama la University of Florida per dirigere un dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute. Va al colloquio. Dice: «Sapete che in Italia sono accusata di un reato che prevede l’ergastolo?». «Sì». «E quindi?». «Abbiamo verificato su internet. Non si capisce di che parlino, hanno chiaramente sbagliato un virus con un altro, hanno ignorato i fatti scientifici. Per noi lei è innocente». Sono bastati quindici minuti, alla giustizia italiana sono serviti dieci anni. «Come vorreste che impostassi l’attività scientifica?». «Pensa che abbiamo preso una come lei per dirle che fare? Deve essere lei a dirlo a noi. Vogliamo il suo successo per il bene dell’università». 

Benvenuti nel mondo della logica. 

Università della Florida, 6 luglio 2016. Ilaria manda un sms all’avvocato: «Mi devo preoccupare?». Due minuti e l’avvocato richiama: «Prosciolta!». Non si va nemmeno a processo. La giudice scrive: «L’insussistenza del delitto va affermata, peraltro, sulla base delle seguenti circostanze: mancanza prima di tutto dell’evento». Per lei hanno finito col «costruire accuse del tutto prive di fondamento». 

Ma chi conosce i tribunali sa che questi non sono i momenti dell’esultanza, ma in cui, ancora, si piange. «Mi sento sfregiata, come se mi avessero buttato addosso l’acido. Hanno distrutto la mia carriera. Hanno smembrato un gruppo di studio che era diventato un riferimento mondiale: persone perbene, studiosi di eccellenza massacrati. Io sono all’estero. Il mio braccio destro è all’estero. Il mio gruppo di ricerca dimezzato e gambizzato». La politica è rimasta zitta. Il mondo accademico zitto. 

Tutti a guardare lo spettacolo, senza senso della comunità, della dignità, e dell’orgoglio. La giustizia è stata salvata dalla giudice di Verona, Laura Donati. Il giornalismo da Paolo Mieli, che il 29 maggio 2016 scrive sul Corriere un editoriale («Il Paese che detesta la scienza») in cui la storia di Ilaria è ricostruita sulle basi della deontologia e della professionalità («sono stata al telefono due ore con lui, mi ha fatto mille domande, anche scomode, anche taglienti. Voleva solo capire, e mi sembrava già così tanto»). 

Camera dei deputati, 28 settembre 2016. Ilaria parla per l’ultima volta in aula: «Rassegno le mie dimissioni. È stata una decisione sofferta e ponderata che si è articolata intorno alla parola “rispetto”. Quando sono entrata qui ero una scienziata conosciuta e stimata, piena di buoni propositi. Dopo circa un anno dalla mia elezione sono stata travolta da una indagine giudiziaria. È stato un incubo senza confini e una violenza che mi ha segnata per sempre. 

Torno alla parola “rispetto”, perché è proprio la combinazione del rispetto per i miei elettori a farmi comprendere che in quelle condizioni non stavo utilizzando al meglio il tempo che ho a disposizione. Non ci piace pensarlo, ma ognuno di noi ha un tempo limitato che gli resta da vivere, e utilizzare al meglio quel tempo è una forma di rispetto verso sé e verso gli altri. Ho sentito, quindi, che fosse giunto il momento di tornare nel mondo scientifico, purtroppo non in quello italiano. Ho deciso di trasferire la mia famiglia negli Stati Uniti per proteggerla da accuse senza senso e infamanti che mi portavo sulle spalle. 

Ora che è finita, potrei tornare indietro, ma non me la sento. Devo recuperare forze, lucidità e serenità, devo lenire la sofferenza, recuperare fiducia in me stessa, voglio usare al meglio il tempo che ho a disposizione. Lo devo ai miei genitori che mi hanno fatto studiare, ai miei maestri, ai miei amici e ai miei allievi di ieri e di domani. Cari colleghi, sono certa che attraverso di voi e l’operato del governo l’Italia diventerà un Paese più innovativo e più giusto. Torno al mio posto, a fare quello che so fare meglio, all’estero, ma sempre con lo sguardo rivolto verso l’Italia».

