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2012/08/13

Perchè scrivi?

Scrivo per compensare quello che la vita non mi ha dato, di quello che mi ha dato ma ho perso, forse per creare un ideale prolungamento ed illudermi di essere immortale, per creare una ipotetica e alquanto insicura magica protesi di me stesso che mi proietti in una quarta dimensione al di là dello spazio e del tempo. Se percorro il cammino tracciato dalle idee che improntano le opere dei maggiori autori del Novecento trovo prevalentemente, anche se esclusivamente a livello teorico, un'idea riduttiva e negativa della scrittura. 

Chi scrive non sa vivere o forse conosce il segreto della vita e non ha il coraggio di appropriarsene, di farlo suo e sfruttarlo per vivere meglio, le nostre paure allora si fondono in un desiderio di esternare le ansie in questa forma metafisica che è il bisogno di scrivere perché non si sa vivere. 

La scrittura sembrerebbe una specie di surrogato della vita. Una brutta copia senza sapore, scolorita della realtà, da cui, altri, gli altri, pescano a grandi mani quanto resta del mio sapere.