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2012/12/05

Stai zitta cretina

Mio padre lo diceva sempre: il mondo è bello perché vario.
C’è posto per i saggi, per gli intelligenti, per i ricchi, per i poveri e non solo di danari ma anche di spirito, per i cretini.
Il cretino, secondo la Definizione sul Web: trattasi di di persona, atto o discorso che rivela stupidità; che è affetto da cretinismo; persona poco intelligente, stupido, imbecille; chi è cretino...
it.wiktionary.org/wiki/cretino.

Va bene, ero già a conoscenza della definizione, entriamo però nel significato del termine, portiamo degli esempi al fine di comprendere appieno la figura della cretina. Parente povera del cretino si atteggia per superare quest’ultimo in modo da essere assunta a riferimento della specie, dei cretini ovviamente.

Affetta da cretinismo verrebbe da dire tutte le volte che si sbatte, perchè l’incontro con una cretina non va mai considerato un contatto soft, è sempre uno scontro. La cretina fa di tutto affinché quello che sembra ovvio a tutti per lei assuma un significato diverso, a volte il contrario, non necessariamente. Potremmo dire che potendo contare sulla ristretta scorta di intelligenza che il creatore le ha riservato cerca con tutta se stessa non di nascondere il poco bagaglio di stupidità ma di metterlo in mostra ancora di più in modo da rivelare anche al più distratto dei lettori con chi si ha a che fare. Ho riportato il punto di vista del dizionario online wikipedia, su altri i dizionari, meno tirchi di informazioni leggo che si tratta di una malattia, una persona malata, disturbata, fuori controllo, caratterizzata dall’arresto dello sviluppo organico, la sua deficienza è più o meno pronunciata nelle facoltà mentali e in altri disturbi collaterali. Naturalmente parliamo del significato medico. Ma dal punto di vista sociologico esiste la figura del cretino sociale. 

Anzi, della cretina sociale. Volendo approfondire la materia s’incontrano difficoltà oggettive, le discipline sociali non si sono ancora accorte di questo grave problema sociale, la cretineria non viene analizzata come servirebbe, al massimo azzardare definizioni che non rendono completamente l’idea del prodotto finale. 

La cretina sociale non dimostra affatto maturità, tu pensi che potrebbe anche essere, lei sa di non esserlo affatto, chi guarda da fuori e commenta non comprende le ragioni di tanta ottusità o forse le intuisce, immagina che la poveretta non c’arrivi alle stesse conclusioni, immagina di trovarsi davanti una lobotomizzata che non riesce a focalizzare alcuno degli argomenti e sfugge col pensiero e forse anche nei fatti alla logica dell’essere piuttosto che di quella del pensare. Chi sia in realtà non lo sappiamo, possiamo immaginare che abbia subito in età adolescenziale un arresto dello sviluppo morale: non è un adulta equilibrata, non è in pace con se stessa né con il mondo che lo circonda. 

Ignora e attacca, subisce e pontifica, assimila e rifiuta e non resta nulla di tale movimento di quella inutile parte, anzi accessorio dell’organismo chiamato corpo, chiamato cervello che di lei fa parte ma che ignora completamente l’esistenza. 

Sussiste nell’individuo la convinzione di essere irresistibile eppure nessuno la giudica tale, sempre a meno che si tratti di un’altra cretina, potrebbe chiamarsi Brigitte o Federica, insomma, deficienze morali. Inutile qui approfondire le profonde ragioni psichiche (se non psichiatriche, come alcuni sostengono): forse una madre autoritaria, un padre assente, un tata indifferente, compagni di scuola crudeli. Non possiamo invadere il campo degli psicanalisti. 

Prendiamo atto che la personalità morale del cretino o cretina sociale è incompleta. E che da adulto il soggetto ne diventa inconsapevole. E qui va aggiunta la frustrazione, frustrazione di non sapere abbastanza o di sapere e non sapere di sapere. Ma forse non sa che il sapere non si sposa con le ridotte dimensioni del proprio cervello, ripieno di pregiudizi, commenti inconcludenti e banalità assortite, che alimenta con irrefrenabile stupidità quel senso profondo di inferiorità, di inadeguatezza schiacciante, di ottusità diffusa, monca di qualsiasi gratificazione familiare o professionale, affettiva o religiosa. 

La cretina non sa nemmeno di esistere, galleggia in un limbo di conoscenza che non esiste e si fonde con un senso di credibilità fondato sul niente da dove emerge in tutto il suo splendore di emerita stronza, altra categoria alla quale per riflesso appartiene la cretina che si atteggia a persona normale ma, evidente, non può. La cretina sociale è sempre scontenta di sé e del mondo che la circonda, in particolare quest’ultimo mentre delle proprie scontentezze non da molto di cui vedere. 