The Toxic Truth About Tattoos


Tattoo inks contain a myriad of heavy metals. Red tattoo inks often contain mercury, and tattoos pierce the skin leaving the ink permanently embedded. FDA has not approved any tattoo pigments for injection into the skin. Tattoo parlors are regulated by the state and city, but the U.S. Food and Drug Administration (FDA) does not require manufacturers to release their ink’s ingredients; doing so could supposedly give away trade secrets. The lack of regulation is slightly unnerving considering that 36 percent of people ages 18-25 have tattoos, as do 40 percent of those 26-40 years old. That means approximately 45 million Americans have been inked, and one-third of those did so because it makes them feel “sexy.”

Many pigments used in tattoo inks are industrial-grade colors suitable for printer ink or automobile paint. The FDA’s website warns about tattoo ink possibly causing infections, allergic reactions, keloids (formation of a scar), granulomas (inflammation) and potential complications while receiving MRIs.

The carrier solution used in tattoo inks contains harmful substances such as denatured alcohols, methanol, antifreeze, detergents, formaldehyde and toxic aldehydes.

What’s more, the review found eight cases of malignant melanoma on the site of the tattoo. “Tattoo inks may contain carcinogens, but it’s unclear whether the reported cases of skin cancer are associated with tattoos or occurred coincidentally,” says Dr. Bäumler, whose study noted that this number is few in comparison to the many people who have tattoos. (In fact, 24% of the population is inked.)

An alarming research study recently published by Dr. Bob Haley and Dr. Paul Fischer at the University of Texas Southwestern Medical School in Dallas uncovered that the “innocent” commercial tattoo may be the number one distributor of hepatitis C. 

The study was published in the journal Medicine (Haley RW, Fischer RP, Commercial tattooing as a potentially source of hepatitis C infection, Medicine, March 2000;80:134-151). Dr. Haley, a preventative medicine specialist and a former Center for Disease Control (CDC) infection control official, is exceptionally knowledgeable to prepare the study. Dr. Haley concludes, “We found that commercially acquired tattoos accounted for more than twice as many hepatitis C infections as injection-drug use. This means it may have been the largest single contributor to the nationwide epidemic of this form of hepatitis.”


2017/06/27

Facciamo un test


1) Secondo voi è normale che quasi tutti gli italiani sappiano tutto della doverosa indagine per abuso e falso sulla sindaca Virginia Raggi per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, a capo della Direzione Turismo del Comune di Roma, e quasi nessuno sappia nulla dell’indagine per favoreggiamento e rivelazione di segreti sul ministro Luca Lotti e sul comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette, accusati di aver avvertito i vertici Consip dell’inchiesta su un appalto truccato da 2,7 miliardi (il più grande d’Europa), così che quelli ripulirono gli uffici dalle microspie?*

2) Secondo voi è normale che chi sa tutto di chi accusa Raggi e Marra non sappia nulla di chi accusa il ministro Lotti e il generale Del Sette, e cioè altri due renziani come l’Ad di Consip Luigi Marroni e il presidente di Publiacqua Umberto Vannoni, né delle conseguenze: e cioè del fatto che, essendo stati confermati ai loro posti i due accusati e i due accusatori (Lotti, Del Sette e Marroni dal governo, Vannoni dal sindaco Nardella), o abbiamo due delinquenti al ministero dello Sport e al vertice dell’Arma, o due calunniatori ai vertici di Consip e Publiacqua?

3) Secondo voi è normale che chi sa dell’inchiesta sulla Raggi per abuso e falso non sappia che da due anni il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, è indagato per corruzione e turbativa d’asta in Mafia Capitale (con richiesta di archiviazione) e si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai giudici del processo Mafia Capitale che tentavano di interrogarlo?

4) Secondo voi è normale che l’ex assessore Paola Muraro sia stata crocifissa con 400 articoli di giornali, associata anche da Renzi a Mafia Capitale per aver lavorato come consulente dell’Ama con vari dirigenti, tra i quali alcuni poi finiti in Mafia Capitale, mentre Giuliano Poletti, che andava a cena con Buzzi, Panzironi, Casamonica e Alemanno, ora tutti imputati per Mafia Capitale, è stato promosso dal Pd a ministro nei governi Renzi e Gentiloni?

