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2017/03/22

Quattro risate



Il testo che segue è il risultato di una conversazione su skype tra due individui, ho cancellato i veri nomi per non creare imbarazzo in loro, posso assicurare che è avvenuto realmente. Se trovate che uno dei due protagonisti faccia ridere per quello che dice, ditemelo, voglio scoprire se la gente ride o sorrIde per quello che è scritto qui. Buona lettura.

[2:53:48 PM] CF:Buongiorno
[2:54:22 PM] ME: Buongiorno
[2:54:48 PM] CF: C... da Cagliari
[2:55:07 PM] ME: Ho parlato un'oretta fa con MP a proposito di quella richiesta
[2:55:50 PM] CF: Mi ricorda su Skype
[2:56:43 PM] CF: Contatto Skype?
[2:56:46 PM] ME: Lei ha parlato anzi ha richiesto un'offerta per 200 carichi di pellet per la Sardegna, corretto?
[2:57:29 PM] CF: Si certo mi può ricordare la persona?
[2:58:02 PM] ME:  MP, email .....@int....it
[2:58:13 PM] ME: ....x@int....it
[2:58:29 PM] CF:Si .....
[2:58:30 PM] ME: Si chiama ..... MP
[2:58:56 PM] CF: Si per un centro commerciale
[2:59:05 PM] ME: Io sono il direttore di MXE
[2:59:13 PM] CF:Mi controllano i 10 centesimi
[2:59:18 PM] CF: Cosa possiamo fare
[2:59:20 PM] ME: lei ha ricevuto da MP il nostro catalogo
[2:59:55 PM] ME: Non afferro la questione dei 10 centesimi, si spieghi meglio
[2:59:58 PM] CF: Si   Ha visto tutto
[3:00:30 PM] ME: chi ha visto tutto?
[3:00:38 PM] CF: A sacco intendo
[3:01:17 PM] CF: Mi interessa il prezzo finale fob
[3:01:18 PM] ME: Senta ricominciamo dal principio. A lei serve il pellet per un centro commerciale. Corretto?
[3:01:44 PM] CF: Si ok
[3:01:46 PM] ME: allora che prodotto, il pellet non e' tutto uguale eppoi l'A2 premium non esiste
[3:02:08 PM] CF: Terza fascia
[3:02:58 PM] ME:
-    qualita' premium (A1)
-    qualita normale (A2)
-    qualita' industriale ( B ) La sua terza fascia quale sarebbe?
[3:03:45 PM] CF: Devo fare miglior offerta per questa azienda che quest anno in Sardegna è mancato il pellet
[3:03:46 PM] ME: il suo cliente quanto vuole spendere a tonnellata? e consegnato dove?
[3:04:23 PM] CF: Il trasporto lo gestisco io per la Sardegna è tutto già pronto
[3:04:37 PM] CF: Parliamo di pellet materiale
[3:04:42 PM] ME: La migliore offerta non significa il prezzo piu' basso, noi non lavoriamo gratis e suppongo nemmeno lei, quindi mi dica che budget le ha dato il cliente
[3:05:00 PM] CF: Prezzo per qualità fob
[3:05:38 PM] CF: Il mio ricarico sarà 2 euro per ton
[3:05:42 PM] ME: Non esiste il prezzo FOB per il pellet, se lo va a prendere lei in Russia o in Canada? Questo pellet e' solo CIF nei porti italiani
[3:06:02 PM] CF: Chi la detto
[3:06:40 PM] CF: Per la Sardegna il trasporto incide il 50%
[3:06:49 PM] ME: Il produttore, anzi i due produttori, vendono solo CIF, se poi lo vuole diversamente si organizzi lei la nave per andarselo a prendere
[3:07:10 PM] CF: Certo
[3:07:21 PM] ME: Signore carissimo, FOB significa free on board ma al porto di partenza, non a quello di arrivo
[3:07:22 PM] CF: Sto arrivando! Perché le dico così?
[3:07:37 PM] ME: Non so, mi dica lui...
[3:07:41 PM] ME: lei
[3:08:29 PM] CF: Perché chi gestisce il trasporto fanno i prezzi a cazzo
[3:09:17 PM] CF: Mi scriva incidenza trasporto container sanpietroburgo
[3:09:30 PM] CF: Odessa
[3:09:43 PM] CF: Klaipeda
[3:09:43 PM] ME: E lei che ne sa se li fanno cosi' o no. Vedo che non conosce affatto i termini INCOTERMS 2010, le suggerisco di leggerseli
[3:10:17 PM] ME: Senta, le ho detto che questo pellet arriva solo CIF, se lo vuole FOB si organizzi a cercarselo da solo.
[3:10:32 PM] CF: Segue tutto il mio spedizioniere hm
[3:10:49 PM] CF: Ok  cif e dap
[3:11:13 PM] ME: Va bene, allora CIF, niente FOB.
[3:11:18 PM] CF: Europa e extra
[3:11:52 PM] ME: Noi abbiamo prodotti dalla Russia e dal Canada, ma mi deve dire che prodotto vuole e quanto vuole spendere il suo cliente.
[3:11:59 PM] CF: Miglio offerta Cagliari
[3:12:26 PM] ME: non esiste, mi dica il suo budget, non siamo a "OK il prezzo e' giusto"
[3:12:58 PM] ME: La migliore offerta l'ho gia' fatta, vediamo la sua LOI
[3:13:10 PM] CF: Ho un contatto con un responsabile acquisti
