<bgsound loop='infinite' src='https://soundcloud.com/sergio-balacco/misty'></bgsound>

pagine

2015/03/28

a proposito di Andreas Lubitz....

Sono una persona che per motivi di lavoro e qualche volta di svago, viaggia con regolarità in aereo, volendo potrei vantare le ore di un comandante di Airbus e batterlo egregiamente. Una volta provai anche a contare i giorni e venne fuori che quasi un anno della mia vita l'ho trascorso sospeso a 12000 metri con i piedi nel vuoto. 
Inquietante? Nemmeno tanto, istruttivo sicuramente per lo stesso motivo per cui tutti dicono che il mezzo più sicuro per viaggiare è quello aereo. Non ci sono scuse. 
E' vero!

Secondo voi di cosa parlano, oggi, i viaggiatori negli aeroporti?

Di cosa discutono gli equipaggi nel briefing prima dell’imbarco? A cosa pensano i passeggeri al decollo, mentre l’aereo stacca l’ombra da terra? Pensano, discutono e parlano di una cosa sola. Di Andreas Lubitz e di tante vite umane finite contro una montagna. Una storia assurda perché un pilota omicida è un ossimoro. Ai piloti ci affidiamo per portarci in cielo e riportarci a terra. Lo sappiamo noi e lo sanno loro. Volare è un atto di fiducia. Negli uomini e nelle donne, prima ancora che nei professionisti dell’aeronautica.

Non l’unico, certo tra i più sconvolgenti: voliamo da poche generazioni, in fondo. Ma la nostra vita - tutta - è un esercizio di fiducia. Nel guidatore del nostro treno, nell’autista del nostro bus, nel chirurgo in ospedale. Anche nel cuoco del ristorante sconosciuto, se ci pensate: potrebbe avvelenarci tutti, e non lo fa. Questo va detto, oggi, a chi sostiene d’avere, di colpo, paura di volare. Non serve recitare statistiche, anche se provano, senza dubbio, che l’aereo resta il mezzo di trasporto meno pericoloso. Non serve segnalare che, dopo una tragedia come quella del volo Germanwings 4U4525, le procedure verranno cambiate e volare diventerà ancora più sicuro. Meglio ricordare una cosa, invece: possiamo evitare molto, ma non tutto. 

L’ossessione per il controllo domina la società occidentale. Nel fatalismo può esserci incoscienza, ma anche saggezza. La vita va difesa sempre; ma è, per definizione, vulnerabile. Non c’è scuola, non c’è spiaggia, non c’è stadio che possa considerarsi sicuro: pensate a Beslan, allo tsunami, a Heysel o Hillsborough. Credere il contrario significa diventare quelli che gli americani chiamano control freaks , controllori compulsivi. Proprio gli Usa dimostrano che nessuna società fornisce garanzie assolute. Le scuole e i cieli americani lo hanno dimostrato.

Bastano poche leggi delle fisica, e un po’ di buon senso, per rendersene conto: un aereo, splendido strumento che semplifica la vita di molti, può diventare un veicolo di morte per qualcuno. Lo hanno capito, purtroppo, i terroristi dell’11 settembre. Lo ha intuito, nel buio della sua mente, il copilota ventisettenne del volo Barcellona-Düsseldorf. Possiamo - anzi, dobbiamo - limitare i rischi. Non possiamo eliminarli del tutto. Non viaggeremmo, non mangeremmo, non berremmo, non ameremmo: saremmo robot senza le garanzie meccaniche dei robot. Moriremmo per una malattia cui non avevamo pensato, o scivolando nel bagno di casa. Essere cauti è giusto; essere ossessionati è ridicolo. Voler controllare il possibile è saggio; credere di controllare tutto è arrogante. Vivere è un atto di fiducia. Lubitz è stato il nome della morte dal cielo, ma alzate gli occhi: le stelle, su in alto, sono più numerose dei fulmini. 

Nessun commento:

Posta un commento

Anonymous comments are not allowed in the blog, so to comment you must use a Blogger profile or OpenID. The Blogger platform allows comment authors to delete their posts but not to modify the content. As a general rule, education towards both the blog administrator and other users is mandatory.

Messages can be deleted at the blogger's unquestionable decision, if offensive, suggestive and / or not relevant to the topic. In the most serious cases, the definitive ban from the blog of the author of the offending comment.

I do not reply to those who send me an email without putting their name and surname. Take note. Happy reading and thanks for your visit.

Please note: comments containing links to other sites will not be published.

Leave your comment.