Il caso sollevato recentemente da una ragazza venticinquenne di Bologna che soffre di quattro malattie genetiche considerate rare, e vive anche grazie alla ricerca e sperimentazioe sugli animali, ha provocato un vero polverone mediatico attirandosi le ire degli animalisti estremisti che sono arrivati a minacciarla di morte.
Lei, Caterina Simonsen, secondo quanto riportato dai media laureanda in veterinaria, costretta dalle patologie di cui soffre a vivere perennemente in strutture ospedaliere, ha raccolto una marea di critiche e insulti dal popolo del web ma ha scelto un periodo giudicato sospetto per esternare le proprie preferenze in termini di ricerca biomedica condotta a suo dire per salvarle la vita. Sospetto perché nello stesso periodo debuttava Telethon, la maratona televisiva a favore della ricerca biomedica per l’identificazione e la cura delle malattie considerate rare e di difficile cura.
Anche se questo articolo non vuole affrontare una tematica riguardante Telethon, mi sembra doveroso dire cos'è Telethon. Secondo quanto riportato sul loro sito web la Fondazione Telethon è una delle principali charity italiane. Operano ininterrottamente dal 1990, con l'obiettivo di identificare le cure adeguate per le malattie genetiche rare, ovviamente attraverso il finanziamento di ricerca biomedica eccellente. Oltre ai ricercatori si avvalgono di volontari, aziende partner e donatori che aiutano la ricerca a progredire verso la cura. Naturalmente Telethon nel corso delle proprie ricerche utilizza la sperimentazione animale altrimenti detta vivisezione come prassi per ottenere quei risultati di cui vanta successi eclatanti ma anche insuccessi è bene ribadirlo.
Curiosando sul web leggo che Telethon ha come missione il finanziamento della ricerca scientifica che possa portare alla cura delle malattie genetiche. Contemporaneamente è contro ogni maltrattamento degli animali. Grazie ai progressi della ricerca scientifica che mettono a disposizione dei ricercatori molteplici sistemi su cui testare l’efficacia delle terapie sperimentali (per esempio cellule e tessuti), sullo stesso sito web si afferma che solo una parte dei progetti finanziati richiede la sperimentazione su modelli animali.
In quei casi, Telethon richiede ai ricercatori di utilizzare il minor numero possibile di animali e di applicare un rigido codice di comportamento che minimizzi la loro sofferenza seguendo alla lettera i dettami della legislazione vigente in materia (Decreto legislativo 116 del 27 gennaio 1992, in attuazione della direttiva del Consiglio Europeo 86/609/CEE) affinché i ricercatori ottengano l’autorizzazione dei comitati etici dei loro istituti.
Si afferma inoltre che la sperimentazione sugli animali viene eseguita secondo le leggi e le normative in vigore, quindi tutt’altra cosa rispetto alla vivisezione, contro la quale anche Telethon sembra si pronunci in maniera forte. Sembra!
Bella risposta. Peccato che il termine "vivisezione" sia stato sostituito nel tempo da "sperimentazione animale" o "modelli animali", cambiano i termini ma la sostanza resta invariata, italica abitudine quella di cambiar nome alle tasse, alle spese, alle sperimentazioni per colpire a ammansire l'opinione pubblica, poi nei fatti tutto resta come era prima. Noi sappiamo, senza aver ricevuto il lavaggio del cervello che la vivisezione è paritetica della sperimentazione animale e si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali.
Torniamo dunque all'argomento di questo articolo: per quale motivo dunque viene richiesta la sperimentazione sugli animali? La ricerca di una terapia per una malattia genetica è un percorso lungo e complesso che normalmente passa da una fase cosiddetta “di base” dove i ricercatori si concentrano su sistemi cellulari o addirittura molecolari per identificare i meccanismi che portano alla malattia e i modi per bloccarne l’insorgenza. Ora sappiamo con certezza, non sono io che lo affermo ma autorevoli luminari medici, che i fenotipi umani sono differenti da quelli animali, non tutti ma una percentuale abbastanza alta da vanificare gli sforzi compiuti nella ricerca, vale a dire quello che potrebbe andar bene sull'animale non è detto che funzioni allo stesso modo sull'uomo, quindi quali sono i requisiti, o le esigenze mediche o biomediche per le quali la sperimentazione sugli animali diventa una prassi consolidata?