[3:14:08 PM] ME: Non forniamo piu' prezzi tanto per fornirli, se e' interessato mi invii una LOI
[3:14:08 PM] CF: Il pellet non è per me devo presentare un offerta migliore
[3:14:39 PM] ME: Il suo cliente come le ha richiesto l'offerta? a Voce?
[3:14:50 PM] ME: Migliore di quale?
[3:15:03 PM] CF: Che può proporre lei
[3:15:58 PM] CF: Io devo gestire stoccaggio ,consegne secondo loro chiamate sabato e domenica h24 ,magazzino
[3:16:11 PM] CF: Ho deposito
[3:16:17 PM] CF: Per loro
[3:16:35 PM] CF: E mando quando chiamano
[3:17:12 PM] CF: Ho già fatto una richiesta
[3:17:17 PM] ME: Mi dispiace ma noi non lavoriamo cosi', ho proposto a MP (che lavora per me) 5 tipi di pellet, due russi, uno canadese, uno nord americano e uno Lituano. Prezzi da 170 a 200 euro ton, 2 sono certificati ENplus A1, gli altri no, 3 sono di abete 100% 1 e' di Pino 100% e uno di Quercia/faggio.
[3:17:52 PM] ME: non ci sono le sue commissioni, le deve aggiungere.
[3:19:09 PM] CF: MP mi ha chiesto una mail e stamane lo mandata. Vorrei dei numeri basta  per fare il mio ricarico e basta .nessun problema
[3:19:39 PM] ME: Ho inviato l'email a MP, ne parli con lui.
[3:19:42 PM] CF: Mail non me ne arrivata
[3:19:56 PM] ME: infatti l'ho inviata a lui non a lei
[3:20:25 PM] CF: Dobbiamo cooperare abbiamo parlato così ieri
[3:21:14 PM] CF: Io sto gestendo alcuni contatti in Sardegna e ho chiesto informazioni per offerta
[3:21:27 PM] ME: Si certo, cooperare, ma sa com'e', ultimamente chiedono il prezzo e poi spariscono, per cui lei o il suo cliente mi inviate una LOI, lettera di intenti, e noi emettiamo una offerta
[3:21:46 PM] CF: Classica prassi
[3:21:54 PM] ME: la mia email e' info@m....e.....com
[3:22:19 PM] CF: Lo so capita anche a me
[3:22:31 PM] ME: Benvenuto in famiglia.
[3:22:51 PM] CF: 170 europea?
[3:22:57 PM] ME: russo
[3:23:06 PM] CF: Cif ?
[3:23:07 PM] ME: CIF Cagliari
[3:23:18 PM] CF: Ok più IVA
[3:23:30 PM] CF: Europeo?
[3:23:43 PM] ME: ovvio, anche piu' sdoganamento, ma quello sono circa 20 euro a container, +/-
[3:23:56 PM] CF: Devo fare tanti calcoli mi capisca
[3:24:07 PM] CF: Tutte le opzioni
[3:24:25 PM] ME: Ho un ENplus A1 a 198 euro/ton ma DAP Genova
[3:24:55 PM] ME: questo non lo posso ancora confermare, e' un prezzo indicativo.
[3:25:04 PM] CF: Certo ogni passaggio al prezzo finale da proporre è importante
[3:25:13 PM] ME: puo' essere che sia di meno, deve attendere lunedi
[3:25:30 PM] CF: In base a questi dati rispondo al responsabile commerciale
[3:25:36 PM] ME: Noi non abbiamo passaggi, trattiamo direttamente con i produttori
[3:26:01 PM] CF: Che avrà altri 50 preventivi insieme al mio e suo
[3:26:15 PM] ME: cosi' va il mondo
[3:26:43 PM] CF: Certo è per questo che il trasporto per la Sardegna vorrei gestirlo io
[3:27:12 PM] CF: Perché ho avuto prezzi nolo mare container molto differenti tra loro
[3:27:13 PM] ME: Non si puo', i produttori vendono solo a destino.
[3:28:02 PM] CF: Ai produttori interessa che il pellet esca dalla loro fabbrica pagato
[3:28:33 PM] CF: Sono produttori no trasportatori
[3:28:34 PM] ME: Senta chiariamo bene una cosa. Adesso ci sono le sanzioni contro la Russia, significa che lei se va li al massimo le danno due dita negli occhi perche' nessuna banca accetta di aprire una Lettera di Credito su una banca russa, per quello si passa attraverso di noi.
[3:29:28 PM] ME: Nel nostro prezzo, direttamente dal produttore al consumatore, c'e' compresa la triangolazione per fare in modo che lei possa avere il pellet russo.
[3:29:43 PM] CF: Si lo so
[3:30:14 PM] CF: E per quello che vorrei un Lituaino
[3:30:25 PM] CF: Geopolitica
[3:30:38 PM] ME: Costa di piu' e lo posso fare DAP Genova
[3:31:14 PM] CF: Lei mi mandi i suoi numeri e poi valuterò .
[3:31:26 PM] CF: Non le sto chiedendo altro
[3:32:24 PM] ME: I numeri li ricevera' da MP, per fare un'offerta lei mi deve inviare una LOI
[3:33:25 PM] CF: La Loi si manda dopo il preventivo
[3:34:22 PM] CF: Adesso a me non occorre niente
[3:35:23 PM] CF: A lunedì
[3:36:29 PM] ME: A lunedi
[3:36:46 PM] CF: Tutti tranquilli
[3:37:23 PM] CF: Sto lavorando quando chiedo delle offerte
[3:38:17 PM] ME: Buon lavoro allora.

