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2014/08/02

Trading Dummies



Articolo scritto da Sergio Balacco (CEO di una Trading Company oltre che blogger e scrittore) in collaborazione con Aldo Villagrossi ex trader e scrittore.

Tutto il nostro mondo, quello in cui viviamo, si basa su una parte che vende e una che acquista. Succede ogni giorno fin dal primo momento che ci svegliamo fino a quando andiamo a dormire. Ogni minuto della giornata noi vendiamo qualcosa e acquistiamo qualcosa d'altro per vivere, per alimentarci, comunicare, muoverci, andare in bagno (anche lì) guardare la televisione o andare al cinema.
Tutti vendono e tutti acquistano.

Questa magica parola che riassume il concetto si chiama: Commercio, che sia internazionale o meno si tratta solo di un dettaglio, anche di scarsa importanza, perché le regole dovrebbero essere le stesse. 

Ultimamente si sta sviluppando anche il "bartering" vale a dire il "baratto" che in questo ricorda gli albori del commercio, quando a vendere erano i contadini che producevano prodotti vegetali e a comprare gli allevatori che producevano prodotti animali. Alla fine il contadino se ne andava con la capra al guinzaglio e l'allevatore con le sue mele. 
Nel testo si descrive un modo che sembra tutto fuorché invitante. Naturalmente questo esercizio è anche leggermente canzonatorio, punta il dito però contro quella "popolazione" che crede che il "nostro" mestiere sia facile, che porti una vagonata di quattrini e che questi contribuiscano a rendere l'individuo felice e soddisfatto. 

Invece è un lavoro difficile, i successi (il classico big deal) se va bene sono un paio all'anno, arrivano dopo mesi di ricerche, di telefonate, di arrabbiature, anche di viaggi su e giù per l'Europa, di incontri, di mailing list infinite, di traduzioni dall'inglese all'italiano o francese o spagnolo ecc ecc e viceversa e si deve poter contare su una schiera di collaboratori che vanno pagati e con quelli i contributi, la cassa malattia, le assicurazioni e non dimentichiamoci le tasse, l'IVA, gli affitti, le bollette della elettricita', le comunicazioni, internet, i noleggi, gli abbonamenti alle riviste di settore, al listino del Platts, a quello della LME, il Bunkerworld, il GWN e mettiamoci nel mucchio la ICC e poi il WTO, l'Asean, l'AFTA. 

Tutti mettono a disposizione del trader un documento che è sicuramente indispensabile, a sentir loro, che costa non meno di 100 euro e che si userà un paio di volte nella vita. 

Tutto costa terribilmente troppo e va pagato anno per anno. E se poi si chiude l'agognato deal che procurerà quel milione di dollari di guadagni ecco che il buyer mandate di turno verrà anche a dirti che sono troppi, che potresti accontentarti di molto meno, tanto le tue spese sono inesistenti...

Leggiamoci questa guida e, per una volta, facciamo insieme due risate, anche quattro, sono gratis, ve le regalo.

Guida intergalattica per Trader improvvisati.

Mi sono avvicinato al trading di commodities per via di una frase detta in un momento di disperazione. 

Ricordo che eravamo vicino a Varese, io e un amico/collega, Ambrogio. Ero alla scrivania, tentando di inventare qualcosa per “sbarcare il lunario”. Ad un certo punto, dissi ad Ambrogio: “Certo che il massimo sarebbe fare commercio di materie prime”. Fu quello forse il primo momento in cui pensai che la mia direzione era in tal senso.
Tempo dopo, Ambrogio mi contattò perché aveva conosciuto una persona la quale aveva una richiesta di latte in polvere. Ambrogio caldeggiò tale scelta perché riteneva che la mia esperienza passata potesse giovare a questo tipo di trattativa. In effetti la mia esperienza era legata al mondo dell’alimentare, e delle polveri liofiizzate in particolare.

Decisi di tentare un approccio ad un mondo che non conoscevo per niente, il mondo delle commodities.

Il primo scontro fu sui termini: “LOI”, “FCO”, “NCNDA”, “DEAL”, MFP”. Tutte cose che nel mio settore erano sigle molto simili ai codici dei coloranti. Si parlava in codice, e soprattutto in quantità inimmaginabili per la mia esperienza. Migliaia, centinaia di migliaia di tonnellate di latte in polvere. Mi resi poco credibile nei confronti di un paio di pezzi grossi del settore a furia di sparare cifre che io stesso reputavo incredibili ma che trasferivo ai produttori come una cosa riferita da personaggi molto in alto per cui credibili. Fu il mio primo grande errore. Mai fidarsi delle quantità riferite: c’è molta gente che fa confusione fra Euro e Dollari, fra tonnellate e chili, fra oncie e grammi, e riferire una quantità o un prezzo in modo errato è un attimo.

Le basi fondamentali

Punto primo: la Lettera d’intenti – L.O.I. Letter Of Intents

Una lettera d’intenti è sostanzialmente una dichiarazione di interesse da parte di un compratore nei confronti di un determinato materiale, dove in questa lettera vengono descritte le seguenti cose:
Intestazione del richiedente
Nome e Cognome dell’intermediario incaricato alla ricerca del materiale
Tipo di materiale
Quantità
Prezzo ideale (target price)
Destinazione della merce
Data di scadenza della richiesta
Eventuale scheda tecnica (se richiesta una particolare tipologia di materiale)
Dati Bancari (opzionale)

La lettera d’intenti è la prima grande discussione del trading. Spesso non arriva, o arriva diversa da quello che ci si aspetterebbe. Spesso viene “sanitizzata”[1] in modo più o meno artigianale e il risultato è, altrettanto spesso, un documento privo di qualsiasi valore. Dicevamo che la LOI spesso non arriva. In effetti a fronte di una mail, o di una telefonata, un incontro riservato, c’è una dichiarazione di un potenziale deal[2] che scatenano una serie di richieste che possono passare da canali più o meno fibrillanti[3] i quali iniziano una raffica di richieste che a volte sfociano in risultati che potenzialmento possono essere reali, ma che vanno incontro allo scoglio più grande, gli intermediari.

Bisogna a questo punto categorizzare gli intermediari per tipologia:

Il disperato

Il disperato è solitamente un idraulico in pensione o parificato (Con tutto il rispetto per gli idraulici e per i pensionati) il quale ha due importanti caratteristiche:
1) E’ convinto di essere il più grande commerciale del mondo
2) Per certo non conosce altra lingua che non sia quella con cui si esprime quotidianamente, il che non significa che sia per forza l’italiano.
3) Non sa usare un computer e soprattutto non ha idea di come utilizzare la posta elettronica.
4) Aggiungiamo anche una certa difficoltà nell’uso del cellulare
Il disperato viene a conoscenza del nuovo deal dai canali più disparati: il bar dello sport, un’amicizia altolocata, ma spesso, spessissimo, un altro disperato. I disperati conoscono miriadi di esseri al loro pari, i quali sanno benissimo che se mai chiuderanno per puro caso un deal, anche minimo, si ritireranno definitivamente per il resto della loro vita. A questo scopo non credono ai deal “piccoli”, anzi, li rifuggono quasi fossero appestati o pieni di malocchio, a favore di forniture spaventose quanto improbabili di Jet Fuel quasi dovesse partire un charter per Saturno ogni giovedì sera.

Ovviamente il tutto sulla base di telefonate, mail, parole, ma mai con una LOI in mano.
La filiera malvagia dei disperati si evolve autonomamente, e prende un corpo quasi serpentesco fino ad arrivare a decine e decine di codesti elementi i quali, per effetto della legge di Murphy, ad un certo punto toccano un punto sano da una parte o dall’altra del serpentone. A questo punto scatto il panico. Cosa fare quando il deal è vero? Santi numi, è vero! Adesso cosa si fa? La prima cosa è avere una posizione privilegiata nelle NCNDA (non circumvention & non disclosure agreement). Ho visto Tabaccai di Treviso che hanno compilato il campo “Seller” delle NCNDA dichiarandosi venditori di 300.000.000 di barili di Jet Fuel, oppure delle NCNDA da 40 pagine dove la somma delle percentuali superava anche il 100%… del Deal.

Il disperato, quando il deal non va a buon fine, cade in una depressione dalla quale esce solo con il sopravvenire di un altro deal, proposto da un altro disperato. E il ciclo si perpetua.

Il Furbetto del trading

Generalmente è un presunto esperto del settore. Rientrano nella categoria spessissimo i commercialisti e gli ex dirigenti d’azienda. Abile manipolatore di mail, ritiene di poter infilare il proprio contributo indispensabile in ogni deal possibile, parlando e saltando di palo in frasca e ostentando delle sicurezze che poco hanno a che fare con la serietà. Siccome per deformazione professionale spesso è obbligato ad aver ragione, il furbetto del trading tende ad aver ragione anche in pieno torto marcio, putrescente e addirittura quando tutto il mondo punta il dito contro di lui dicendo: “Tu quoque, Bruto, fili mi!”. Ho sentito gente che parlava di olio di Jatropha Curcas[4] a destinazione alimentare, o di JP54[5] in container.

Il furbetto omette di comunicare tutti gli appartenenti a un deal al contatto che ha un ruolo sull’altro lato. Il motivo è semplice: più gente c’è, meno ci guadagna lui. Per cui il trucco sta nel conoscere il massimo dei deal attivi, avere il massimo dei contatti per poter agire con velocità e soprattutto nel totale silenzio. Ma a volte il contatto con il venditore (detto Seller, dal furbetto) e il compratore (detto Buyer) non è così vicino. Per cui quando i giochi sono stati fatti, gli tocca ricostruire la catena che lo ha portato al deal, e un classico di questa situazione sono i cosiddetti “accodamenti” cioè la comparsa di una serie di figure in un deal che si era prefigurato come “snello”[6].

Il furbetto del trading aspira a diventare Buyer o Seller mandate[7] nel giro di qualche tempo, e a volte arriva a dichiararlo pubblicamente per farsi forza di chissà quale potere contrattuale. Il buyer mandate per il furbetto è una figura epica, mitica, quasi eroica, il quale ha il potere di far saltare il deal solo perché quel giorno si è beccato una diarrea a pressione oppure perché uno degli intermediari ha sternutito senza il suo permesso. Il Seller mandate per il furbetto è un essere mitologico con poteri straordinari, come quello di concedere a lui, il principe degli intermediari, l’indulgenza plenaria su tutti i deal futuri. Al furbetto non è concesso chiedere, trattare, osservare, pensare, scrivere al seller o buyer mandate se non in caso di crollo improvviso della soletta principale dell’ufficio. 

