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2013/02/02

Giusto o Sbagliato?

"Preferisci avere ragione, o preferisci essere felice?"

Tale questione è rimasta nella mia mente per circa due decenni. Non ricordo se era un terapeuta, un manuale di auto-aiuto, o mia madre, che per primo me lo disse. Io mi sono sempre impegnato con gran valore per essere dalla parte giusta nella mia vita. Ma non sono sicuro che alla fine, tutto questo impegno mi abbia veramente portato dove volevo essere.

Tutti vogliono avere ragione. In alcune situazioni, c'è una risposta giusta e, piaccia o no, qualcuno è nel giusto e qualcuno non lo è. In altri casi, è puramente una questione di opinione. Ci sono casi in cui il costo di "essere sbagliato" è elevato (per esempio, "A che ora era la partenza del volo?"). Ci sono molti più casi in cui la conseguenza è trascurabile (per esempio, "In che anno è uscito quel film?")
Sembra che secondo come ci aggrappiamo al giusto e sbagliato, ha più a che fare con chi siamo veramente piuttosto dell'importanza della questione.
Ultimamente, ho iniziato a perseguire una strategia che pare dia anche buoni frutti, cioè "permettere a altri di aver ragione" e questo il più delle volte nelle discussioni a cui partecipo. 

Non perchè abbiano sempre ragione gli altri e io torto, no assolutamente, solo per dare a loro la sensazione di aver ricevuto una ragione che non gli compete pur sapendo di aver torto con la presunzione di ripristinare la verità. Non ci crederete ma la maggior parte di coloro che si prendeno la ragione pur avendo torto marcio, non ammette di aver torto, anzi gongolano con quella ragione ingiusta e ci vanno a nozze e magari rincarano anche la dose, calando il carico da quindici, cioè facendo notare ancora di più delle ragioni che in realtà non esistono. 

In realtà, io non sono sicuro che sia corretto questo mio atteggiamento. Diciamo che l’ho fatto più spesso recentemente di quanto l'ho fatto in passato, volevo vedere quanto l’essere umano sia capace di accettare la verità o la menzogna e saper distinguere le due situazioni e opporsi quando si crede di non essere nel giusto. La cosa più importante che ho notato è che nessuno vuole sentirsi dire di "aver sbagliato", ho ragione quindi  quando dico che tutti gli uomini sono opportunisti, il vecchio concetto de “l’occasione fa l’uomo ladro”. 

Però se io acconsento a cedere la ragione a altri, allora l'argomento di cui si discute, spesso, assume toni interessanti, procura risultati e opportunità per la costruzione di una giusta relazione, invece di costruire un muro di separazione, perchè alla fine unisce e non separa.

Anche se a volte ci si sente peggio perchè abbiamo dato la ragione al nostro interlocutore e ci siamo assunti tutta la colpa, ecco che alla fine il nostro stato d’animo migliora, perchè non abbiamo avuto un contrasto con la persona, un’accesa discussione sulle priorità, sulle colpe, sulle responsabilità. Penso quindi che sia perché stiamo spendendo il karma, per così dire. Se lasciamo correre, se lasciamo perdere di metterci a discutere per questioni che non si risolveranno mai e risolviamo tutto attraverso una nostra ammissione, giusta o sbagliata che sia, e soprattutto senza conflitti, ecco che si risparmia di emettere energia negativa, e con questa i radicali liberi che ci rovinano la salute. 

Ecco qui, e qual è la conseguenza? La questione più difficile è quella di sentirsi sempre a posto con la sensazione di essere “sbagliato” anche quando qualcuno vi dice: "Io credo di non sbagliarmi se ti dico che ......." Qualunque cosa sia, se non suona bene per voi, allora vorrete confutare. Ma questo è il loro punto di vista. È la loro verità. Non potete aver voi ragione su quello che altri pensano, ognuno ha la propria verità e ci sarebbe da discutere per sapere quale sia corretta e quale no ma ritorniamo all’inizio di questa storia, e poi non si finisce mai di discutere. 

Piuttosto che discutere o confutare, se voi solo ascoltaste prendendo in considerazione la validità delle parole altrui? Non vi cambia la vita se lo fate, le vostre certezze restano vostre, quando la conversazione finisce ognuno ritorna per la propria strada e ognuno ritorna a credere quello che sembrava giusto a se stesso, allora perchè discutere? È spaventoso a volte scoprire che è possibile evitare semplicemente un litigio appropriandosi temporaneamente di un torto fine a se stesso. Non è difficile perdere il controllo certe volte. E non è nemmeno facile mantenerlo.

Non c'è da stupirsi siamo così inclini a cercare di avere ragione, ma questo non paga, vale la pena perdere la serenità per un punto di vista?


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