2017/03/10

Arriva la reazione? Italiani stanchi e delusi dalla politica del PD sono a una svolta



Ricordo il titolo di un capitolo di un libro di storia di Armando Saitta, riferito a una certa fase della Rivoluzione francese del 1789: “furoreggia la reazione”. Titolo criptico che aveva suscitato in me, giovane studente appassionato di storia e di letteratura, grande curiosità ed inquietudine. Mi torna in mente oggi, a distanza di decenni, perché fotograferà la realtà dell’anno prossimo venturo, il 2018.

La reazione è già cominciata

Per la verità, come ormai concordano tutti i commentatori politici, la “reazione” è già cominciata nell’ultimo scorcio del 2016 con la Brexit, l’elezione di Trump e la sonora sconfitta di Renzi al referendum costituzionale in Italia. Ma questo è stato solo l’antipasto che si consoliderà con tutti i risultati delle elezioni nel vecchio continente di quest’anno: il 15 marzo in Olanda, il 23 Aprile in Francia e il 24 Settembre in Germania. Qualunque siano i risultati fin da ora sono previsti discontinuità e ribaltoni rispetto al trend tradizionale di voto. Ma il botto grosso è prevedibile proprio in Italia, alle elezioni politiche della primavera 2018 che secondo le previsioni di vari uffici legislativi dei “Palazzi romani” non si terranno a scadenza ordinaria, prevista il 24 febbraio 2018, cioè 5 anni dopo le elezioni del 2013, bensì entro 90 giorni da quella data, utilizzando strumentalmente la legge, il che significa che probabilmente si voterà a metà maggio 2018.

Quegli eccessi rivoluzionari che…

Furoreggia la reazione, perché? Nel 1795, perché dopo gli anni degli eccessi rivoluzionari della sinistra di allora, i giacobini, la destra rialzò la testa e mise fine al regime uscito dalla Rivoluzione, con la Reazione. 

Perché il 2018? 