Riceve una LOI o una FCO da queste due figure come se fossero delle investiture regali, promette fedeltà eterna ed esce dal regno per “pugnar contro li molini a vento”. Ovviamente, costituendo una “Nova Armata Brancaleone” che a forza di LOI, SCO, FCO, sbatterà il grugno sull’asfalto più volte.

Il cavallo pazzo

Il primo dei pericolosi elementi che costituiscono un deal vero ma fallito in partenza.
La frase tipica è “ma tutti questi intermediari non penseranno di prendere lo stesso che prendo io per il solo motivo di avere fatto una telefonata?” dimenticando di levare questa frase da una mail in copia a tutti. Il cavallo pazzo deve accuratamente evitare di camminare giù dal marciapiedi. Centinaia di intermediari fra furbetti, disperati e altre categorie lo vogliono morto. Generalmente riesce a chiudere il deal ma facendo più morti della battaglia di Caporetto. Ama il termine “Denuncia” e la frase “ne parleremo nella sede più adeguata”. 

Corre in bagno a masturbarsi ogni volta che un intermediario muore di infarto durante un deal. Per lui il buyer’s mandate è un intoppo inutile e il seller’s mandate necessario come le ragadi anali. Il fatto che il materiale debba in qualche modo essere trasportato è un particolare che lo interessa si e no 2 minuti, alla voce “destinazione” dovrebbe esserci scritto “Dove cazzo ti pare”.

Il Cavallo Pazzo passa la giornata a tempestare di telefonate chiunque compaia nell’elenco del suo cellulare multifunzione ipertecnologico proponendo deal “last minute” e lagnandosi in modo terrificante sui deal in corso, gufando come un menagramo professionista addosso a chiunque abbia la sciagura di incontrarlo nel suo percorso.

Il calmo apparente

La flemma è il suo way of life. Sembra avere la situazione in pugno. Generalmente ha una vita sessuale tormentata. Ostenterebbe calma anche fosse a bordo del titanic con l’acqua alle ginocchia e l’orchestra che suona “Nearer, my God, To thee”. In realtà corre fuori ad urlare stile Fantozzi ogni volta che salta un deal e spesso si incazza come un facocero per motivi futili. A onor del vero a volte riesce a fare affari. Mai in abbinamento con i Furbetti, che lo considerano un incosciente. Di fronte alla possibilità di chiudere una fornitura di Benzina destinata all’India con contratto ventennale dovete solo sperare che non abbia prenotato le vacanze in Turchia con l’amata di turno proprio in quei giorni. Vi manderà una cartolina, statene certi.

Improbabilatore

L’improbabilatore è un essere di origine aliena che è stato portato sul nostro pianeta per proporci affari appetibili sono a livello interplanetario. L’improbabilatore chiama scegliendo senza particolare cura un interlocutore, gli dice una frase tipo: “Senti… sei su skype?” Questo è il preludio ad una comunicazione che cambierà la vita degli abitanti del pianeta. Questa frase mette sull’attenti due categorie in particolare: Il cavallo pazzo e il disperato.
Il dialogo che segue è quasi sempre imperniato sulla pura follia. “Senti, ci sarebbe da fare un ponte che unisce la spagna al Venezuela, io sono a capo dell’ufficio acquisti. Mi servono 300.000.000.000.000.000.000 di tonnellate di cemento e un po di tondino di ferro.” Alle risate che sgorgano copiose dall’altra parte del telefono, la risposta è quasi sempre la stessa: “Beh senti, visto che non ti interessa potresti passarmi almeno il nome del venditore…”.

The Confuser

Creare momenti dove è difficile capire persino che ore sono è il suo sport preferito.
L’arrivo di LOI abbellite da fotografie, di FCO scritte in cirillico antico o in aramaico, il draft contract prima di tutto senza sapere dove andrà a finire la merce, chiedere una fornitura a prezzo 50 per poi dichiarare che il target price è 67 con 17 dollari di commissioni ovviamente solo per un fantomatico buyer’s mandate, questi sono le sue performance.
Spesso è velato da un’aura di serietà che lo rende addirittura interessante. Parla con cura di dettagli di castronerie che farebbe sbellicare dalle risate un qualsiasi mediocre tecnico, ma che risultano persino assennate alle orecchie dell’attonita controparte.
L’essere che vive nel confuser è pronto a far scucire al mediatore un “si” poco convinto ma mai se ne va senza risultati. Il disastro succede dopo, quando il confuser entra in azione con il suo repertorio più classico, la “spiegazione logica”: 5 minuti di laceranti delucidazioni logiche che portano la controparte al suicidio per ingestione del mouse.

Il menagramo

Si tratta di un mediatore che attraverso una procedura randomizzata e con una casualità che nemmeno il più sofisticato computer riescie ad elaborare, decide che uno dei suoi compagni di cordata è la vittima sacrificale contro il quale rovesciare tutti i suoi più bassi e lugubri presagi, dalla mania di persecuzione fino allo scavalco di massa, dalla riduzione coatta delle commissioni all’esclusione dal deal, dalla probabile non esistenza della merce all’insolvenza del compratore. Tutte manie tanto funeree quanto paradossalmente realistiche e vicine ad una realtà che spesso si palesa, destando la sua più liberatoria e irritante frase, la quale recita spesso un “Te lo avevo detto, io”, che come controreazione avrebbe solo la pubblica lapidazione se non fosse che la vittima è ormai sconvolto da giorni di “scuorno” pressochè continuo. A volte viene stroncato da improvvise quanto sospette malattie fulminanti.

L’onesto falsario

Questa è a categoria che odio di più: dichiarare il falso pur di far proseguire un deal, modificare FCO e LOI al fine (idiota) di sbloccare una situazione, dichiarare percentuali di commissioni mai discusse, questi sono fra gli sport preferiti del nostro onesto falsario. E come può essere onesto un falsario? Chiedetelo a lui, che anche preso in castagna, con le mani nel sacco, proclama candidamente la propria buonafede. Una specie di Ignazio di Lojola il quale, dopo aver compiuto stragi efferate, si aspetta anche di essere beatificato o meglio, “santo subito”.

L’inesperto saccente

Questo genere è favoloso quando lo incontri durante un deal al quale nemmeno tu credi più di tanto. Allora ti diverti. Diversamente sono terribilmente irritanti e riescono a confondere la più cristalliana delle trattative. Spesso parlano di materie prime senza conoscerne non solo l’utilizzo, ma addirittura il più basilare significato o natura che dir si voglia. Ne ho conosciuto uno che ha parlato per mesi di Urea e verso il secondo mese di trattative mi ha esposto la sua perplessità al fatto che le fattorie russe potessero produrre tanto materiale quanta fosse la richiesta.
Alla mia richiesta di spiegazioni ne scaturì una teoria sull’origine… liquido-organica dell’urea da farmi contorcere dalle risate.
Bellissime le distorsioni dell’inglese, per esempio: “Sof Offert” oppure “Crudel Oil”.

L’amico del Presidente

Spesso si trova nel settore questa figura curiosa di trader, effetto di una mutazione genetica che porta il trader fallito a scalare le vette dei più improbabili castelli della materia prima, fino ad arrivare a lui, “il Presidente”, colui che con uno schiocco di dita può decidere di farlo ricco o meno.
L’amico del Presidente viene detto anche “ce stà n’amico mio” in quanto essendo costui in diretto contatto con il più importante Presidente a livello planetario, per osmosi ne conosce personalmente anche altri. La premessa dell’amico del Presidente è sempre la stessa, imperturbabile e inossidabile: “mi posso fidare?” e te lo dice con l’occhio di chi vuole concederti l’ultima chanches della tua vita, dopodiché scriverà il tuo nome sulla lapide posta all’ingresso del mausoleo del trading, che da qualche parte deve essere, ed ogni volta che qualcuno passerà di li leggerà il tuo nome squotendo la testa. 

In genere l’amico del Presidente viene sconvolto dalla cruda realtà non appena si trova di fronte ad un deal semiserio. Come ho detto più volte, non è assolutamente detto che un deal serio fra due parti serie debba necessariamente concludersi positivamente. E qui casca l’asino. L’amico del Presidente si trova disorientato, completamente spaesato e con il cervello fritto dalle procedure scritte in inglese maccheronico da lui stesso. Generalmente l’amico del Presidente ha in quest’ultimo una fiducia totale e incondizionata, frutto più della disperazione che del buonsenso, al punto in cui si aggrappa a questa figura mitologica quasi fosse un padre spirituale in cui riporre le più rosee speranze. Generalmente viene colpito dal desiderio di terminare fisicamente l’ex-amico al primo deal fallito.

C’ho da pagà 'a bolletta

Questa figura si presenta in varie forme più o meno eteree ma comunque è tanto reale quanto d’impiccio per i deal in fase di chiusura. Costui, che io chiamo amichevolmente “er bollettaro” è colui che per cause varie di scadenze improrogabili si permette di accellerare forzatamente la chiusura di un deal con il solo scopo di andare incontro alle proprie esigenze personali. Mi trovai diverse volte in contatto con bollettari di vario genere e specie, ma uno dei più divertenti fu quello che tentò di far passare per vera una data di consegna del materiale che comportava una velocità di crociera della nave oggetto del deal vicina ai 130 kmh. Gli feci presente che probabilmente l’acquirente era a conoscenza delle tempistiche di trasporto, ma incalzandomi il bollettaro in questione mi disse che la nave era già partita. Ebbene, qualora vi fosse in circolazione un armatore colpito da ictus tanto devastante da fargli caricare e spedire una nave di prodotto letteralmente in “tentata vendita”, credo che tale mezzo di trasporto possa altresì permettersi di stare sotto la velocità massima consentita sulle autostrade italiane, in quanto la probabilità di vendere questo prodotto entre le prossime 24 ore sarà quantomeno improbabile.