5) Secondo voi è normale che l’Anac, cioè l’Autorità nazionale anticorruzione diretta da Raffaele Cantone, abbia denunciato la Raggi alla Procura di Roma per un conflitto d’interessi non suo, ma dei fratelli Marra, e non abbia fatto altrettanto con la Procura di Milano per i conflitti d’interessi di Giuseppe Sala, che si faceva progettare una villa in Liguria da architetti impegnati con vari incarichi all’Expo e, da sindaco di Milano, ha nominato assessore al Bilancio il suo socio in affari?

6) Secondo voi è normale che, mentre denunciava la Raggi alla Procura, Cantone rilasciasse interviste a tutti i quotidiani per difendere ed elogiare Sala appena indagato a Milano per falso ideologico e materiale sul più grande appalto di Expo, quello della “piastra” su cui sorsero i padiglioni, dicendo che “il dott. Sala è sempre stato corretto, leale e disponibile”, che le accuse sono lievi (“non si applica in modo automatico la legge Severino, nemmeno in caso di condanna, perché tecnicamente non sono reati da Pubblica amministrazione… non stiamo parlando di corruzione”) e “l’iscrizione nel registro degli indagati appare come un atto dovuto e non contiene tecnicamente nessuna valutazione di responsabilità”?

7) Secondo voi è normale che, nella Repubblica fondata sui conflitti d’interessi, l’unico conflitto d’interessi che produce un’inchiesta penale sia quello dei Marra accollato alla Raggi, e nella stessa Procura che ha appena chiesto di archiviare l’indagine Tempa Rossa sull’emendamento pro-petrolieri sollecitato dal lobbista Gianluca Gemelli alla sua compagna, la ministra Federica Guidi, e puntualmente infilato nella legge di Stabilità dal governo Renzi?

8) Secondo voi è normale che, come la Raggi risponde del conflitto d’interessi dei Marra, Renzi non risponda del suo con Marco Carrai che, da sindaco di Firenze, lo ospitava gratis in uno dei suoi appartamenti e fu poi nominato dalla giunta Renzi al vertice di Firenze Parcheggi e Aeroporti Firenze, dopidiché il governo Renzi tentò di promuoverlo a capo della Cyber-security di Palazzo Chigi (tentativo fallito solo per il diniego di Mattarella)?

9) Secondo voi è normale che politici e giornaloni imputino alla Raggi di aver sbagliato a fidarsi di Marra, dirigente incensurato e mai indagato, in seguito arrestato per fatti di quattro anni fa, e non contestino a Sala una ben più grave culpa in eligendo, visto che tutti i suoi principali collaboratori a Expo sono finiti in carcere o sotto inchiesta e che nella sede di Expo circolavano liberamente celebri pregiudicati di Tangentopoli stranoti alle cronache come Greganti e Frigerio, truccando gare d’appalto senza che l’acuto Ad, commissario e sindaco li riconoscesse?

10) Secondo voi è normale che tutti quelli che nel 2012 plaudivano a Mario Monti perché aveva ritirato la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 abbiano lapidato Virginia Raggi per aver ritirato la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024?

11) Secondo voi è normale che, quando Grillo e Di Battista chiedono l’espulsione dei migranti irregolari, peraltro prevista dalle leggi italiane ed europee, vengano additati come fascisti, trumpisti, lepenisti e leghisti, mentre quando il ministro dell’Interno Minniti annuncia “raddoppieremo le espulsioni di migranti irregolari” venga elogiato per la sacrosanta difesa della legalità e della sicurezza?

Se, secondo voi, è tutto normale, avete sbagliato quotidiano e noi dobbiamo farci visitare. Se invece, anche secondo voi, qualcosa non torna, state leggendo il giornale giusto.

Dall’editoriale di Marco Travaglio, pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”

2017/06/11

How to lose weight quickly: grandmother recipes

When one wants to lose weight quickly, one is often looking for the slightest tip that could make us lose a few sizes or a few extra pounds. So why not turn to a grandmother's cure for weight loss? We agree that it is not easy to check the effectiveness of each of the solutions listed below, but for some and some of you, it would seem that it would play its small effect in weight loss so why deprive. Having a balanced diet and practicing sports are of course the pillars of slimming but it will not cost you much to try a grandmother recipe to lose weight faster or easier.