E’ il terrore dei portinai, tassisti, colleghe, camerieri, fidanzatI, mariti e figli se ci sono. Ma al tempo stesso è capace di assumere un comportamento servile nei riguardi di coloro da cui dipende (il che le costa e acuisce la sua frustrazione). Un caso paradigmatico, semplificando, è quello della mediocre utente di forum che massacra tutti coloro che provano a esprimere punti di vista diversi dai suoi e poi può sembrare accondiscente nei confronti di chi la reguardisce per il comportamento non consono allo spirito dello stesso forum. Il ruolo nel caso specifico è però quello in perenne contraddizione, lo jing e il jang che non vanno fraintesi trattandosi di cultura orientale di ben più alto livello culturale e di saggezza a cui la cretina non potrà mai aspirare nemmeno leggendone i contnuti, e qui vine anche ualche dubbio, chissà se potrà mai afferrarne i contenuti? 

No, la cretina sembra solo, sostanza non c’è.
La cretina ricade in due grandi categorie sociologiche:

1) la cretina che subisce il mondo;
2) la cretina che non lo subisce, anzi lo assale con lo scopo di emergere da quel mare di nulla dove nuota.

Nel primo caso possiamo parlare della cretina rassegnata, passiva.
Nel secondo della cretina competitiva vagamente attiva nella sua cretineria.
La prima tipologia, per riprendere la terminologia di Bauman, designa il cretino allo stato liquido, che passa quasi inosservato. Mentre la seconda indica il cretino allo stato solido e dunque immediatamente riconoscibile… Anche perché maleducata e prepotente. 

Quest’ultima è la specie più pericolosa e noiosa, il motivo di questo approfondimento, di questa dicotomia viscerale per estrarne i contenuti e gettare nella spazzatura ciò che resta. Non ne faremo altro neppure con quello che, almeno inizialmente terremo, ma deve essere considerato un mero esperimento per un fine nobile. Perché la cretina competitiva, a differenza della cretina rassegnata, è in conflitto permanente con tutti. Ha perciò una sua rilevanza se non pericolosità sociale. Dal momento che vuole avere sempre ragione. E non importa come. In genere non è persona di cultura, sfrutta la sua preparazione lavorativa, annaspa leggendo notizie e informazioni a casaccio che immagazzina nel vuoto della memoria e che trae pescando a caso non accorgendosi di prendere spesso lucciole per lanterne. 

Con una cultura molto utilitaristica, tentando di portare l’avversario del momento sul suo campo, molto ristretto, dove applica, come si direbbe a Napoli, una logica e una deontologia da paglietta. 

In genere si tratta di individui a rischio cardiovascolare e con problemi biliari, l’iperacidità indotta dallo stato di invidia e accidia perenne poi spinge la cretina verso il baratro dell’ulcera gastroduodenale, continui disversamenti di bile e succhi gastrici poi ne fanno un essere immondo, puzzolente anche a qualche miglio distante, un isolata anche e soprattutto virtualmente dove si evince in tutta la sua virulenza il ribrezzo per tale individuo. Di regola la cretina competitiva è single, raramente fidanzata, spesso zingara senza fissa dimora, preferisce culture arabe, ama il Marocco, la Colombia e la Spagna dove la sua completa mancanza di intelletto le permettono di vivere estraniandosi dal mondo che la circonda. Ha moderatamente girato il mondo, limitandosi a cavalcate in cinque giorni cinque attraverso il Vietnam dal confine cinese e in sella a una motoretta che le deve aver appiattito l'unica parte tondeggiante del corpo, tale che da quel momento in poi la possiamo considerare meno attraente di un'asse da stiro.

In genere non sapendo decidere sul piano delle relazioni sentimentali tra status e contratto, per dirla con il grande Summer Maine, non riesce a stabilire solidi nuclei affettivi. Di solito preferisce le professioni liberali, la cretina da forum è la preferita a causa di adolescenza difficile con le varie forme di interazione e dipendenza sociale che le fa vivere come una complicata condizione affettiva la famiglia. Pertanto la cretina competitiva non pratica sempre la neutralità affettiva, come invece imporrebbe la modernità.

Sotto questo aspetto è un essere sociale moderno e pre-moderno al tempo stesso: una chimera sociologica. Orripilante, dal punto di vista sociale s'intende. Per alcuni potrebbe essere addirittura una "sopravvivenza" di un mondo primitivo, una dimenticanza del paradosso temporale che, lasciando una porticina aperta ha permesso alla cretina di compiere numerosi raid all’esterno del mondo preferito.