Le Donne del trading

Un capitolo a parte si meriterebbero le donne del trading. Generalmente si danno un’aria severa, molto professionale. Vivono una condizione dove la loro prestanza fisica gioca un ruolo marginale rispetto alle reali capacità professionali, ma non disdegnano di usare il proprio sex appeal per ammaliare la banda di sciammannati di cui sopra, i quali, se mai chiudessero per disgrazia un deal nella loro vita, dichiarano di ritirarsi in convento ma nella realtà passerebbero il resto della loro vita a mantenere la popolazione femminile Russa fra i 20 e i 30 anni. Per questo motivo la donna del trading è rara, ma quella gnocca lo è ancor di più. Distinguiamo:

La gnocca professionale

Parla al telefono che sembra Rita Levi Montalcini. Ogni parola detta dal povero trader dall’altra parte del telefono è intesa come un insulto. Quando il trader si incazza definitivamente, la gnocca professionale passa al contrattacco e sfodera la propria gattoneria, insinuando senza tanti panegirici il fatto che a deal concluso una sveltina ci scappa, per certo. Il trader mandrilliaco, e in particolare il tipo “cavallo pazzo” e il “Confuser” ne subiscono il fascino e sono pronti a rinunciare alla propria percentuale di commissioni a favore della suddetta sveltina. Operazione, questa, che costa ai malcapitati alcuni billions di commissioni all’anno. Per questo sono favorevole alle escort. Generalmente la gnocca professionale è mitizzata, nel senso che è uno dei mediatori che sparge la voce relativa alla presunta gnoccaggine della suddetta. In genere è un confuser, ed è facile capire il perché. La gnocca professionale cavalca questo mito e ne gira i risultati a suo favore e a discapito dei mediatori che cascano nella sua rete.

La babbiona scriteriata

Il personaggio meriterebbe non solo un piccolo capitolo, ma anche un paio di approfondimenti di una certa intensità. Non escludo di farlo in futuro.
Per qualche strano motivo, le babbione scriteriate sono per lo più concentrate in Toscana e in particolare a Firenze[12]. Il motivo per cui una città tanto bella e densa di personaggi di indiscusso livello possa ospitare certi parassiti mi è assolutamente ignoto. Sta di fatto che esistono e sono parte integrante delle nostre notti insonni. La Babbiona generalmente non ha capito, non capisce e non capirà nemmeno in futuro qualsiasi cosa gli passi sotto il naso, ma per qualche oscura ragione ha sempre l’ultima parola. Laddove esista un deal dove compare il nome di una signora, assicuratevi in qualsiasi modo che non rientri nella categoria delle babbione scriteriate, perché in questo modo il vostro deal è morto in partenza.

Le nazionalità nel trading

Lavorare con vari personaggi di varie provenienze è spesso affascinante, ma vi sarete accorti che ci sono caratteri comuni per ogni nazione. Elenchiamoli:

I Francesi

Avere a che fare con un trader Francese e con un becchino vi lascerà la stessa sensazione: l’amara percezione di aver speso tempo e denaro per un funerale. I francesi hanno un senso del tragico che a volte batte il migliore dei Menagramo sul mercato. Il timore di essere scavalcato è presente in tale categoria fin dalla nascita. Ne conosco uno che a mio avviso ha fatto firmare una NCNDA all’ostetrica che l’ha fatto nascere. I francesi, a causa del fisco di questa nazione che è particolarmente pressante e per nostra fortuna sono molto rari.

I tedeschi

Inclusi anche gli Austriaci, godono di un’aura molto particolare. Ce li immaginiamo alti, biondi, sui 50, occhiali rotondi e capelli rari, alla guida di grosse Mercedes Blu. Dicono TUTTI, indistintamente, di essere Buyer o Seller’s mandate. Difficile che un trader tedesco sia qualcosa di diverso.
Disdegnano di lavorare con Italiani e Spagnoli. Lasciano a noi i contatti più assurdi, spesso con gli Arabi o con i Greci. Minacciano e si trasformano in cani rabbiosi ad ogni variazione e ritardo, ricordandoci quanto siamo “Italiener, dumm und ergebnislosen[8]” e quando il deal va male per colpa loro (si, perché la loro rigidità è pari solo a quella della piramide di Cheope) si sentono dei vermi e non ti richiamano più. 
Meriterebbero un bel “zur Hölle fahren, Sie und Ihre steifen Schwanz[9]“. Ma noi siamo dei signori.

Gli Austriaci

Ussari per natura, hanno lasciato la trincea da qualche mese, consci che la prima guerra mondiale è stata ormai vinta da loro, anche se Franz-Joseph non lo ha ufficialmente comunicato. Ad ogni modo, ancora con la loro brava baionetta in una mano e la “Clusterbomben” nell’altra, operano nel trading con la stessa perizia con cui un macellaio valtellinese opera da dentista. Non che siano dei confuser o dei cavalli pazzi, tutt’altro. Sono spesso onesti e discretamente preparati. Il loro problema principale sono le relazioni interpersonali. Avere a che fare il resto del mondo per loro è un’anomalia. Dovrebbero trovare il modo di fare trading laddove seller e buyer siano sempre loro. E secondo me ci stanno arrivando.

Gli arabi

يتمتع هالة خاصة جدا. لنا أن نتصور لهم طويل القامة ، اشقر ، حوالي ، والنظارات المستديرة والشعر نادرة ، ويقود سيارة مرسيدس زرقاء كبيرة ويقولون ان الجميع دون استثناء ، أن يكون المشتري للبائع أو الانتداب. من الصعب على التاجر الألماني هو شيء مختلف.
فخور جدا بالعمل مع الايطاليين والاسبان. دعونا الاتصال أكثر عبثية ، في كثير من الأحيان مع العرب أو مع اليونانيين. انهم يهددون [10

I cinesi

Popolo assolutamente incredibile, quello cinese. Prima di tutto i nomi delle trading che tradotti in Italiano fanno più o meno così:
“Splendente sole d’oriente LTD”
“Il grande muro SA”
“Grande Stella D’oro LTD”
Ovviamente tutti riferiti alla tradizione cinese e alle loro immagini di benaugurio.
Il nome dell’amministratore o del presidente secondo me è sempre lo stesso:
John Lee
Mark Zhou
John Xhao
Questo confermerebbe la mia teoria che oltre che a riciclare il passaporto dei morti in Italia, riciclano anche gli amministratori e i presidenti.
Mark Zhou infatti è Presidente di 1470 fra trading ed aziende di produzione dal luglio del 1895. Pace e lunga vita al presidente.
Alcuni luoghi comuni sui Cinesi:
I cinesi non pagano le commissioni VERO.
I cinesi non fanno una pippa se non ci sono gli americani che gli parano il culo VERO
I cinesi vogliono sempre il nome del seller per saltarti a piedi pari VERO
Bene, sfatati questi luoghi comuni, per altro tutti veri, potete avventurarvi nel trading coi cinesi. A proposito, vendo un completino di lattice nero con borchie interne affilatissime + frustino per lei stimolante per lui.

Gli Spagnoli

Vivere il trading come una corrida. Drappo rosso e vestitino ridicolo? Naa… Arena polverosa e toro infuriato? Naa... Migliaia di persone in un posto dove se va bene muore una povera bestia e se va male ti ritrovi con un corno nel culo, questo è il trading spagnolo. Gli spagnoli sono la sintesi di tutto quello che ho scritto prima di adesso. Spesso, spessissimo non sanno l’inglese, e questo gioca a nostro favore. Per il resto… FIESTA! Un deal spagnolo è una fucina di nomi, ogni minuto ne scaturisce uno nuovo, un caleidoscopio di intermediari dove la catena è lunga come l’autostrada che corre lungo la cordigliera delle ande. E tutti vogliono dire la loro, senza esclusione di colpi. Alla fine, ma proprio alla fine, provate a chiedere al toro. Forse lui conosce il nome del Buyer.

Il trading Portoghese

Durante la seconda guerra mondiale il Portogallo fu un paese neutrale. Temo di non essere smentito dicendo che un filino di guerra non gli avrebbe fatto male… così, due o trecento colpi, sparati giusto per divertirsi. Invece no, siamo qui con i sensi di colpa per le leggi razziali e per le deportazioni e c’è un popolo che parla una lingua vicina alla nostra che ha partorito anche due o tre fra i più cruenti trader mondiali. Almeno un Cavallo pazzo e due Furbetti.

I materiali del trading

Chissà per quale motivo il materiale favorito dai trader improvvisati è il petrolio. Questa materia prima viene definita “crudo” dai meno esperti, “crude oil” (o CRUDEL oil dagli analfabeti) o greggio da quelli che se la tirano.

Convinzioni comuni

Il petrolio viene estratto dagli arabi facendo buchi poco profondi e a secchiate viene caricato sulle navi dette petroliere, le quali variano da 1.000 tonnellate a circa 6 milioni di tonnellate. Vaglielo a spiegare al trader inesperto che nemmeno l’enterprise di star trek può caricare quella quantità di liquido.
Il senso comune dice che il petrolio NON può arrivare da:
Sud America
Africa
Canada
Generalmente chi scopre di avere un amico che gli dice che un suo amico ha un contatto di una petrolifera Venezuelana è convinto di avere scoperto una raffineria INCA o MAYA dormiente la quale non vede l’ora di produrre qualche trilione di tonnellate solo per lui, arricchendolo e contemporaneamente facendo fallire l’arabia saudita. Appena scoperta questa cosa il trader improvvisato gioisce inviando milioni di terabite di mail in ogni angolo del mondo urlando NUNZIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM: HABEMUS PETROLEUM!