1. Drink lemon water



Squeeze 1/2 lemon into a liter of water to drink all day. It is detox, diuretic and you can drink up to 2 liters per day of this drink.



2. Brushing your teeth after lunch


If you brush your teeth morning and evening, it is better to do it at noon as keeping the taste of food in the mouth will make you want to change it in the evening.



3. Pepper all dishes



Pepper helps digestion and therefore, it can burn fat faster. Also, do not hesitate to pepper all your dishes.



4. Do not eat after 7 pm



Thus, you will go around the dial without eating. So you draw the evening and night in fat reserves.




5. Drink green tea



Drinking green tea makes it possible to burn 80 more calories each day. It is therefore a trick of grandmother indispensable to lose weight faster.



6. Put parsley in all dishes



Parsley is diuretic, fights water retention and regulates blood sugar levels. Use this slimming ally on a daily basis in your dishes.




7. Drink herbal tea nettle



Boil a handful of nettle leaves in half a liter of water to concoct a slimming herbal tea very effective in removing fat.




8. Eat cold potatoes or eggs

Cold potatoes develop resistant starch that fills without being assimilated into fat. So do not hesitate to consume them as well.
As for eggs, they are low in calories but very high in protein which makes them excellent foods to lose weight.




9. Drink the cooking water of the artichokes



The cooking water of the artichokes has a bitter taste certainly, but excellent diuretic properties. Do not throw it away and drink it to lose weight faster.



10. Gum with coffee grounds



Caffeine is known as a slimming component often used in slimming creams. Also, to erase the thighs with coffee grounds allows to refine them.



11. Shopping with your belly full



This tip is particularly worth pursuing, because shopping when hungry encourages people to buy more foods with high caloric value.



12. Eat a tomato the morning


Eating a raw tomato early in the morning can help you slim down faster while regulating your cholesterol levels.




13. Eating soup at night



You know, you have to eat light in the evening. A soup of vegetables will satisfy you while bringing you everything necessary to hold until the next day.




14. Cleaning more often


The older generations do more housework than the new ones. Now, one hour of cleaning causes 200 calories to be lost so do not skimp on cleaning!






15. Eating Fruit at dessert



Instead of a dairy or a cake, eating a fruit at each meal end is a good habit that will allow you to lose weight faster.






Not all the proposed foods are significant to the taste, this is obvious. Besides, a diet imposes sacrifices, and who does not sacrifice to show itself more attractive at the beginning of summer? So arm yourself with strength and patience and slimming, being fat is not good, it's just stupid!

2017/05/16

Mancanze...



Un amico ha perso recentemente la moglie, lei è morta nel sonno improvvisamente lasciandolo nello sgomento. E' quindi umano che lui parli a lei nei social e la evochi per tutto quello che succede nella sua vita terrena attuale, coinvolgendo i figli e gli amici che di volta in volta partecipano il suo dolore.

Non è tuttavia normale che prima, quando era viva, non si fosse mai rivolto a lei in questo modo. Mai un riferimento, mai una dedica, mai una frase carina nei suoi confronti e, posso dirlo, nessuna condivisione pubblica nemmeno da parte di lei. Ovviamente il tran tran quotidiano non è cosa da condividere, ci si fa l'abitudine a tutto questo e il semplice convivere rende tutto ovvio nella sua banalità. 

Ma è proprio questo il punto, lei manca a lui perché faceva tutto quello che lui non poteva svolgere o gli manca perché si è riscoperto innamorato pazzo di lei adesso che non c'è più? 

In definitiva quando si ama profondamente qualcuno e si è stati davvero felici, il fatto di non essere più insieme è motivo di tristezza. la mancanza si fa strada quando non c’è più qualcuno che eravamo abituati a vedere? 

Di certo è comprensibile nei primi momenti, ma dopo un determinato periodo di tempo, si dovrebbe andare avanti e proseguire con la propria vita. Ma non sempre è possibile, vari aspetti e comportamenti sono legati a questo, E' la mancanza della persona che prima riempiva i nostri naturali vuoti della vita che ci perseguita involontariamente e rende difficile l'affrontare il vuoto causato dalla perdita, è molto difficile riempirlo nuovamente! 