La cretina competitiva non vuole vincere ma stravincere, e su ogni terreno. Di qui un grande spreco di risorse individuali e collettive, legata ai conflitti ricorrenti, contro tutti gli altri quelli che tentano di ignorarla e la feriscono togliendole il piacere della conquista, della vittoria. Le vittime di cotanta cretineria, di riflesso, e se attaccati, sviluppano una strategia difensiva di solito vincente nei confronti della cretina competitiva, se invece perdono non va considerata una vottoria della cretina, semmai quella di altri attori che s’interpongono nel rapporto scontro e tolgono il piacere della vittoria alla cretina.  Avete capito che ci troviamo davanti a una autentica guerra sociale, evitabile. 

Chiunque trovi sulla sua strada la cretina competitiva può ignorarla nel caso di rapporto acquisitivo (legato a una scelta individuale), mentre non può evitare il conflitto in caso di rapporto ascrittivo in un forum per esempio perchè non legato a una scelta individuale e quindi subibile. Perché, va detto, è la cretina competitiva a scegliervi come nemico e non il contrario. Con lei essere benevolenti non serve a nulla. Il poter incrociare nel web - all’interno di un contesto acquisitivo come un forum, acquisizione di informazioni conoscitive, la cretina sociale competitiva, non rappresenta in termini interattivi un problema insolubile: appena viene individuata la si può evitare ma ritrovarsela invece come un membro della propria famiglia che sia una sorella, genitore, collega di lavoro e magari all’interno di un contesto ascrittivo, può essere veramente fonte di gravi difficoltà individuali e sociali, come abbiamo già notato. 

Di regola, il cretinismo sociale, nelle due tipologie qui individuate (rassegnata e competitiva), si manifesta a livello endemico. E perciò è ineliminabile, non solo, risulta anche infettabile e quindi trasmissibile a altri membri lo stesso social forum, per esempio Voglio Vivere così, il forum, è pieno di cretine, sociali e non sociali, perchè lo stesso management non solo non ha saputo cogliere l’attimo della disgregazione socaile degli individui, nella fattispecie le cretine sociali, ma ne ha alimentato lo status mentale favorendo la propagazione dell’epidemia. Non si capisce ancora perché, ma pare che il forum sunnominato sia diventato il terreno di caccia preferito della cretina sociale competitiva. In quest’ ultimo caso, in termini tipologici, si può parlare della cretina competitiva forumsferica. 

Una sub-specie meritevole di essere studiata e abbattuta come si fa con le mucche pazze non appena sono individuate e possibilmente bruciate cospargendole prima di benzina a 98 ottani per esser sicuri non ritornino sotto forma di zombies o altre forme terrifiche assortite. Comunque sia si avverte la necessità di eliminare dal contesto sociale e blogosferico includendo quindi anche i forums a vago sfondo sociologico, le cretine sociali, disperdendole a piccoli gruppi di due su isolotti isolati circaondati da ferocissimi squali e dotati di tutte e più moderne tecnologie di dissuasione alla fuga. Il mondo moderno deve guardarsi le spalle dalla nuova cretina sociale, potrebbe essere in grado di distruggere il mondo.


Sognatore & Erotangos

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde è un celebre romanzo dello scrittore di Edimburgo Robert Louis Stevenson pubblicato nel 1886. Considerata la più importante opera di Stevenson, è uno dei più grandi classici della letteratura fantastica di tutti i tempi. 
Rappresenta il culmine dell'indagine stevensoniana sulla scissione della personalità.
Qualcuno potrà anche chiedersi come possa entrarci Louis Stevenson nel titolo di questo articolo e con ragione vado a spiegare partendo proprio dal libro ormail famoso. In esso si racconta la storia di un medico che facendo degli studi sulla psiche umana, capisce che ogni individuo possiede una doppia natura, come due personalità contrapposte, una buona e una cattiva. Da quel momento in poi il suo unico scopo diventa quello di creare una sostanza con delle proprietà particolari che siano in grado di riportare alla luce l’identità nascosta di ogni uomo.

Dopo vari tentativi riesce nella sua impresa e bevendo la pozione vengono fuori le due personalità contrastanti. Una notte, buttando giù la sostanza, inizia ad avere delle strane reazioni, sente delle fitte terribili allo stomaco e in un lampo avviene la trasformazione, che lo cambia sia nell’aspetto esteriore che in quello interiore, rendendolo irriconoscibile. Si ritrova dinanzi un uomo malvagio, con un corpo e una mente che non gli appartengono, che non riesce più a gestire e che compie gesti crudeli. Il suo altro si chiama Hyde, che significa proprio nascosto.