Olio di Palma

Questo materiale è quello sul quale mi sono divertito di più. In Italia entrano tutti i giorni centinaia di migliaia di tonnellate di olio di palma ad uso alimentare, ma a questo nessuno fa caso. Quello su cui punta gli occhi il trader improvvisato è l’olio di palma ad uso energetico. Dovete sapere che il fixing di Rotterdam è il prezzo più vicino alla realtà di buona parte delle materie prime, e spesso i prezzi reali sono decisamente sopra questo indicatore.
Ma per il trader improvvisato il fixing di Rotterdam è al pari delle scritte sullo shampoo del bagno di casa sua: le usa per concentrarsi quando fa la cacca. Rotterdam è un porto su al nord, nemmeno tanto localizzato, e se vogliamo farci quattro risate chiediamo al trader di dichiararci la nazione che ospita la città di Rotterdam. Il 90% vi dirà Germania, il resto Danimarca, qualcuno Belgio e solo pochissimi vi diranno OLANDA. Lasciamo stare gli svarioni su Svezia, Finlandia e Francia.
A parte il fatto che se si parla di Rotterdam in termini di prezzo tutti penseranno che l’olio arriva da li, ma il trader improvvisato generalmente crede e tenta di far credere che l’olio di palma arriva dalla Cina, dal Canada, dall’Africa. In genere il trader improvvisato non sa nemmeno che l’olio di palma si ottiene dalla spremitura dei frutti di una palma detta appunto “da olio”, ma si immagina nella sua testolina che le piante vengano abbattute per poi essere spremute. Ma il trader improvvisato se ne frega del disboscamento in Cina o in Canada, l’importante è che gli paghino le commissioni.
Dicevamo: l’olio di Palma. Questo maleodorante e francamente poco edificante olio, oltre che ad essere di bassa lega è anche molto complesso da ottenere da piante coltivate in aree al di fuori di quelle tropicali asiatiche, e non tutte, peraltro, in quanto questo infido liquido tende a diventare della consistenza di un mattone non appena scende sotto i 30 gradi centigradi e inacidisce con la velocità di mia Zia Ingrid quando il marito torna ubriaco dal bar.
Per questo motivo bisogna avere i magazzini di stoccaggio, detti TANK, assolutamente conformi per stoccare econservare questo mefitico materiale. Le pompe che devono caricare il liquido sulla nave, appositamente trasformata per il trasporto di tale materiale, devono essere in grado di fare questa operazione con una certa efficienza, cosa che al trader sfugge, al punto che di fronte alle perplessità di avere una potenzialità di carico enorme nel porto di Cotonou, Benin, ammesso che davanti ad una cartina si riesca ad individuare questo minuscolo stato Africano, il trader salta sulla pianta e inizia una manfrina che terminerà solo dopo aver soddisfatto la sua voglia di aver ragione a tutti i costi.

I materiali impossibili 

ovvero: dove la scienza non osa, il trader ci arriva.
Ci sono materiali frutto di esperimenti genetici fra trader che comunicano solo telefonicamente. Per esempio l’olio di Caribù.
L’episodio dell’Olio di caribù è recentissimo rispetto al momento in cui sto scrivendo questa mia memoria, e voglio regalarvi questa meravigliosa perla di saggezza al fine di tramandarla ai posteri come monito.
Il fatto: mi telefona un attempato signore dichiarando la possibilità di avere discrete quantità di olio di Caribù provenienza Africa.
Il Caribù, meglio conosciuto come RENNA, è un mammifero artilodattilo della famiglia dei Cervidi, che preferisce decisamente la convivenza con grosse mandrie nel pressi del circolo polare artico piuttosto che avere a che fare con i leoni nella savana africana.
Ma le preferenze di latitudine del simpatico animaletto poco interessano al trader che imperterrito, dopo un ragionevole dubbio sulla veridicità dell’offerta, implacabilmente cadono ancora una volta sull’affermazione: “Ma allora, indipendentemente dal fatto che sia quello o meno, se ci fosse olio di Caribù lei ha qualcuno che lo compra?”
Metto giù il telefono convinto che prima o poi si accorgerà della difficoltà nello spremere una renna allo scopo di ottenerne olio. In realtà dopo alcuni minuti è lui a chiamarmi, con un tono di voce allegro, dichiarando: “Scusi, scusi mi sono sbagliato, è BURRO DI CARITE’!”
Ci sono materiali sconosciuti alla scienza? Sembrerebbe di si, ma al trader nulla sfugge, in quanto costui è consapevole che metà del mondo si compra e l’altra metà si vende, per cui quasiasi cosa sia in grande quantità può essere venduta o comprata, e non stiamo li a fare manfrine se nessuno l’ha mai sentita.

I materiali segreti – La Cia ci spia

Prima o poi capita. Nello stadio terminale, il trader incontra un suo simile che gli propone quello che tutti loro vorrebbero sentirsi dire: “Ho dell’oro da vendere”.
A questo punto succede un casino. L’oro è “IL” materiale, per il trader. Cosa c’è di meglio? Una mattonella d’oro pesa come un bimbo di 9 anni, ha dimensioni ridotte, è praticamente un assegno circolare e tutti lo vorrebbero, se lo sconto è quello paventato.
Sono le quantità che inorridiscono: dalle 5000 tonnellate in avanti.
Ma ci pensate? CINQUEMILA TONNELLATE DI ORO?
Sapete quant’è la riserva aurea Americana? Quelli di voi che hanno imparato la lezione saranno già su internet a verificarla: poco più di 8.000 tonnellate. 
Allora, se una nazione come gli Stati Uniti è stata in grado di accumulare in tanti anni solo 8.000 tonnellate, mi spiegate come il trader di turno, magari un attempato signore che di mestiere ha fatto il camionista, ha per le mani tre quarti della riserva aurea Americana?
Nulla da eccepire nei confronti dei camionisti, sia ben chiaro. Però…
Alla domanda: “ma ti rendi conto di quanti soldi parliamo?” il trader improvvisato dice sempre e costantemente la stessa frase: “non ho fatto i conti per scaramanzia.” In realtà i conti ci ha provato a farli, ma la calcolatrice da 8 euro che ha nella borsa gli mostra un messaggio di errore appena ci prova.
Ve lo dico io.
5.000 tonnellate al prezzo di fixing sconto 3% sono esattamente, nel gennaio 2011, 160.000.000.000,00 di euro. Lasciate stare il ditino che corre a contare gli zeri, ve lo dico io: CENTOSESSANTAMILIARDI DI EURO. Adesso dovete trovare chi tira fuori centosessanta miliardi di Euro.
Briatore? Silvio? Allora andate a guardare le statistiche dei più ricchi uomini del pianeta. Non ce ne è uno che sia in grado di pagare quella cifra.
Andiamo avanti? Il trader va avanti! Imperterrito! E non molla!
Gruppi di intermediari intervenuti all’ultimo momento, zii, cugini, nipoti e parenti tutti si accodano ad un’affollatissima NCNDA che più che un documento di riservatezza sembra la Treccani. Telefonate a dir poco idiote incalzano minuto dopo minuto, fino al tragico momento della scadenza che, come per la fine del mondo, viene annunciata ma non arriva mai. Passano le ore, i giorni, e questa maledetta scadenza è ormai molto alle spalle. I mediatori sono impazziti, partono i primi insulti e ogni ragionevolezza lascia il posto al delirio. Ma questa condizione dura poco. La rassegnazione subentra al delirio e tutti se ne tornano a più miti consigli.

Appendice 1

Una settimana da trader
Romanzo a puntate di Aldo Villagrossi

Ogni fatto e persona di questo Romanzo sono da considerarsi assolutamente VERI e presi da fatti REALI.

Capitolo primo

“Io Sono Leggenda” - sono diventati tutti Trader!
Una cappa grigia staziona ormai da mesi sulla città. Tutti, nessuno escluso, sono diventati Trader. Ogni persona ha qualcosa da vendere, ciascuno compra qualcosa.
Diario di Lunedi 23 Gennaio 2017
Sto cercando di fare gasolio alla macchina. Il Benzinaio della ERG dietro l'angolo mi ha chiesto un UPFRONT FEE di 30 Euro per lo stoccaggio del "mio" gasolio nella stazione di servizio. Sta cosa mi sta sulle palle ma accetto lo stesso. "Lo vuole CIF o FOB?" mi dice con quell'accento Calabrese che lo distingue da mezzo secolo.
Che cazzo di differenza ci sarà? mi chiedo, ma scopro che CIF vuol dire "Al servito" e FOB "Cazzi tuoi, serviti da solo". E vabbè.
Faccio il pieno a 2,34 Euro al litro ma il prezzo cambia in corso d'opera e finisco per pagarlo 4,55 euro al litro. Colpa del fixing di rotterdam, dice il calabrese.
Il macellaio mi chiede di firmare le NCNDA-MFP per darmi il prezzo dell'arrosto di codino di manzo. Quando lo scopro (il prezzo) decido di mandare una lettera di rinuncia. il supermercato ha i banchi completamente vuoti. ci sono solo i prezzi e le descrizioni dei prodotti. Alla cassa nessuno conosce il "Branzino". Una cassiera dice che per avere un branzino devo pagare l'SGS al banco del pesce. Vado e pago. Alla cassa trovo una scatoletta di Tonno.
La gente per strada è costantemente al telefono. Alcuni camminano con strane apparecchiature al collo che gli consentono di mandare mail etc. direttamente dalla strada.
Il sito www.ncndamfp.com [11] ha superato facebook da circa 5 anni.
Le banche concedono crediti basati sulle ipotesi, detti anche "total dream amounts", che devono essere rispettati entro 5 anni dalla stipula del contratto.

Capitolo Secondo

Il salto della quaglia - the jump of the quail
Ormai anche i livelli più bassi della società sono stati contagiati dal virus. I travestiti di via gradoli chiedono la POF prima della prestazione. I clienti chiedono la POP prima della POF. Mi viene in mente una canzoncina dell'antoniano...