Perché la gente oggi non ne può più dei garantismi che proteggono migliaia di criminali in servizio permanente effettivo, che una volta arrestati dalle forze dell’Ordine vengono immediatamente rilasciati a piede libero in attesa di processi che non avranno mai efficacia. 

Perchè i normali cittadini non ne possono più di essere ogni giorno vessati dalla tasse che servono a finanziare con 4 miliardi di euro il flusso di 200 mila clandestini l’anno, di cui appena il 10% veri rifugiati di guerra. 

Perchè la gente non sopporta più pensioni minime di 400 euro al mese a persona, a coloro che hanno versato contributi previdenziali tutta la vita e che invece ogni clandestino venga mantenuto dallo Stato italiano a 1100 euro al mese, finanziando cooperative di amici degli amici, senza alcun controllo di gestione, determinando ignobili speculazioni. 

Perché l’impresa, da quella grande a quella piccola, da quella industriale o agricola o commerciale, non ne può più di essere spremuta con tasse che servono a finanziare il mostruoso apparato burocratico dello Stato che non garantisce alcun diritto alle imprese, a cominciare dalla giustizia civile e amministrativa e alla concorrenza sleale della contraffazione. 

Perchè le opere pubbliche, che potrebbero essere un volano per rilanciare gli investimenti, non decollano o procedono al lumicino, in quanto i fondi vengono bloccati per garantire la liquidità di cassa allo Stato. 

Perché i cittadini sono indignati per i tagli ai servizi sanitari pubblici, che si fanno carico di migliaia di extra-comunitari, che addirittura si portano i parenti dall’estero per curarsi, e quindi coloro che ne avrebbero realmente diritto, devono ricorrere alla sanità privata poichè non sono più garantite le ordinarie prestazioni mediche e i costi delle cure più avanzate. 

Perchè la sicurezza delle persone non è garantita neppure dentro casa e quando qualcuno si difende da solo viene incriminato per eccesso di legittima difesa. Perchè la Magistratura non è più uno strumento di Giustizia, ma di lotta politica per affossare Governi o perseguitare dei leader politici o imprenditoriali. 

Perché i diritti civili non sono più la tutela delle persone, ma l’arroganza di nuove dottrine, dal gender all’utero in affitto, che vanno contro il diritto naturale e tutelano egoismi di piccole lobby, che si arrogano l’arbitrio di praticare ogni tipo di perversione. 

Perché le èlite culturali, dall’Università al Teatro, alla musica al cinema, all’editoria, che dovrebbero essere l’avanguardia del pensiero della Società, sono gruppi autoreferenziali che stabiliscono abusivamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, senza più alcun legame con il sentire popolare, creando una frattura incolmabile tra la volontà delle persone comuni e il loro pensiero unico e incriticabile. 

Perchè non sono più accettabili leggi che non incontrano più il sentire dei popoli ma garantiscono solo banche, fondi di investimento e lobby finanziarie e speculative. 

Perchè si vogliono estirpare i costumi, le tradizioni e addirittura i cibi che vengono prodotti da secoli in omaggio a nuove norme inventate dalle burocrazie europee per il vantaggio di multinazionali ed interessi illeciti . 

La misura è colma e la pentola bolle, poichè nessuno spegne il fuoco, anzi molti aggiungono nuovo carburante esplosivo: tra poco salta il coperchio ed il botto sarà terribile. Solo che per rimediare, poi, non saranno suffcienti i normali cambiamenti, ma occoreranno misure forti che susciteranno ulteriori reazioni e determineranno implosione civile, tensione internazionale e guerre . 

Chi vincerà?

Siamo sul ciglio del big-bang, che in Italia può portare al Governo il Movimento 5 Stelle che, senza progetto e senza classe dirigente, può però riuscire a rappresentare comunque l’indignazione collettiva.

Oppure vincerà il centrodestra ripulito di coloro che in realtà non ne hanno mai fatto veramente parte, ma che si erano comodamente associati per opportunismo. 

Il PD, proprio perchè è sempre stato il referente di tutte le amministrazioni, le burocrazie, le lobby e tutti gli interessi diffusi, ora ne paga le conseguenze, essendo universalmente riconosciuto come il massimo rappresentante di tutti i poteri, da quelli istituzionali a quelli giudiziari, da quelli bancari a quelli assicurativi, da quelli dell’informazione a quelli economici. 