Prendendo l’antidoto però è possibile ritornare in sé, perdendo tutte le caratteristiche negative e violente della parte crudele, almeno così sembra inizialmente. Ma con il passare del tempo, il medico si rende conto della lotta interiore che sta vivendo e di come la personalità cattiva e quella buona si stiano contendendo lo spazio che li contiene, per prendere il sopravvento sull’altro. Mr Hyde inizia a commettere dei crimini efferati, non si cura della morale, è completamente ingestibile, aggressivo, e finisce col mettere nei guai il dottor Jekyll che fino a quel momento era stato un uomo dai sani principi, una persona tranquilla.

E’ per questo che dottor Jekyll si decide ad assumere una dose molto più alta rispetto al normale, così che diventi predominante la sua parte migliore, quella dell’uomo che era sempre stato. E per evitare di ricadere in tentazione creando ulteriori problemi, distrugge gli appunti dei suoi studi sulla pozione che ha inventato e rompe le chiavi del suo laboratorio. Il tentativo fatto per “uccidere” la sua parte malvagia sembra essere stata portata a buon compimento, ma è solo un’illusione, dopo qualche mese, infatti, la sua personalità cattiva si ripresenta e il dottor Jekyll comprende che non ci sono molte alternative per riparare al danno. O è costretto a subire o deve reagire.

Il libro è misterioso e intrigante, un giallo che apre la mente mostrando una natura umana che tendenzialmente è taciuta. Una situazione che viene sfruttata dall’essere Sognatore, il quale mira a apparire quello che non è o non vuole essere. Impiegato, livornese, l’appartenenza a una ben precisa città e importante perchè gli individui di quel territorio sono invisi ai vicini pisani, in un gioco che anche in questo caso rasenta la logica del Dr. Jekyll e Mr. Hyde, il bianco e il nero, il buono e il cattivo, lo stolto pisano e il furbo livornese. E se in questo caso i cliché abbondano, almeno nella prima vita del Sognatore quando è solo un inguaribile sognatore con un sogno, cioè quello di andarsene dall’Italia per vivere una vita diversa, ecco che appare il disegno in tutta la sua pochezza o esaltazione di un concetto espresso da altri, quando sulla scena compare erotangos che altri non è che il sognatore letto al contrario.
E sembra anche il contrario del primo nelle frasi e negli atteggiamenti, attaccato alla famiglia il primo, senza famiglia il secondo, un figlio seppur soprannominato incubo il primo, nessun figlio e nessun legame il secondo, nemmeno una moglie che con il rimo sembra, il condizionale è un obbligo voler guidare il poco fedele compagno di vita sulla retta via.

È solo dopo una presunta e presumibile vacanza in Venezuela che compare erotangos e scompare prematuramente quanto temporanealmente il sognatore originale. Un abile gioco di travestimenti e di situazioni coinvolgenti attirano il lettore verso una posizione o l’altra dando la sensazione di un istrionico elemento il cui continuo variare dell’aspetto, la modifica dell’essere quello che dovrebbe essere provocano astio e incredulità. Del resto molti degli utenti del forum dove il Mr. Hyde de noantri e il Dr. Jekyll toscano hanno compreso che sia il primo che il secondo, sono figli della stessa disturbata mente che ancora gioca a bubusettete o nasconderello con se e gli altri senza capire che la vita va avanti e nel bailmme di incertezze correnti, corrotte e improbabili si cerca qualcosa che ci dia la possibilità di guardare al futuro con serenità. E ci sguazza sopportato e supportato da un management che in nome del dio guadagno è ben disposto a passare oltre al regolamento dello spazio web cercando di giustificare un internet provider code diverso, ignorando di fatto l’esistenza di software adatti a modificarlo, la stessa persona che accusa altri di farne grande uso.
In tutto questo anbaradan di verità imprecise e di imprecisioni indotte si muovono i vari personaggi di contonrno che ora da una parte e poi dall’altra cercano di mettersi in mostra come lucertole nel tiepido sole invernale.
E’ uno schifo signori miei, uno schifo sopportato da tutti a cui nessuno ha veramente detto basta.
Non so perchè ricorda un altro caso di sdoppiamento di personalità, un pover uomo netturbino di professione che pensava di esser diventato un inventore di buchi nell’acqua, anche quello deve aver ftto una rapida carriera, da bucaiolo è diventato un imbucato.  
Che sono dunque erotangos e sognatore?
Nessuno, solo un sogno non trasformatosi in realtà, la sfuggente sensazione del non esserci e del non essere per continuare a esistere virtualmente al di la di un nick inesistente e neppure troppo sognatore.