Loop infiniti

C'è qualcuno che compra da uno a 100 e cerca di rivenderglielo ad 80. Ovviamente quello che vende a 100 non vede l'ora di comprare a 80, e quello che vende a 80 non ha capito che il prezzo è 100, perché quello che ha fatto il prezzo a 80 si è sbagliato e il prezzo vero è 100. Ma non fa niente, andranno avanti ancora per un po cosi. Beati loro...
Il macellaio (seller) mi ha fatto vedere delle costolette d'agnello (POP) e io (Buyer) gli ho fatto vedere i soldi (POF) mentre la cassiera (Seller mandate) incassava, mi ha chiamato mia moglie (Buyer mandate) dicendo che stava arrivando mia figlia (buyer intermediary 1) con la ricevuta della lavanderia (SKR) per ritirare le giacche (Good) portate a lavare la settimana scorsa da mio suocero (buyer intermediary 2).
Non sapendo dove si trova la lavanderia, ho chiesto informazioni ad un passante (buyer facilitator) il quale ha chiesto il 5% sul valore dello scontrino della lavanderia (Invoice).
Sono uscito dalla lavanderia e ho trovato una multa sul tergicristallo con sconto 6-9%. Mandate, a cagare, il vigile. Comincio ad incazzarmi, e la mia ulcera peggiora. Mi fermo in farmacia e chiedo del comunissimo Maalox. Dopo una trattativa estenuante con la farmacista decido di comprarne 25 tonnellate FOB che mi devo andare a ritirare presso lo stabilimento di produzione Sanofi Aventis sito a Lione, Francia. Mi servivano delle supposte di tachipirina ma preferisco tenermi la febbre.
Ormai tutto è un incubo: entri al bar e chiedi un caffè: il barista dice "Guarda, un caffè non se ne parla nemmeno, se vuoi ne ho 50.000 tonnellate CIF Trento. Alla mia obiezione "ma trento non ha il mare" il barista risponde molto formalmente variando la FCO da CIF a FOB ASWP. Alla mia rimostranza "Ma come cazzo può essere possibile Free On Board All Sure World Port" il barista mi manda una mail con allegato il certificato di deposito del caffè presso dei tankers destinati al gasolio nel porto di Rotterdam. esco vomitando dal bar. 
Uno degli avventori del bar, per il solo fatto di essere presente in quel momento, eredita il diritto ad una percentuale di commissioni maggiore di quelle del barista.
Di rientro da casa mi fermo dal panettiere. "Buonasera, mi da un kg di baguette?" "Certo! Ecco il suo MEZZO CHILO" "ma come, non era un kg?" "no, MEZZO kg. Adesso prenda i suoi 300 grammi sennò alla fine non ce ne è più". Esco con i miei 100 grammi di baguette. E cara grazia.

LA COSA DIVERTENTE DI QUESTO ROMANZO E' CHE NON MI SONO INVENTATO NULLA... SE NON LE AMBIENTAZIONI e i materiali in questione.

[1] Termine del trader che definisce così un documento privo di riferimenti che possano far risalire la controparte al venditore o al compratore. 
[2] Affare, trattativa. 
[3] Termine da me coniato per definire i canali troppo dinamici e frettolosi. 
[4] Tossico come un’amanita falloide 
[5] Jet fuel, benzina per aerei 
[6] Fatto di al massimo 5 figure compreso venditore e compratore 
[7] Figura ufficialmente incaricata dal venditore o dal compratore a gestire l’affare 
[8] Italiani, stupidi e inconcludenti 
[9] Vai a fare in culo tu e le tue rigidità del cazzo. 
[10] A parte tutto ciò, io comunque non ci ho capito un التين المجفف.
[11] Sito inventato di sana pianta, non cliccateci non vi conduce in una pagina web
[12] Aggiungerei anche a Torino, soprattutto a Torino.

(by Aldo Villagrossi & Sergio Balacco)

2014/07/21

Don't come easy to me (But don't exaggerate)




Words, don't come easy to me
(Click above to listen the song)
How can I find a way to make you see I Love You
Words don't come easy

Words, don't come easy to me
This is the only way for me to say I Love You
Words don't come easy

Well I'm just a music man
Melody's so far my best friend
But my words are coming out wrong and I
I reveal my heart to you and
Hope that you believe it's true cause

Words, don't come easy to me
How can I find a way to make you see I love You
Words don't come easy

This is just a simple song
That I've made for you on my own
There's no hidden meaning you know when I
When I say I love you honey
Please believe I really do cause

Words, don't come easy to me
How can I find a way to make you see I Love You
Words don't come easy

It isn't easy
Words don't come easy

Words, don't come easy to me
How can I find a way to make you see I Love You
Words don't come easy

Don't come easy to me
This is the only way for me to say I Love You
Words don't come easy

Words don't come easy

But don't exaggerate!!!

I like the girl a little bit difficult to conquer, to seduce, too easy not attract me. The risk of rejection, the anguish, the tactic to get to the ultimate success make the conquest interesting, perhaps fascinating, intriguing...


2014/07/20

My Hearth and Soul


The story, if you just want to call it "story", is built around the alleged naivety of women, whether true or not, I'm going to analyze it.
Why are the girls so naive? They receive first honest love, sincere love and then realized by themself is a lost love. Why?

It always begins like this, on the one hand a man, a young man or a mature man, no matter the chronological age but the feeling. 
The man falls in love with the woman, it happens every day, we can't avoid it, it happens that also the woman fall in love with the man. Doesn't always work that way, I like to think, maybe because I'm in the same situation?

Then the two meet, they talk, maybe she is not particularly concerned, love is often a source of heartache, headache, tears, suffering, she does not think it's possible, yet it's so. Every day, the phone rang well enough to make her feel happy, maybe not, just a noise to avoid, we don't know but suppose it is. Will insecurity and worry if one day that girl go missing her concern. Because that girl know also, she love it! Not to meet regularly, she doesn't want, not to change so much her life, habits, friends, colleagues at the hotel where she works, a boyfriend, he's real? Not sure, but could be, let him believe there is, it's a complicated relationship, how to say? Open? I love you but you love another who loves another one at the end you find all the town loves you... But even that in return that girl will find herself very much interested, how I know? So complicated, it's an algorithm, a probability calculation, an heart feeling or I don't know, just guess. 

She thought love and happiness, and than she think where there is love, there is pain, means to cry a lot, perhaps she is afraid by her friends, what they can think about him, and the parents? At the school, teachers, people who criticizes because maybe he's not a young and hopeful man, married already, he has a son, uhu, and she thinks as someone said, do not rush to believe love someone too soon. But love arrives and nobody knows when it arrive. Soonest or latest it comes, and could be a storm to change everything.

Naive with her first real love, she doesn't understand love as she once thought! 

One day she found everything quiet, he doesn't call any longer, she knows he's gone? he texting "I will come back". He'll return? How sure, is a sailor promise? How to be sure, not sure, just awaiting, he will return. She await to call him back, perhaps thinks he's disturbed if she call and she doesn't call and on the other line only an electronic voice subscribers. What to think, there may be damage to the unit, battery machine, she remind herself not to mess things up. She wait, 1 day, 2 days to 1 week and did not receive any reply. Strangely, his facebook nick's still bright, still posting  messages aimlessly ... why did the quiet girl? She add 1 more week, it's all confusing silence? He, she in this novel there him and her, a man and a woman, who is in the place of the man could be in the place of the woman, confused, lost, in a multicolor mirror reflecting the anguish of both. Who are you man? Who are you woman? I lost you? I love you!

The man will have the responsibility to see why not send a message to his endless love, he think she is his love, what about her, she is a love of somebody, to be love or something to use, for a while waiting forever to do? But this girl knows what message, send message, do not respond to more sadness and thoughts it? Then recently, she decided to send a message, not a message asking "How are you lately?", "Are you okay?". "Why are not you texting me?" No, she right something else, to create confusion, thinking what is good or not, she loves me or not: "I don't know you call me", not to tell the true story, what's happens, probably it's true, she was in her class, studying but... tell him "I didn't see you" means we didn't meet because of you, not my fault, is your fault. That is the message to stop. Stop all! Stop waiting for their day, waiting, waiting, thinking about that person. Then she received no answer to agree or disagree with the right decision, but that message with content: "Endless love". After reading the message, that girl and also to have some hope that he will return no need to wait long time, he promised, he will return, still waiting for somebody to love, but he's her her first real love!  

Why this girl was so foolish, she get time, she has more than one month to tell she loves him, she lost time looking to empty wishes. He was not even busy, have a lot of time balance he was thinking of her the day and the night. Him bring her silence as a challenge, he believe, many question marks no answers that he still believes are stars. Perhaps she is his only love was right, doesn't matter what's happens before in his life, every love is a new love, a new life, forget the past, there's only the present and the future, what is the target but where is she? Maybe him is just another name on her list? He fading away with the person who asked about him?

Assume a short dialogue between mother and daughter, mothers often talk to their daughters even if they are committed to growing a large number of children, even if they have many problems, the children are all for a mom. 
She speaks with her mother and says, really is not a statement, I would say a question, dual sense, but mom knows her daughter, she argues, understands, empathizes with her, comes from the custom which sees the parents decide for their children, trying to provide an adequate response, there is love in this, love of mother: 

- Mother I'm in love.
- Who he is, he's a good boy?
- No mother he's not a boy, but a man.
- My dear, in love, age does not matter, he loves you?
- Yes mother, he loves me.
- So what are you waiting for, go to him.
- I can't mother, he left returned to his world, far away from here.
- I'm sorry daughter, but I see you still love him.
- Yes mother, I love him, he said he will return.
- So if it comes back not stop loving him, one day, one month, one year, your happiness should not give time, has to be happy all the time that life holds for us.
- Thank you mother for your wisdom, I'll wait for his return. 

There must be a new stumble stand up more firmly. Hey girl, do not forget nothing passes, not nostalgia, hope, waiting for what has passed. She hurt him enough already! Never had the thought of everything is lost, nothing lost until the end: "The top is hard to forget" that think that "Not the first love, nothing but to forget, she loves me, he loves her". 

Hey girl! The sun is always rising in the sky, somewhere! I await for you somewhere over the rainbow. I have not forgotten, I love you like before, I'll stay with you for as long as life will give me time.



2014/07/19

I awaiting for you somewhere over the rainbow



Way up high
And the dreams that you dreamed of
Once in a lullaby

Somewhere over the rainbow
Blue birds fly
And the dreams that you dreamed of
Dreams really do come true ooh oh

Someday I'll wish upon a star
Wake up where the clouds are far behind me
Where trouble melts like lemon drops
High above the chimney tops
That's where you'll find me

Oh, somewhere over the rainbow bluebirds fly
And the dream that you dare to,
Oh why, oh why can't I?

Well I see trees of green and red roses too,
I'll watch them bloom for me and you
And I think to myself
What a wonderful world

Well I see skies of blue
And I see clouds of white
And the brightness of day
I like the dark
And I think to myself
What a wonderful world

The colors of the rainbow so pretty in the sky
Are also on the faces of people passing by
I see friends shaking hands
Saying, "How do you do?"
They're really saying, I...I love you

I hear babies cry and I watch them grow,
They'll learn much more than we'll know
And I think to myself
What a wonderful world world

Someday I'll wish upon a star,
Wake up where the clouds are far behind me
Where trouble melts like lemon drops
High above the chimney top
That's where you'll find me

Oh, somewhere over the rainbow way up high
And the dream that you dare to, why, oh why can't I? I?


