Contrariamente a quanto affermato nel corso dei primi giorni della pandemia da Covid-19 quando più o meno tutti ci dicevano che "andrà tutto bene", stiamo assistendo ad un "sta andando tutto male".
Il ceppo originario del virus ha lasciato il posto a varianti fino ad arrivare alla Delta e Delta plus e adesso c'è Omicron che si preannuncia molto più infettiva delle prime che l'hanno preceduta e foriera di nuovi decessi, questi ultimi non sappiamo quanti ne arriveranno ma è lecito pensare che bisogna prepararsi al peggio.
L'incubo non è ancora finito!
La variante Omicron
È stato registrato in Belgio il primo caso europeo di variante sudafricana, un ceppo molto contagioso che ha 32 mutazioni : nella provincia del Gauteng, da cui proviene, in tre settimane il tasso di positività è schizzato da meno dell’1 al 30 per cento. Mentre crollano i listini e l’Ue valuta la sospensione di tutti i voli dall’Africa australe (Italia e Germania li hanno già fermati per 14 giorni ) ciò che più spaventa governi e mercati è che questa variante, chiamata ufficialmente "Omicron", possa sfuggire ai vaccini.
“Siano immediatamente adattati” ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “i contratti con i produttori lo prevedono”. È troppo presto per dire se sono necessari nuovi vaccini , dice l'Agenzia europea per i medicinali, mentre Pfizer e BioNTech fanno sapere di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro le varianti in circa 100 giorni.
Ma l’immunizzazione universale è davvero la chiave per uscire dalla pandemia? Gli esperti dicono di sì e che l'unico modo di metterci al riparo dalla proliferazione delle mutazioni è vaccinare anche nei Paesi più poveri.
Omicron è arrivata anche in Italia.
Un primo caso accertato in Italia dove una sequenza riconducibile alla variante Omicron è stata identificata su un uomo atterrato a Milano dal Mozambico e residente a Napoli. Un caso anche in Belgio, due in Germania, due nel Regno Unito. Omicron è arrivata in Europa e l’Europa si blinda organizzando una riunione d’emergenza della commissione europea per delineare le misure da prendere. "Dopo aver attivato il freno d'emergenza per contrastare Omicron stiamo lavorando su ogni pista da seguire", fa sapere la presidente della commissione Ursula von der Leyen.
E anche il Regno Unito introduce nuove misure rigidissime: tamponi molecolari per tutti i viaggiatori internazionali entro il secondo giorno dall'arrivo e autoisolamento per tutti fino a tampone negativo, vengono reintrodotte le mascherine nei negozi e negli ambienti interni e potenziata la campagna per la terza dose.
Ma cosa possiamo fare per prevenire il contagio?
Le raccomandazioni dell’Oms invitano a rafforzare le misure con più mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani.
In Italia alcune regioni sono già corse ai ripari: a Milano, Como e Monza da oggi mascherine obbligatorie all’aperto nei centri storici, così come a Roma nelle vie dello shopping. Intanto nelle ultime 24 ore il bollettino nazionale registra 12.877 nuovi positivi e 90 morti. Un incubo che al momento non sembra finire.
Perché Omicron?
L'Organizzazione mondiale della Sanità ha ribattezzato Omicron la nuova variante del Covid-19 scoperta nei giorni scorsi dalle autorità sanitarie del Sudafrica e già in via di diffusione anche in Europa. Dall'inizio della pandemia, l'Oms ha chiamato le varianti del virus assegnando loro di volta in volta una lettera dell'alfabeto greco. La prassi va incontro a ragioni di comprensione universale del termine utilizzato, ma mira anche a evitare che una forma patologica possa essere identificata con il Paese nel quale è stata isolata per la prima volta.
La prassi dell'Oms, però, stavolta, ha subito per la prima volta una deroga: l'organismo dell'Onu ha infatti saltato le due lettere dell'alfabeto che erano "di turno" per l'assegnazioni a nuove varianti: la Nu e la Xi. La "versione" del virus scoperta in South Africa, infatti, avrebbe dovuto essere chiamata Nu, a ruota della variante colombiana che era stata denominata Mu. Invece l'Oms ha saltato la Nu e anche la lettera successiva, la Xi. In assenza di spiegazioni ufficiali, inizialmente la decisione è finita al centro di un piccolo giallo che ha alimentato anche polemiche politiche nel momento in cui è parso che la lettera Xi fosse stata evitata per non offendere il presidente cinese Xi Jinping.
In seguito, sollecitata dai media, l'Oms ha emesso un breve comunicato in cui ha spiegato le ragioni dell'esclusione delle due lettere. Nel caso della Nu, la lettera ha foneticamente troppa somiglianza con la parola inglese New e poteva generare equivoci. Quanto a Xi, la spiegazione dell'Oms, è che si è voluta evitare perché rappresenta un cognome diffuso e l'organizzazione è sempre molto attenta a scegliere per le nuove malattie dei nomi che non offendano "gruppi sociali, culturali, nazionali, regionali, professionali o etnici".
I maligni hanno voluto rimarcare però che quel cognome molto diffuso in una regione non citata è però quello del presidente cinese Xi Jinping. "Se l'Oms ha così paura del Partito comunista cinese - ha twittato negli Usa il senatore repubblicano Ted Cruz - come possiamo pensare che denunceranno (i cinesi) la prossima volta che cercheranno di coprire una pandemia globale catastrofica?"