Ecco che si afferma, senza cognizione di causa, magari parando a destra e manca, che una volta che si sono isolati dei sistemi (farmaci, geni, cellule) in grado di bloccare il percorso della malattia nei sistemi di base, è spesso necessario, prima di somministrarli ai malati, controllarne l’efficacia e l’assenza di tossicità in un organismo complesso il più possibile simile all’uomo. Questo diminuisce considerevolmente il rischio di commettere errori di formulazione e di somministrazione. Ah, capito, quindi si utilizzano i modelli animali nelle fasi terminali di sperimentazione del farmaco, affinchè poi non vi siano effetti indesiderati sull'uomo? Forse è per questo motivo che ogni anno, solo in Italia, più di 974 mila animali (fonte: Ministero della Sanità), ovvero più di 3.000 al giorno, tutti i giorni, vengono utilizzati per prove di laboratorio? E quali sarebbero questi nuovi farmaci che sono stati testati e identificati dalla ricerca per curare le malattie rare, non ho affatto trovato tracce di questa pletora di prodotti innovativi, di queste cure miracolose che salvano la vita ai bambini italiani, ricordo che il 70% delle malattie rare genetiche è rivolto al settore pediatrico.
Aggiungo, non si era detto che la sperimentazione animale riguardava solo la fase finale della ricerca volta a confermare la efficacia del farmaco? Io comprendo benissimo che informarsi seriamente su argomenti tanto complessi come la ricerca di base o sperimentazione animale detta anche vivisezione richieda tempo, pazienza e competenza; ma affermare che Telethon e in genere la ricerca biomedica contro le malattie rare si attenga alla legge per ribadire la propria posizione, solo a parole naturalmente, contro detta sperimentazione animale mentre la attività principale sembrerebbe l'esatto contrario non è serio e sa un po’ di presa in giro.
Mi pongo il quesito perché non tutti i firmatari di petizioni contro la sperimentazione animale agiscono su basi di pura emotività o parlano a caso, fra loro infatti figurano medici, biologi, etologi, giuristi, filosofi eccetera, mi corre quindi l’obbligo di sottoporre alcune considerazioni sulla validità e sull’eticità della pratica relativa alla sperimentazione animale. E' ridicolo affermare che controlli quotidiani secondo un rigido protocollo vengono effettuati per mantenere i parametri in linea con quanto richiesto dalla vigente legislazione, si può vigilare quanto si vuole, ma la legislazione vigente in materia a cui molti fanno riferimento è pressoché quotidianamente e ovunque disattesa, come provano le innumerevoli azioni intraprese (e relative denunce promosse) dalle associazioni cosiddette animaliste. Quanto alla “autorizzazione dei comitati etici dei loro istituti”, è un po’ come se i carnefici della Santa Inquisizione avessero chiesto il permesso al Papa. Siamo seri, le motivazioni sono decisamente altre.
Queste prove, molto ripetitive, sono spesso richieste da leggi antiquate, forniscono risultati inapplicabili all'uomo in oltre il 92% dei casi e, di conseguenza, oltre a essere inutili, hanno di frequente fermato, per anni, l'impiego di sostanze a noi preziose, così come hanno causato infiniti danni farmacologici, dai meno gravi e diffusi ai peggiori. Le stesse prove vengono ripetute successivamente, con altre forme e tempi, sul destinatario ultimo del prodotto l'uomo con oltre il 50% di insuccessi. A causa della presunta "tutela" fornita dalla vivisezione, questo avviene troppo spesso senza la dovuta cautela oltre che frequentemente senza un effettivo consenso informato ed il diretto beneficio delle persone che subiscono la sperimentazione.