This song is dedicated to you, it's really something special making dreams come true, seems hard to figure out but that's what it's all about. 

If I should write a book for you that brought me fame and fortune too that book would be like my heart, my soul is dedicated to you. To you because your eyes are the beacon that lights up my way, to you because with you I know a lifetime could be just one heavenly day if I should find one twinkling star one half as wondrous as you are that star would be like my heart and is dedicated to you. 


Don't fall in love with someone you can live with, fall in love with someone you can't live without.


2014/07/14

Love is a kind of magic


I fell in love with you. Not as Luigi Tenco: It's not that I had nothing to do. I fell in love with you, because ... could not go another way.
As the card that stands there, alone, and a gust of wind or something else, move it next to another piece of seemingly distinct and distant. A mosaic is not there, not there. A kind of magic: the card can not be indefinite part of a whole, before. It understands only next to that other: the mosaic is made, no one can divide.

Never. Or so I think I read somewhere. Anyway, whoever wrote it must have been convincing, because he convinced me.  I fell in love with you. Not as Luigi: I had a lot of people to meet, on the day. In fact I met them. Beautiful people, ugly, friends, women, females, prey, hunters, extras, masks, protagonists. My ego in the middle, to dance on the world, restless as ever; a face that was laughing and crying, as always.

I fell in love with you. Not as Luigi: the night I did not have much space to dream someone. I was melancholy, sometimes, yes, but I was dreaming with my eyes open and closed, day and night, I dreamed of living, awake, drunk without drinking. I had too much to do to sleep at regular times. I was happy, happiness is not present, that, if there was, lying under a layer too thick of adrenaline, to manifest itself with the revolutionary clarity that should have; I was glad of life, the promise of happiness in the future, I was happy not even know what, even in pain, not at all pleased that the guest had wanted to meet, present, embrace of those hugs that you never want to, yet you can't escape them.

I fell in love with you, even though I had other programs before to fall in love with you, projects to be implemented, to make experiences and emotions to try. And freedom. Highways endless freedom, no one knew where that led, always on the border with its most absolute form, which coincides with the loneliness. Yes, I also wanted the thrill there: to know, but just right, the female universe, maybe understand, finally, that fascinates me so much, as always. And no allusions, you know that it is not a matter of youthful testosterone because I am no longer young, and perhaps not even you, yet ....

But then I fell in love with you. And I forgot what I was looking for, assuming that I knew. In fact, I have not forgotten: it did not matter. I was there, you were there, the two of us, what we should look for? It was all clear, perhaps the fate exists and maybe not ours, in any event, showed up so. In that strange way, including evenings in crowded places and improbable, when we were unaware of the canvas was weaving between faces, thoughts, words, goodbye consumed with grief and given sorrows . Because, as another youth myth say, a rock can't stem the sea. And there are seas where you know you need to lose, because it's the only way to find yourself, or see you at last.

I fell in love with you, and perhaps you of me. I was with my thousand games of mirrors and my doubts perennials that for once, at least once in my life, were gone, only certainties remained. You, and I am sure is thus with your shyness, the feeling of home to only look at you, your eyes tell the whole story and make me better if you just look at me. I, with my ghost that disappears when I fall in love with you, but sooner or later reappears and comes back to haunt me. And you.

You and I, the two of us. And what could be. It was all clear, as when a painting is finished, put away the brush, there is nothing to add, so, just as it should be. The individual component colors are terribly imperfect, so different from each other that no painter would have thought to combine them, but the picture is perfect. Let's just keep it. Nothing else that protect it from the weather and from the snares of the time. Perfection does not exist almost never occurs in the madness of a few moments, sometimes, but it is fragile and knows only the present, the fleeting moment, it promises to outlast the magic of two bodies hanging in the air.

The rest is up to us. By you and me, but maybe only on you, I'm here and wait, you're there and wait, I'll come back and take you to heaven, to live this story, then let's talk about a real fairy tale, the kind that you don't forget, of a life lived with love and feeling and whatever it costs. You, me and nothing more. And by fate, that exist or maybe not, but we don't know more words and then, yes, we say it depends on him. The time, care, carelessness, mistakes, pitfalls, sacrifices, immaturity, selfishness, projects, some silence and a few words too, the wrong patterns of hide and seek, everything that sooner or then we remember that you are not ready, you're ready to much but not all, all those mistakes that I've been able to do, that I'm good to do. 
Ah, what a hopeless bumbling I am, but for love, I swear, just for love, too much love. And all the rock of this inexorable our diversity, our bet that strong and sassy completion rather than conflict, complementary rather than incompatible.

The two pieces separate and distant they always, and the mosaic magic. And all those smiles. How fell in love with you and you with me, but I'm not aware, I guess, I burn with the desire to understand what you are to me but a wall divides us with all those smiles. And then fate depends on us. We know it will be tough, traditions, family, my past and also the present and the future are not certain of this without you I do not understand and I prefer to think of it with you. Perhaps, at times, this invisible director of our lives that we call destiny has some exaggeration, we did not miss anything, tears and dreams we have become experts.

But the promise would be to resist. In all, even though we don't know what, then. At the small petty or venial lie, to anger, to those rags in the long end of that long flight to avoid if you can. Remorse, no regrets at the outlet, the waste of everything for nothing, the altar of nowhere when everything is likely to be sacrificed. 
The promise was to return, because there was nothing in the world worthing more than that to protect you and our fragile shell built from scratch. 

The love counts and counts the years who has never been ready, but when you fall in love you are ready to find out what you have always been. There are almost more than 30 years of time between the two of us, are there and they all have their truth: 

I fell in love with you. And love is important.

Don't fall in love with someone you can live with, fall in love with someone you can't live without.

2014/07/13

Il gioco dell'oca


Matteo Renzi aveva annunciato che avrebbe rifondato l’Italia in 100 giorni anche se ora, prudentemente, è passato ai 1000 eppure - se si guarda al concreto – nel nostro paese è difficile cambiare le cose innanzitutto perché troppi gruppi di potere ben consolidati non vogliono farlo, ma anche perché il Premier ci sta mettendo del suo a complicare le cose.

Il caso più evidente è quello della riforma del Senato. Tutte le persone di buonsenso capiscono che andrebbe riformato, che è superato il bicameralismo perfetto, che senatori e deputati devono essere ridotti di numero, ma perché non si deve permettere ai cittadini di eleggere direttamente i propri rappresentanti, come non vogliono Renzi e Berlusconi, per evidenti interessi personali? 
Visto che questa obiezione è fondata diventa normale che molti insistano a proporre cambiamenti anche ad un sistema elettorale come “Italicum” che è nato per risolvere i problemi dei leader, non della rappresentatività democratica.

Alla Camera insistere con i listini bloccati significa non permettere ai cittadini di scegliere il “loro” deputato ma solo il partito preferito dando quindi tutto il potere in mano a chi può predeterminare e “bloccare” le liste. Inoltre, con questo sistema, basta un voto in più dell’avversario (anche stando molto al di sotto dal 50% dei voti) per avere la maggioranza assoluta dei seggi, soprattutto se ci sono più schieramenti. 
Proprio per questo rischio, predeterminare anche gli eletti al Senato di fatto in base al risultato elettorale della Camera o di altri organismi come le Regioni (dove pure scattano i premi di maggioranza) porta al rischio effettivo che magari per pochissimi voti un partito (o coalizione) ottenga la stragrande maggioranza di Camera e Senato e possa così eleggere anche il Presidente della Repubblica, parte dei membri del CSM e degli altri organismi dello stato, il tutto con eletti “nominati” e neppure personalmente eletti: vi sembra logico?

Permettendo l’uso delle preferenze si avrebbe almeno l’elezione dei “migliori” o comunque di quelli/e più legati al territorio e non cooptate dall’alto. Per questo credo che anche il Senato vada votato dai cittadini e per risparmiare le elezioni possono essere fatte lo stesso giorno del rinnovo della Camera o, eventualmente, insieme aall’elezione dei consigli regionali. 

Bloccarsi su questi aspetti anziché dare libertà di voto e chiarire bene di che debba occuparsi il futuro Senato sottolinea che quello che conta per i leader politici non è la sostanza costituzionale ma il controllo dei propri eletti e questo credo sia assolutamente negativo. Assurdo il sostenere anche che così si risparmi: l’84% del bilancio della Camera (e credo sia cosa simile anche al Senato) non è per il costo dei parlamentari ma per la struttura. Scendendo da 315 a 100 senatori licenzieranno migliaia di super-retribuiti dipendenti parlamentari? Ne dubito. 

Ma allora si scenda a circa 150-200 senatori eletti dal popolo (e contemporaneamente a non più di 400-450 deputati) e avremo ridotto i costi, riformato la struttura ma si chiarisca bene la divisione dei compiti e dei ruoli.

L’altro aspetto politico di cronaca estiva è la telenovela sui vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea. Qui Renzi è in contraddizione: sostiene di “contare” moltissimo in Europa (spalleggiato da stampa e TV molto cortigiane) ma non porta a casa risultati e la Germania di fatto impone quel che vuole senza che l’Italia abbia la forza di opporsi e “forzare” altre soluzioni.

Alla prova dei fatti è solo la conferma che come Italia siamo deboli economicamente e politicamente, non abbiamo alleati importanti, non riusciamo a far convergere attenzioni sull’area del Mediterraneo (vedi anche il problema sbarchi) e alla fine siamo solo nazione di periferia e giochiamo in serie B, anche in Europa. Rendersene conto farebbe bene a tutti, anche alla presunzione di Mr. Renzi perché è grottesco che preannunci proprio stamani che “L’Italia sarà la locomotiva del rilancio europeo” nello stesso giorno in cui il nostro paese torna in negativo come proiezioni di crescita. 

2014/07/07

La nuova vita della birra


Compagna delle serate tra amici e sollievo nella calura estiva, la birra ha anche molti benefici per la salute. A patto di assumerne quantità moderate, aiuta a prevenire l'Alzheimer, a mantenere la linea e ad allontanare i sintomi della menopausa. Ecco i cinque motivi per bere un boccale senza sensi di colpa.