La reazione per una volta stabilirà che “gli ultimi saranno i primi”. 

2017/02/15

TRUMP FOREVER



La presidenza di Donald Trump è destinata a durare, nonostante la “guerra mediatica” scatenata contro il presidente Usa da “élite benpensanti” e pezzi degli apparati di sicurezza, culminata al momento nelle dimissioni del consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn. Parola di Edward Luttwak, profondo conoscitore degli ambienti politici di Washington, che minimizza lo scontro in atto tra la Casa Bianca e la comunità dell’intelligence. Uno scontro “enormemente esagerato”, dice il politologo, raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos. A rinfocolare le polemiche ci ci pensa lo stesso Trump, con i tweet nei quali senza giri di parole accusa Fbi e 007 di passare alla stampa informazioni riservate al solo scopo di screditare la sua amministrazione, tesi peraltro verosimile e quasi riscontrabile. Luttwak non nega che ci sia “tensione” tra la Casa Bianca e gli apparati di intelligence. Due i principali motivi a suo giudizio. Il primo è dovuto alla “annunciata riduzione” che questa amministrazione vuole attuare rispetto alla “crescita eccessiva” degli apparti di intelligence avvenuta dopo l’11 settembre 2001. “Sono troppo grandi, con troppi soldi e troppa gente non qualificata”, dice Luttwak. Il secondo motivo sarebbe invece legato alla politica estera della nuova amministrazione che punta a un nuovo asse con Mosca. Trump, spiega Luttwak, “vuole un accordo con la Russia per respingere la Cina” e le sue mire espansionistiche. Ci sono molti “ex funzionari dell’intelligence”, quelli che parlano con la stampa, afferma il politologo, che sono “contro l’idea di Trump”.

Per Luttvak è in corso una guerra alle élite

Ma soprattutto, è in corso secondo Luttwak “una guerra mediatica dei benpensanti contro Trump”. Per il politologo “è giusto che sia così”, perché il discorso inaugurale del nuovo presidente è stato una vera e propria “dichiarazione di guerra alle élite” di Washington. “Quando sfidi un’intera élite di benpensanti, questi reagiscono perché non vogliono rimanere fuori gioco per otto anni”, chiosa Luttwak. Eppure, aggiunge, “non vedo il rischio paralisi” per la Casa Bianca. Il successo di questa amministrazione a suo giudizio si misurerà sull’economia, sulla realizzazione del progetto Rebuild America. Il piano da 1,3 trilioni di dollari al quale sta lavorando “la squadra principale” di Trump per costruire e ammodernare le infrastrutture Usa. Il piano è “il cuore di questa Amministrazione”, dice il politologo. 

E la rielezione di Trump a suo giudizio, più che sui metodi poco ortodossi importati alla Casa Bianca o sugli scivoloni personali – “tutte cose triviali” – si giocherà sulla creazione di posti di lavoro: “E molti di questi posti andranno a persone che non lo hanno votato”. Ma se anche le “élite benpensanti” dovessero avere la meglio e costringere Trump alle dimissioni prima della scadenza del suo mandato, “questa vittoria sarebbe in realtà la loro più grande sconfitta”. Perché “l’ironia” di tutta questa storia, spiega Luttwak, è che al posto di Trump subentrerebbe il vice presidente Mike Pence. Un uomo che “ha le stesse idee di Trump, ma è più rigoroso, è religioso e non ha vulnerabilità personali”. Pence, insomma, sarebbe inattaccabile.

2017/01/22

L'America di Trump



L’America di Trump e i giornali italiani. È così che la narrazione liberal ha fatto cilecca. S’è inceppata. Quasi si trattasse di “vil razza” d’annata. D’annata con l’apostrofo, ovvio, che potrebbe stare per stagionata, vissuta, attempata. Perciò scaduta. Nulla a che vedere col Rigoletto di Verdi, of course. Anche se… 

Anche se rammenti. I grandi inviati che in tutti questi anni ci hanno raccontato l’America liberal, l’America di Barack Obama e Michelle, l’America aperta (nel senso delle frontiere) e l’America solidale (quella che paga per tutti). L’America che ci sorprende, l’America che ci difende. E vai di iperbole. Caratteri in grassetto e certezze sciorinate in faccia al lettore: ecco la narrazione che ci è arrivata da Washington, da New York, da ogni angolo d’America. 