Che pena mi fa certa gente, pena, tanta pena.


Voglio Vivere Così

Voglio Vivere Cosi col sole in fronte e felice canto.....

Qualcuno di voi sicuramente la ricorda, era il titolo di una canzonetta anni ’50, i mitici anni cinquanta. Mitici perchè la grande guerra era appena terminata, perchè l’Italia si era liberata, finalmente per qualcuno e purtroppo per altri, del Re e della Regina, perchè sono nato io e molti altri che poi hanno rivoluzionato il modo di pensare degli italiani.
La canzonetta famosa, un motivetto orecchiabile che resta in mente facilmente, faceva più o meno così: 

Voglio vivere così, col sole in fronte, e felice canto, beatamente... 
Voglio vivere e goder l'aria del monte, perché questo incanto non costa niente
Ascoltatela dal mitico Andrea Bocelli e ritroverete la felicità prduta dopo aver letto le nefandezze compiute nel forum di cui si parla: Voglio Vivere cosi col sole in fronte...

Questo la canzonetta, purtroppo di sole in fronte e felicità non c’è nemmeno l’ombra sull’omonimo sito web che ha preso il titolo della canzone come proprio marchio e chissà se paga i diritti d’autore a chi la canzonetta la scrisse. 

E mi sa anche che costa, costa chi ha puntato a scrivere nel forum e non sa che la sua sola partecipazione allo spazio virtuale, ergo la sola visita con apertura di pagina fa guadagnare al gestore fior di quattrini che chissà se l'amministratore ha dichiarato all'ufficio delle imposte? Un bel quesito questo...

L’Italia si sa è la patria del diritto e il copyright per un prodotto del genio canoro di un individuo si estingue dopo 70 anni dalla morte e sono un diritto del produttore. Sono certo che se ne siano ben guardati dal chiedere l’autorizzazione all’uso pubblico di un dominio privato, questa è l’Italia signori.

Torniamo al sito, si prefigge di aiutare a scegliere chi decide di abbandonare lo stivale verso lidi migliori, in effetti non aiuta nessuno. Eh si perchè è risaputo che chi ha sufficienti risorse si sa organizzare da solo e per tempo, chi le risorse non le ha naviga nei forum ponendo milioni di domande che normalmente restano senza risposta essendo i forum frequentati da altri e simili individui alla ricerca delle stesse risposte ai propri quesiti. 

L’amministratore di quel forum poi è un campione di incoerenza, per sua stessa ammissione evidente, asserisce tutto e il contrario di tutto come chi non ha coerenza e nemmeno ne riconosce l’esistenza. Così tanto da arrivare a attaccare chi scrive pensieri sensati corroborati da esperienze vere e vive mettendosi a plaudire e leggittimare chi invece si fonda sul pettegolezzo, sulla supponenza, sull'accidia e deleggittimanti nei confronti di chi cerca di fornire un valido supporto, un aiuto, una parola di conforto.

Il risultato in tutto questo ambaradan è che un amministratore si permette di distribuire coscientemente impunito e gratuitamente, si spera perchè c’è anche il sospetto che qualcosa abbia anche guadagnato, dicevamo distribuire indirizzi email di utenti del forum ad agenzie che offrono, indesiderate, servizi di pseudo assistenza a pagamento agli utenti stessi del forum, (successo anche a me di ricevere offerte di servizi non richiesti in un account email aperto solo ed esclusivamente per quel forum) giustificandoli come aiuti ma che aiuti non sono. 

E si assiste anche alla farsa di prendere come accoliti del tartassato tutti gli utenti che tentano di dargli ragione. Un bailamme inverosimile dove gli amministratori annaspano in un melting pot di impreparati utenti, la maggior parte supponenti e zingari senza fissa dimora alla ricerca di capri espiatori per giustificare il proprio malcontento. Dove un regolamento sbandierato come il verbo viene sistematicamente disatteso o attivato solo contro chi non si attiene non già alle sue regole ma al diktat degli amministratori molto attenti al loro guadagno e non alla consapevolezza che il loro dovrebbe essere una mission mentre non lo è affatto.

Una massa, fortunatamento non tutti, di assortiti rappresentanti dell'italica pochezza, figli reietti di una casta prodiga di favori anche verso chi non se li merita, che non ha la benché minima idea di quello che significhi mutuo soccorso.

Il buon Andreotti, senatore a vita della Repubblica Italiana un giorno ebbe a dire: 
Il potere logora chi non ce l’ha.
Nel forum, in quel forum il sapere logora chi non ce l’ha.