Il partito del si alla sperimentazione animale afferma inoltre che moltissimi presunti o reali, passi avanti compiuti dalla medicina negli ultimi decenni, passi avanti che hanno guarito o alleviato le sofferenze di milioni di malati al mondo, non sarebbero stati possibili senza una motivata, attenta e accurata sperimentazione sugli animali. E’ scandaloso che Telethon possa raccogliere annualmente svariati milioni di euro, tanti quanti il bilancio di funzionamento di tutto l’Istituto francese di ricerca. A chi pensa di donare soldi per la cura, bisogna che conosca anche l’altro parere, ovvero che la terapia genica non è efficace. Se i donatori sapessero che il loro denaro serve prima di tutto per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti, o per pagare gli stipendi dei ricercatori, degli assistenti, persino delle segretarie, del sito web, delle montagne di carta, della pubblicita' sui media, sono sicuro che cambierebbero parere. Solo una minima parte delle donazioni raccolte finisce effettivamente alla ricerca, il resto si perde in mille rivoli non tutti efficaciemente tracciabili. Non sarebbe comunque una novita', l'Italia ha esperienza, in particolare per quanto riguarda le cooperazioni, le ong ecc. di cui spesso si sono occupati gli organi giudiziari competenti. Vecchia storia.
E che dire, poi, di altre incongruenze? Jerry Lewis con TELETHON raccolse più di un miliardo di dollari per la distrofia muscolare eppure adesso i malati di distrofia muscolare sono più numerosi di prima. Un fallimento che era prevedibile nel momento in cui la ricerca finanziata da Telethon si basa, per oltre il 50%, sull’utilizzo di animali o cellule di animali.
“I test sugli animali, per la scarsa affidabilità, sono cattiva scienza” e si auspica un radicale cambiamento nella ricerca. A riferirlo è uno dei più noti tossicologi al mondo, il professor Thomas Hartung gia' direttore scientifico responsabile per la ricerca della Commissione Europea ECVAM, il Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi e ora dirige il CAAT, Centro per le alternative ai test con gli animali della Johns Hopkins University.
La bibliografia scientifica è ormai piena di pubblicazioni che criticano e invalidano la vivisezione ma nessun testo scientifico riporta testimonianze sui benefici della stessa. Le denunce sono, invece, sempre più frequenti e su organi ufficiali. Il movimento di scienziati che si oppongono alla vivisezione sulla base di teorie unicamente scientifiche sta crescendo continuamente e sono sempre più frequenti gli articoli che, su riviste scientifiche prestigiose, muovono pesante critiche a questo metodo di ricerca.
La
sperimentazione animale o il termine più crudo vivisezione, è inutile e dannosa
perché non solo martirizza gli animali ma minaccia la salute umana e impedisce
l’uso di metodi scientifici e avanzati.
Le manipolazione
genetiche che consentono oggi di costruire in laboratorio nuovi organismi
vegetali o animali, mescolando l'informazione genetica di specie diverse, anche
appartenenti a regni diversi (per esempio piante con animali, animali con
batteri) sono la nuova frontiera della battaglia antivivisezionista con qualche limite come evidenziato in precedenza. Le modifiche nei
vegetali e negli animali d'allevamento sono solo un pretesto delle industrie
per controllare, grazie ai brevetti ottenuti su di essi, il mercato
dell'alimentazione e senza voler addirittura etichettare chiaramente i
prodotti.
I rischi per la salute, per l'ambiente e per i rapporti socio-economici dei vari continenti stanno provocando un deciso rifiuto del cibo transgenico nel mondo intero. L'ingegneria genetica è portatrice di una visione dittatoriale della vita che finisce per operare un controllo sociale attraverso la selezione dei caratteri, la clonazione e la procreazione selettiva.
I rischi per la salute, per l'ambiente e per i rapporti socio-economici dei vari continenti stanno provocando un deciso rifiuto del cibo transgenico nel mondo intero. L'ingegneria genetica è portatrice di una visione dittatoriale della vita che finisce per operare un controllo sociale attraverso la selezione dei caratteri, la clonazione e la procreazione selettiva.
Nessuno ci ha
ancora mai saputo dire: quanti geni umani è lecito introdurre in un animale per
accrescere la sua "somiglianza" con l'uomo: dieci, mille un milione?
A cosa serve parlare di xenotrapianti (trapianti con organi d'animale) quando
si sa che con uno solo di questi trapianti il passaggio di virus dall'animale
all'uomo potrebbe scatenare un'epidemia incontrollabile come l'AIDS; quando si
sa che le cellule dell'organo trapiantato, migrando in tutto l'organismo umano,
trasformano il paziente in una "chimera umana"?
Cui prodest?
Cui prodest?