Perchè c’era finalmente Obama e tutto andava bene. C’era, poi, pronta Hillary e, naturalmente, tutto sarebbe proseguito a meraviglia. C’era è vero più di qualche mal di pancia, di scontento e un bel po’ di risentimento contro il pensiero dominante. C’erano i disoccupati, le delocalizzazioni aziendali, la rivolta contro l’Obama care, la crisi del sistema bancario, le falle dell’intelligence e la cocciutaggine nel volere esportare la “democrazia” dove non era né richiesta né sognata. 

C’era la Siria, la Libia, l’Isis, l’Iraq, la Turchia, Guantanamo, Cuba, l’Ucraina, israeliani e palestinesi ecc, ecc. Ma, insomma: quisquilie. Nulla che il genio liberal non avrebbe potuto controllare, ricondurre a più miti e ragionevoli consigli. Del resto i liberal erano gli “eletti”, i migliori. E al loro verbo attingevano i narratori nostrani. I quali hanno fatto a gara a dire e spiegare a noi poveri mortali, per tutti questi anni, di quale solluchero sarebbe stata l’America della Clinton dinasty dopo i radiosi anni di Obama. 

Poi è arrivato Donald Trump. E' stato prontamente liquidato con un’alzata di spalle, un sorrisetto ironico e un tratto di penna, tipo: “Ecco a voi un ricco imbecille!“. Ma qualcosa non ha funzionato. Trump s’è certamente dimostrato ricco, tanto da spendere i suoi soldi in campagna elettorale. Ma non proprio imbecille. Al suo fianco – ad onta delle critiche femministe e sempre liberal – Melania faceva e fa la sua magnifica figura. Le sue parole d’ordine hanno sfondato. Un elettorato praticamente orfano s’è ritrovato. 

È così che la narrazione liberal ha fatto cilecca. 

S’è inceppata.

Sobrietà



Leggo sul dizionario della lingua italiana:
sobrietà [so-brie-tà] s.f. inv.1 Moderazione, misura, nell'assecondare i propri istinti naturali: s. nel bere, nel mangiare2 figurativo: Rifiuto del lusso, dell'eccesso e dell'esagerazione: vestire con s.; concisione, stringatezza: s. di stile.
Da qualche mese il termine “sobrietà” è entrato prepotentemente nel lessico politico, per indicare la cura più adatta per la ricostruzione dei luoghi abruzzesi colpiti dal terremoto aprutino oppure una sorta di contrappasso per quei gestori di una politica esagerata che hanno vissuto dissennatamente nel passato. Alcuni la evocano come uno spettro per le nostre società opulente, altri mettono in dubbio l’effettiva efficacia di un rigore fine a se stesso, mentre non manca chi da tempo la identificava come una via di uscita dalle contraddizioni del consumismo capitalista. 


Eppure - tradizionalmente - sobrietà, temperanza e moderazione (termini che utilizzo qui come sinonimi) sono sempre state concepite e presentate non come “punizioni” o “medicine” amare, ma come virtù e vie per la felicità. Certo, nelle epoche storiche di abbondanza di risorse e di opportunità, in cui è più facile che le persone possano permettersi di esagerare e sprecare, appaiono più forti gli inviti al discernimento nell’uso delle cose e alla moderazione nel loro consumo, identificando nello spreco e nel lusso un fattore di corruzione e decadenza. Invece, in epoche più austere, nelle quali la maggioranza delle persone ha appena il necessario per sopravvivere, la cultura e l’immaginario collettivo sembrano più sensibili alla possibilità di eccedere, tanto da far nascere figure eroiche la cui virtù stava proprio nell’esagerazione. 

Piccola introduzione al pezzo di Franco Bechis a proposito delle miserie causate da sisma del 24 agosto dello scorso anno e non ancora risolte causa "sobrietà"! Leggiamo insieme e, se vi di commentare, fatelo pure senza ritegno:

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, si è quasi offeso per qualche critica arrivata alla gestione dell’emergenza nel terremoto e anche con la valanga di neve che si è abbattuta su quelle zone martoriate da mesi. Ha chiesto a tutta la politica sobrietà. Sobrietà, a dir la verità, dovrebbe avere il governo, perché quello che sta emergendo è una disorganizzazione totale della macchina pubblica in quelle zone, e anche l’abbandono a cui sono state lasciate le popolazioni che avevano già sofferto tanto dal 24 agosto a oggi.