La birra è una delle bevande più antiche, grazie a radici che affondano sino all'antico Egitto faraonico; una birra che, a quei tempi, era molto diversa dall'attuale, così come il vino prodotto dai Greci e dai Romani era ben lontano da quello dei giorni nostri. In entrambi i casi, infatti, le fermentazioni erano spontanee, mentre oggi sono strettamente controllate per quanto riguarda i tempi, le temperature, e, soprattutto, i ceppi microbici utilizzati per la fermentazione.

Un tempo era molto in voga un detto popolare secondo cui: "Chi beve birra campa cent'anni". Questo formidabile slogan, scorporato dai suoi toni miracolistici, potrebbe avere uno sfondo di verità; la birra, infatti, è una bevanda ricca di sostanze nutrienti, tra cui spiccano le vitamine del gruppo B ed il potassio, contenuto in quantitativi più generosi rispetto al sodio. La B6 e la B9, più comunemente nota come acido folico, sono molto importanti per neutralizzare gli effetti negativi dell'omocisteina, un amminoacido il cui eccesso, similmente al colesterolo, favorisce la comparsa delle malattie cardiovascolari. Il rapporto potassio/sodio, favorevole al primo, contribuisce al mantenimento della normale pressione arteriosa, perché contrasta i livelli di sodio nel sangue; la birra, quindi, può essere consumata anche da chi segue diete iposodiche per controllare l'ipertensione. L'elevato contenuto in acqua, associato alla generosa presenza di potassio, conferisce alla birra le ben note proprietà diuretiche.

1. Previene le malattie - La birra potrebbe aiutare a prevenire l'Alzheimer. La malattia neurodegenerativa è stata associata ad alti livelli di allumino ma il silicio contenuto nella birra potrebbe compensare il danno. Uno studio ha scoperto che il silicio è in grado di ridurre l'ammontare dell'alluminio nel tratto digestivo e rallenta l'accumulo del metallo nel corpo e nel tessuto cerebrale.

Ma bisogna stare attenti perché un'altra ricerca ha dimostrato che bere più di due pinte al giorno può causare perdite di memoria. La birra può aiutare la salute del cuore. 

Un altro studio del 2013 ha scoperto che migliora la flessibilità delle arterie. Inoltre, aumenta i livelli di colesterolo buono, l'Hdl. 

2. Contiene vitamine: nella birra ci sono molti super nutrienti. La bevanda contiene tutti gli essenziali - e alcuni dei non essenziali – amminoacidi". In una pinta troviamo fosforo, iodio, magnesio, potassio e calcio. Il consumo di birra può aiutare a proteggere la densità minerale delle ossa. 
La birra non pastorizzata ha i maggiori vantaggi per la salute perché contiene grandi quantità di vitamina B.
3. Aiuta a mantenere la linea - La birra ha un basso contenuto di zuccheri. A differenza dei soft drink, alza di meno il livello di zuccheri nel sangue Inoltre, la birra è costituita per il 93% d'acqua, per questo è così dissetante".

Un consumo moderato di birra può aiutare a prevenire il diabete. Uno studio del 2010 condotto su più di 38 mila uomini ha mostrato che aumentando il consumo di birra fino a raggiungere uno o due bicchieri al giorno si è evidenziato un crollo del 25% nelle possibilità di incorrere nel diabete di tipo 2. 

A dispetto della cosiddetta "pancia da birra", uno studio condotto su duemila persone che assumevano la bevanda regolarmente ha concluso che è inverosimile che un consumo moderato sia associato a un aumento di peso. 

Bere birra aumenta la produzione di bile che aiuta a digerire i cibi grassi. Inoltre, è una fonte di fibre – due bicchieri forniscono il 30% del fabbisogno giornaliero – e queste sono note per allontanare la fame.

4. La birra ti fa bella - Fatta con l'orzo, la birra contiene l'acido ferulico un potente antiossidante che protegge la pelle dai danni del sole. Inoltre, può essere usato per rendere i capelli più belli. Il luppolo, grazie al silicio, aggiunge luminosità, volume e fortifica i capelli dall'interno. Ma prima di fare un impacco, è necessario bollire la birra per rimuovere l'alcol, che può privare i capelli del naturale rivestimento di grassi. E', inoltre, opportuno mescolare il liquido con l'olio di cocco.

5. Riequilibra gli ormoni - Le ricerche mostrano che i fitoestrogeni nel luppolo – composti simili agli estrogeni che si trovano nelle piante – possono aiutare a ridurre i sintomi della menopausa come le vampate di calore e l'abbassamento della libido. Inoltre, la birra può aiutare a riequilibrare gli ormoni in presenza della sindrome da ovaio policistico, endometriosi e perimenopausa.

Bene, adesso tutti a bere birra, con moderazione.

2014/06/26

Something about Vietnam girls....



If you think that Vietnamese women might still be like the one shown in the photo above, know that you are totally wrong. Vietnamese women are not as you imagine, too many war movies have marred the image. Women in Vietnam are much better than you ever thought that they are.

Western men have got it in their minds that all Vietnamese women are "Me love you long time". And that is really all they know about Vietnam and its women.

So when they meet women and discover that Vietnamese women have brains and brawn, wow, they have to stop and rethink what they've been brainwashed to believe.

Man usually find ways to seduce a girl yet it is sometimes too awkward to immediately express your urge towards one woman who is very descent and conservative like many women living in Asia. Asian women are mostly sensitive and conservative. Some of them are still treasuring their cultures and still practicing their tradition, Virginity is very important for it symbolizes the purity. 

Most importantly, you must come across as sincere or she will most likely interpret you as some flirt waiting to pounce on Asian girls. Let your real personality shine through your online conversations and your manner of approach. But do not expect her to be direct and straight forward like any other western girl. Asian women are brought up in such a way that they do not admit their feelings easily and when she like someone, she is more likely to drop hints rather than a direct confession. A traditional Asian girl looks for a man who is honest, faithful and can provide a stable lifestyle.

So to all the guys who are very interested in winning a woman's heart here are some tips:

1) Be yourself:

You don't actually need to please a woman by pretending and offering her gifts. Asian women are actually pleased by guys who have a sense of humor and tends to show who they really are. Girls don't usually believe at love at first sight you really have to work hard to show your sincerity. You have to be genuine and be confident with what you have and what you are, anyway girls will still love you no matter what.

2) Patience is Virtue:

Patience is very important in winning a woman's heart. Courting is one way to show your sincerity and woman usually tend to make a guy wait to measure if the man is really serious . You can offer gifts like roses and chocolates if you want but it is not a guarantee that you would have her. Letters are far more powerful than material gifts, just express what you feel and the rest will follow.

3) Be Respectful:

Treat woman as a woman in your life... not as a decoration or as an attachment for something else... Show her how much you mean to her, that you won't live without her. Try to Respect her family and befriend her friends.

4) Be a man:

Don't make promises if you don't mean it. Asian woman tends to give their all to their man they love the most so don't try to mess with their heart or else you will lose the most precious treasure you can have. If you promise to love her forever then do it.

5) Be honest:

Please do not show off by impressing her with information you know about her country. It may show that you have done your homework however what she truly want is know more about you.

6) Be faithful:

Most importantly, you must come across as sincere or she will most likely interpret you as some flirt waiting to pounce on Asian girls. Let your real personality shine through your online conversations and your manner of approach. But do not expect her to be direct and straight forward like any other western girl. Asian women are brought up in such a way that they do not admit their feelings easily and when she like someone, she is more likely to drop hints rather than a direct confession. A traditional Asian girl looks for a man who is honest, faithful and can provide a stable lifestyle.

Something about Vietnam

Vietnam is a modern Asian country and it is changing rapidly. The country is currently in a stage of massive industrial expansionism and these means lots of jobs for both men and women in Vietnam. There is a problem with 'sweatshop' labour of uneducated women, often immigrants not even from Vietnam, but this problem is gradually going to disappear as the government cracks down on illegal operations. 

Vietnam does have some government corruption issues, but this is the same everywhere in the world. The difference is that in Vietnam everyone knows the government is corrupt, in comparison Americans are often blinded by their own biases and don't care that they're being swindled by men in Wall Street.

So to all the men out there you guys need a reality check. If you guys are so easily swindled by Wall Street what makes you think your opinion of Asian women is as accurate as the stock market? 

Some people just can't see the lies when they're surrounded by them.


2014/06/25

A flower for you...

A red rose means love
From generation to generation, women have always loved receiving the gift of flowers. Simply put, flora are a symbol of life and beauty and thus, when received, women do not just feel vibrant and full of life, they feel beautiful and incredibly special. Showing her your love with a specially-made bouquet will only increase her affection for you, and make her feel like she is still the most important person in your life. In turn, you will reap the benefits as it will be her pleasure to reciprocate the feelings you garnered her with. Here is the deal with giving flowers.
Women like receiving flowers. Men think flowers are stupid.
Men think: Flowers die, they do not do anything when they are alive, they are expensive, and they are a cliché. Men know that women in general like flowers, but men also believe that women they know personally do not like flowers. The women they know are the exception to the rule.
I think it’s safe to say that mostly women are reading this post. Women are reading to figure out how to get the men in their lives to send flowers.

Here is what it’s going to take: Bottom line impact. Yes, the guys want to get laid, but dinner seems better: it is like money well spent to them — you still get the sex, but you also get good food. What do you get with flowers? This is how men think, for the most part.

So, here it’s what you get:

1. Flowers make the giver happy. The act of giving flowers elicits a real smile (as opposed to a fake, oh-that-was-nice smile) more often than other gifts of similar cost, according to a research. And men are conditioned to react very positively to a real smile.

2. People think you are smarter if you are a guy who gives flowers. That is right. Send the flowers to your significant others’ workplace. Science says that people will perceive you as having higher emotional intelligence than your peers. Next step: Start milking your significant other is network of contacts since they are already impressed with you.

3. Your will be a better manager. Men give flowers at work, too. Not every bouquet means I love you. Some bouquets mean, “Get the project done on time or we are screwed.” Give flowers during crunch time because flowers and plants at the workplace increase productivity. Flowers definitely made women more productive.



Flowers make people happier. You may found that if you see a vase of flowers in the morning, you have more spunk all day and less stress and anxiety at work. So do not just send flowers to your girlfriend and your co-workers. Send flowers to yourself.