E' risaputo che una delle ragionI per le quali ci innamoriamo è perché ci costruiamo l'immagine della persona amata come vorremmo che fosse e non come realmente è. In altre parole, non apprezziamo veramente qualcuno in quanto individuo, ma in base a ciò che pensiamo di lui in un dato momento.

Questo ci porta a rivalutare anche la mancanza che sentiamo quando questa persona non c'è più o quando il rapporto si rompe. Non ci manca l'individuo in sé, ma come ci sentivamo con lui o lei, ci manca la persona che abbiamo costruito. Una visione un po' materialistica dell'amore, che distrugge il romanticismo, si dirà. Possibile. Ma non è forse vero che le persone giudicano? Fa parte del dna, è una cosa che non può essere cambiata. Giudicando, creiamo un insieme di credenze intorno alla persona. Come il rapporto cresce, le modifichiamo.

A volte, tuttavia, le nostre interpretazioni di quella persona sono fuori strada. Ci innamoriamo della persona che pensavamo di conoscere, ma non ci preoccupiamo di capire se quella persona realmente esiste o è solo frutto delle nostre proiezioni. Allo stesso tempo quando una relazione finisce, ancor peggio bruscamente senza possibilità di appello, cominciamo con l'interpretare i ricordi, di fatto modificandoli nel momento stesso in cui li focalizziamo. Li idealizziamo.
Ci piace concentrarsi sul modo in cui qualcuno ci ha fatto sentire piuttosto che sul modo in cui lui o lei ha agito e ci ha trattato. In questo modo, ci concentriamo su quelle forti emozioni piacevoli e permettiamo loro di offuscare tutta la nostra memoria. A volte abbiamo tutte le ragioni di perdere qualcuno. Purtroppo, è altrettanto probabile che sia vero il contrario.

A volte non ci manca la persona, ma l'idea che ci siamo fatti di lei e ti manca solo quando sei solo.

In realtà c'è un modo molto semplice per distinguere tra il vero amore e tutto il resto che confondiamo per amore. La gente del proprio passato manca quando ci si sente soli o tristi. Tutti guardano nel proprio passato alla ricerca di qualcuno a cui appoggiarsi quando hanno bisogno, ma non hanno nessuno a cui rivolgersi. Questo non è amore. Quando la vita è difficile, non vogliamo mai essere soli perché avere qualcuno renderebbe le cose più facili.
Questo non è vero amore. E' la solitudine che dà spazio alla nostra immaginazione e ci fa soffermare su un'interpretazione dei ricordi e non sulla realtà.

Se ti sembra di sentire la mancanza di qualcuno solo nei tempi duri, non lasciarti ingannare perché non è realmente lui che ti manca. D'altra parte, se ti manca qualcuno anche durante i momenti più felici, allora è diverso. Se guardi la tua vita e ti senti felici e la prima cosa che viene in mente è: "Se solo lei fosse qui per condividere tutto questo con me ...", allora c'è una motivazione valida: ami questa persona.

Non senti la mancanza della persona con cui stavi, ma senti la mancanza della persona che eri quando stavi con lui/lei

Quando ricordiamo le persone con cui siamo stati, le esperienze che abbiamo fatto insieme, i sentimenti che abbiamo provato, i ricordi che abbiamo creato ... non stiamo tanto pensando alla persona con cui stavamo, ma piuttosto alla persona che eravamo quando stavamo con lui/lei.

Le persone sono molto egocentriche. E' la nostra natura. Non dovrebbe essere evitata, ma dovrebbe essere abbracciata, compresa ed anche un po' meglio controllata. Noi non ricordiamo la persona che una volta abbiamo amato, perché non è possibile. Non interagiamo mai direttamente con le persone; interagiamo con l'interpretazione che ne diamo.

E le nostre interpretazioni sono molto malleabili. Le ripeschiamo e apportiamo modifiche. Le persone sono capaci di amare lo stesso individuo per sempre. Siamo in grado di sentire la sua mancanza e di comprendere ciò che siamo riusciti a perdere. Eppure, raramente è questa la verità.

Bisogna imparare a distinguere.