Sobrietà vorrebbe dire non promettere quello che sai di non potere mantenere, sobrietà voleva dire non dire “ho consegnato le casette e si è chiuso il tema di Amatrice” quando avevi consegnato - lo disse Matteo Renzi in televisione in diretta - in quel momento qualche asse con cui costruirne una ventina, mentre le esigenze ovviamente sono di centinaia.

Sobrietà vorrebbe dire non aspettare che i sindaci di quelle zone lancino ogni volta degli allarmi anche drammatici, anche disperati. Il sindaco di Amatrice ha un buon rapporto con i media, deve chiamare sempre televisioni, radio, altri media per dire quello che dice anche direttamente ai responsabili della macchina della Protezione civile, ma che poi non viene fatto.

La sobrietà è una caratteristica importante durante l’emergenza da parte del governo. Io ho letto il 17 gennaio un appello fatto al Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, da tutti gli ordini professionali coinvolti nella ricostruzione nelle Marche. E’ un appello drammatico, anche pieno di critiche perché raccontano che le ordinanze, le circolari sul terremoto hanno cambiato almeno 5 o 6 volte le regole. E a questo punto i professionisti, sto parlando degli ingegneri, geometri, architetti che stavano lavorando nella zona, si rifiutano di farlo.

6000 persone che lavoravano lì dicono: “in queste condizioni non è possibile lavorare”. O vi mettete intorno a un tavolo e decidete una volta per tutte quello che va fatto - non ci fate fare una valutazione quando non avete ancora fatto la raccolta di tutti i detriti e portato via le macerie - oppure lavorare in queste condizioni è assolutamente inutile.

Sono molte le pecche che stanno emergendo in questa gestione della macchina organizzativa. So per certo – perché ho parlato con i diretti responsabili – che c’è un’organizzazione di volontariato che, per esempio, aveva dei container già pronti che avevano utilizzato in altre occasioni e che li hanno offerti alla Protezione civile, al Commissario per la ricostruzione, perché li dessero ai terremotati. Alcuni di questi container servivano per esempio per mantenere, come fossero delle stalle, gli allevamenti con un minimo di protezione e un minimo di calore. L’offerta è arrivata tra fine ottobre e i primi di novembre. E’ stata rifiutata, dicendo: “Noi vogliamo fare le cose regolari, fare le gare, non possiamo accettare questo modo di procedere.” 

Il risultato è stato che sotto la grande nevicata stanno morendo quasi tutti gli animali. Non sono protetti comunque anche quelli che sono vivi in questo momento. Di container ne sono stati consegnati 2 su 350 promessi.

Questi sono i risultati di un disastro organizzativo. Altro che non fare critiche. Bisogna dare voce a tutta la popolazione locale, che si lamenta in continuazione e ha mille ragioni per farlo, e a tutti gli amministratori locali che spesso si sono battuti soprattutto contro la burocrazia. Mille regole che hanno messo, sono decine le ordinanze, le circolari o della Protezione civile o del Commissario per la ricostruzione che hanno fatto null’altro che complicare la vita alla gente. Poi non si può abbandonarli lì.

Se c’era una cosa che era prevedibile, lo hanno detto in molti, erano le grandi nevicate in questo periodo. È impensabile che non esistano sul luogo, in una zona che era già devastata dal terremoto e che aveva tanti problemi di viabilità, i mezzi necessari per assicurare di arrivare.

Ho sentito anche dal Responsabile della protezione Civile delle cose che non hanno alcun senso. La portavoce della Protezione in TV ha detto che non sapevano quanta gente era ritornata nelle case. Chi deve saperlo, se le case sono state dichiarate agibili e la popolazione è rientrata? Non c’è nemmeno una mappa di quelle, quindi non sapevano dove intervenire nel caso di emergenze, perché non sapevano se c’era qualcuno in quelle case.

Allora, qui il problema è la sobrietà nell’azione del governo, che non faccia più annunci che poi non è in grado di mantenere, che siano semplicemente degli spot per le mille campagne elettorali che ci sono, e anche una sveglia nell’azione, perché questa gente non può più essere lasciata sola, abbandonata, come è stato. Deve avere l’idea di avere di fronte uno Stato che protegge i propri cittadini soprattutto nel momento del bisogno.

di Franco Bechis