2014/06/22

L'Ossigeno fa male


Ogni giorno accedo a internet e leggo di un nuovo complotto mondiale, case farmaceutiche che immettono sul mercato farmaci letali, McDonald's vende panini che neppure i batteri voglio mangiare, l'industria del latte che ci avvelena con la caseina, i venditori di Kebab che usano animali sconosciuti. Leggo tutte queste notizie e noto che a "scoprire" questi flagelli del nuovo millennio sono persone che non hanno né arte né parte con le tematiche trattate.

Laureati in filosofia che anziché raccontarci di Hegel ci vogliono spiegare quanto i vaccini possano fare male, economisti aprono blog per spiegarci che la cura per il cancro è stata scoperta ma vogliono tenercela nascosta, ragionieri che attribuiscono al latte la vera causa del raffreddore, architetti scrivono che Aulin e Tachipirina sono letali, in un crescendo di nuove scoperte, di nuovi complotti che occorre subito diffondere prima che vengano censurati.

Più leggo queste notizie e più la mia invidia cresce, mi domando come fanno tutti questi "scienziati" a scoprire e parlare di cose che mai hanno studiato nella vita, riuscendo a farlo anche con una sconcertante sicurezza mentre io, che vi assicuro non sono uno scienziato ma ho un ego smisurato, una presunzione di ferro e quindi mi credo chissà chi, non riesco a scoprire nulla, neppure una cura per i brufoli? Eppure non sono un medico, quindi (secondo la logica di cui sopra) dovrei intendermene!

Così ho deciso di documentarmi, di studiare giorno e notte, per scoprire anche io un bel complotto e, non ci crederete, l'ho scoperto! Su due piedi non volevo crederci neanche io, ma prima che possa essere censurato, ho pensato fosse giusto mettervi al corrente. Mi raccomando leggete bene, perchènessun giornale e nessuna televisione ve lo dirà mai! Ho scoperto che una certa quota dell'ossigeno respirato, circa il 2% per l'esattezza, alla fine della catena respiratoria, invece di legarsi all'idrogeno, genera elementi assai pericolosi come il perossido di idrogeno, il superossido e lo ioneossidrile. 

È scientificamente provato, questi prodotti vengono comunemente definiti radicali liberi, e sono assai pericolosi perchè possono portare a degenerazione la membrana cellulare,aterosclerosi, influenzare la nascita di tumori e malattie degenerative. Vi sfido a fare una ricerca e dimostrare che non sia vero. Cosa significa tutto questo? Che più ossigeno respirate, e maggiore sarà la percentuale di radicali liberi prodotti, con la conseguenza che aumenterà il rischio di ammalarvi, di farvi venire un tumore o avere altre gravi conseguenze. Chi ha ordito tutto questo complotto? Non lo so ancora ma, nel frattempo, credo sarebbe opportuno smettere di respirare, o perlomeno farlo con la massima moderazione, diciamo una o due volte al giorno.

È poi importante che condividiate il più possibile questa notizia, perché sento che presto sarà censurata dalle multinazionali che vendono bombole d'ossigeno, anche quelle usate per le immersioni! Hanno fatto credere a tutti i sub che fossero indispensabili per le immersioni, ma la verità è ovviamente un'altra!

Ok, ok, stavo scherzando, potete riprendere a respirare prima che sia troppo tardi. Lo scrivo perchè ho notato che la gente crede a ogni cosa, più è fuori dalla logica e dal buon senso, e maggiore è la sua inclinazione a crederci. È ovvio che quanto scritto sopra è solo una provocazione, che parte però da un dato vero, assolutamente scientifico (parlo del processo di produzione dei radicali liberi e dei loro effetti) per giungere poi a una conclusione che è assolutamente folle, ossia smettere di respirare pur di non esporsi ai rischi dell'ossigeno.
La leggenda delle Bacche di Goji, del ginseng , del kamut e non solo

Purtroppo con lo stesso principio, ossia concentrandosi su un singolo elemento, piuttosto che sulla complessità organica, ci si lancia ogni giorno in crociate contro questo o quel prodotto, o nell'esaltazione di un altro. Ci si concentra appunto sull'elemento e non sull'alimento, giungendo a demonizzare cibi che sono del tutto innocui e anzi salubri, o a promuovere, pubblicizzare e vendere altri del tutto inutili partendo da una informazione che viene piegata per le proprie necessità commerciali o per sostenere una propria filosofia (rispettabile, talvolta corretta) ma che non merita di essere promossa con l'inganno.

Così, tornando per un attimo ai farmaci, sebbene sia evidente che il loro uso non possa essere mai privo di effetti collaterali, occorre chiedersi quanto più grave possa essere il loro mancato utilizzo. E prima di usare il termine "letale" bisognerebbe perlomeno conoscere il significato nella lingua italiana. Per ovviare al problema suggerisco alla Roche (azienda che produce l'Aulin) di fare una raccolta punti, ogni 3 scatole potrebbe regalare un vocabolario (ovviamente solo ai sopravvissuti).

La stessa cosa accade con il cibo, finendo con eliminare alcuni alimenti solo perchè suggestionanti dalle farneticanti parole di qualcuno, o dalla deviata interpretazione di dati scientifici veri (come quelli che ho fornito rispetto all'ossigeno), individuando in altri cibi quasi dei talismani, ammantandoli di poteri miracolosi di cui non sono ovviamente dotati. È successo in passato per il limone, per l'ananas, per la pappa reale, e tanti altri, accade più recentemente per le Bacche di Goji e il ginseng, accadrà presto per altri prodotti che il marketing deciderà di ammantare di chissà quali virtù. 

Così le stesse persone che si sentono "illuminate" perchè (secondo loro) non cadono nel tranello di alcune multinazionali, finiscono a piè pari nella trappola di qualcun altro, proprio perchè si lasciano affascinare più dall'idea di un complotto che da quanto emerge dalla scienza. Pensare sempre ad un complotto è rassicurante, perchè ci fa sentire subito esperti in tutto, anzi più esperti degli esperti ufficiali dato che siamo stati in grado di "smascherarli".

Penso a quanti si sono fatti affascinare, e tuttora lo sono, da prodotti come il kamut, pensando che si tratti di chissà quale portentoso cereale, mentre nella verità dei fatti si tratta solo di un marchio commerciale che, sfruttando il fascino intorno al prodotto, riesce a fargli avere un prezzo decisamente più alto pagato (giustamente) da chi si crede più furbo!

Ma anche la recente ribalta delle Bacche di Goji, tutti pronti a sperticarsi in esaltazioni rispettando il solito copione, si parte da un racconto mistico sulla loro coltivazione, si passa poi a citare alcuni degli elementi contenuti (es. la vitamina C) elencando le mille virtù, lasciando passare l'idea che il vantaggio non sia legato alla vitamina C, presente in altri alimenti, ma alle Bacche di Goji.

Poi la stoccata finale, si fa sempre cenno a fantomatici e recenti studi scientifici (fa sempre presa) e si chiude dicendo che il contenuto di vitamina C supera perfino quello delle arance! Peccato che per assumere 100g di arancia spesso non occorre neppure mangiarla tutta, invece per assumere 100g di Bacche di Goji dovete mangiare una confezione intera e spendere 39,00 euro! Per non parlare del fatto che, ammesso che un alimento contenga qualcosa in misura maggiore rispetto a un altro, non significa che sia migliore o miracoloso! Se fosse così… sapete quante proteine contiene l'uovo più delle Bacche di Goji? E non solo proteine! Il giorno che qualcuno venderà l'uovo di Goji, raccontando che è stato deposto da una gallina mistica, che ne depone solo uno al mese, sugli altipiani sacri della Mongolia, troverà file di "scienziati" che compreranno uova pagandole volentieri 14,00 euro l'una!

Umberto Veronesi e l'idea che la carne provochi il cancro

La cosa che più di altre però mi indispettisce è quando, pur di avvalorare la propria tesi, si sceglie di mentire spudoratamente, consapevoli che nessuno andrà mai a verificare.

Succede per esempio per la demonizzazione della carne in favore di una alimentazione vegana o vegetariana. Sul fatto che l'eccesso di proteine animali provochi certamente un potenziale aggravio per la salute, anche rispetto all'insorgenza di alcune forme tumorali, siamo tutto d'accordo. Altrettanto si è tutti d'accordo nel dover integrare nell'attuale alimentazione prodotti di natura vegetale, le cui virtù non sono in discussione. Ma quando partendo da queste considerazioni, e col solo intento di portare acqua al proprio mulino, si diffonde la (falsa) notizia secondo cui Umberto Veronesi, il noto oncologo, avrebbe affermato che:
Non ci sarebbero dubbi: la carne favorirebbe l’insorgenza di tumori. Ma sotto accusa non c’è solo la macelleria. Chiunque si alimenti di proteine animali (pesce, carni bianche, selvaggina compresi) correrebbe il 30% di rischio in più di contrarre tumori al seno, al colon, alla prostata, al pancreas, alla vescica e ai polmoni." Aggiungendo che: “Le riviste medico-scientifiche più accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche, molti medici e ricercatori, sulla base anche di numerose ricerche, per la maggior parte insabbiate, sono coscienti degli effetti dannosi del consumo di carne, ma hanno le mani legate.
Queste affermazioni sono assolutamente false, al punto che l'Istituto Europeo di Oncologia ha reso noto che

In riferimento all’articolo rilanciato da alcuni siti in Rete “La carne è cancerogena: Umberto Veronesi svela il motivo per cui non se ne parla“, si comunica che Umberto Veronesi, Direttore Scientifico di IEO, non ha MAI rilasciato l’intervista riportata, e nessuno dei virgolettati a lui attribuiti è reale.

Chi diffonde simili notizie finisce col trasformare quello che è un regime dietetico, in una sorta disetta religiosa, disposta a usare qualsiasi mezzo pur di fare proseliti, finendo con l'arrecare danno anche a chi vuole invece promuovere un approccio salutistico all'alimentazione ricca di vegetali.

Ma al popolo della rete (come qualcuno ama definirlo) questo non importa, o meglio lo ignora, perchè come un gregge si limita a condividere, a ritenersi "più furbo e più sveglio" perchè lui non si fa infinocchiare da nessuno. Da nessuno se non dalle altre pecore.
fonte http://www.nonsolofitness.it/