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2015/06/25

Happy Birthday


Yesterday was my birthday. The years pass (for now 62) and, with great serenity, you have to accept the passage of time as something inexorable and unavoidable. One thing, however, is certainly important to stay young at heart!

Life is virtually divided into three different periods: youth, maturity, old age.

Fulfill the years of his youth at the time, before the age of 30 is a holiday, it means that we are entering that part of the active life where everything is at hand if we are able to conquer, no ban.

Maturity is the time of the gains made, of the social level reached, the success - and it does not matter to have become rich or not, success is not necessarily rhymes with wealth- achievements and serenity acquired.

Old age is the decline, some to feel alive must face it with serenity, knowing how to live, ride the unavoidable passage of time and not think too much about the end of that will come along, because when you are older, we know that the time granted is less and less.

I received many good wishes from you, are many friends who have shown me their love, even people I know only virtually, through this space that is not there. Facebook has been able to get closer to people who were too far away to be able to share with them, and each other, portions of our lives, people who had not seen for years, for decades I have found here, and I speak of Barry​, Fabio​, Alex​, Vijay​, Alessandro​, Mirna​, Vivia​, Sastry​, Ashok​ and then I can't put myself to do list of all, know that having you here among my friends is a source of immense joy.

I'm just sorry for those who, perhaps too busy with work or family, forgot to greet me. Okay, friendship even if virtual, is sharing but also understanding.

I love you all, and thank you for your good wishes, many, many that I received from you. Simply: thank you!

Ieri era il mio compleanno. Gli anni passano (per ora sono 62) e, con grande serenita', bisogna accettare lo scorrere del tempo come qualcosa di inarrestabile e di ineluttabile. Una cosa, tuttavia, e' certamente importante: restare giovani dentro!
La vita e' divisa virtualmente in tre diversi periodi: la giovinezza, la maturita', la vecchiaia.

Compiere gli anni al tempo della giovinezza, prima dei 30 anni e' una festa, significa che stiamo entrando in quella parte di vita attiva dove tutto e' a portata di mano se saremo capaci di conquistarlo, nessun divieto. 

La maturita' e' il tempo delle conquiste fatte, di quel livello sociale raggiunto, del successo -e non importa essere diventati ricchi oppure no, il successo non necessariamente fa rima con ricchezza- degli obiettivi raggiunti e della serenita' acquisita. 

La vecchiaia rappresenta il declino, certo per sentirsi ancora vivi bisogna affrontarla con serenita', saperla vivere, cavalcare l'ineluttabile scorrere del tempo e non pensare troppo a quella fine che prima o poi arrivera', perche' quando si e' vecchi sappiamo che il tempo concessoci e' sempre meno.

Ho ricevuto da voi tanti auguri, sono molti gli amici che mi hanno dimostrato il loro affetto, anche di persone che conosco solo virtualmente, attraverso questo spazio che c'e' e non c'e'. Facebook e' stata capace di riavvicinarmi a persone che erano troppo lontane per poter condividere con loro e reciprocamente spezzoni della propria vita, persone che non vedevo da anni, da decine di anni le ho ritrovate qui, e parlo di Claudio​, Paolo​, Pietro​, Corrado​, Laura​, Giuseppe​, Giuseppe​, Mirella​, Alberto​, Luigi​, e ancora Luigi​, Antonio, Carlo, Marco, Andrea, Nhut​, Hien Ho, e poi non posso mettermi a fare la lista di tutti, sappiate che avervi qui fra i miei amici e' fonte di gioia immensa. 

Mi dispiace solo per quelli che, forse troppo occupati nel lavoro o famiglia, si sono dimenticati di farmi gli auguri. Va bene lo stesso, l'amicizia anche se virtuale, e' condivisione ma anche comprensione.

Vi voglio bene tutti, e vi ringrazio degli auguri, tanti, tantissimi che ho ricevuto da voi. Semplicemente: grazie!

2015/06/21

Uscita dall'euro senza caduta libera


Naturalmente tutti si chiedono cosa accadrebbe qualora fra la Grecia e la zona euro non si riuscisse a trovare un accordo per l’ennesimo salvataggio.

Chiarisco subito che l’ennesimo salvataggio non potrebbe essere che temporaneo, poiché, ammesso e non concesso che i greci accettino di prendere qualche misura di carattere economico (aumento Iva? ritocco pensioni?) in cambio dell’erogazione di un nuovo prestito, finché saranno costretti a utilizzare la moneta unica, non avrebbero comunque nessuna possibilità di veder risollevarsi la propria economia, quindi, esauriti quei fondi, saremmo ancora punto e a capo.
Ritengo che, a questo punto, tutti abbiano capito che è il concetto di moneta unica che non può funzionare, in quanto produce danni in funzione a quanto sono impari le economie dei Paesi che lo utilizzano.

Il famoso “effetto domino” si verificherebbe NON perché esiste la speculazione finanziaria, ma perché verrebbe sancito, senza possibilità di appello, ciò che vado dicendo da tempo, ossia: “uno Stato, una moneta”.
La cosiddetta “speculazione”, infatti, non è un’arma attraverso la quale si cerca di distruggere un sistema che funziona, ma la conseguenza più evidente del fatto che quel sistema NON funziona.

Il problema rimane però gigantesco perché abbiamo costruito una cosa talmente titanica che ora abbiamo persino paura a demolirla, alcuni, anche fra coloro che hanno posizioni molto critiche nei confronti dell’euro si chiedono se debba essere usata “la dinamite” oppure il sistema dell’euro debba essere smontato “pezzo per pezzo”.
In altre parole si ha il timore che ritornare di colpo alle monete nazionali possa comportare uno shock talmente forte all’economia europea da farla sprofondare in una crisi senza precedenti.

Non sono di questa opinione!

Naturalmente la demolizione dell’euro dovrà avvenire in maniera “controllata”, ma ciò non comporterebbe alcun trauma per l’economia del Vecchio Continente, sarebbe solo necessario stabilire delle norme comuni da rispettare e, così come siamo entrati nell’euro … ne usciamo.
Perché, cari lettori, ricordiamo tutti cosa ci hanno ripetuto i media in maniera ossessiva nel momento in cui è entrato l’euro nelle nostre tasche, ci dicevano in continuazione, come un mantra, che “non sarebbe cambiato nulla”. Sarebbe stato tutto estremamente semplice, ciò che prima era espresso in lire sarebbe solo stato ridenominato in euro attraverso un cambio fisso un po’ strano per la verità, 1 euro = 1936,27 lire.

E in effetti è stato tutto molto semplice, e anche le persone anziane non hanno avuto bisogno dei “convertitori” (qualcuno di voi ne ha ancora in casa?), è stato tutto molto facile.
Ebbene la fine dell’euro e il ritorno alle monete nazionali sarebbe ancora molto, ma molto più semplice, perché ogni Stato riconvertirebbe la propria moneta con un cambio alla pari!

E’ semplicissimo!
Un cambio alla pari!
Cioè la nuova lira italiana? Pari a un euro
Il nuovo marco tedesco? Pari a un euro
Il nuovo franco francese? Pari a un euro
La nuova dracma? Pari a un euro

Cosicché se una persona oggi ha uno stipendio di 1.200 euro in Italia diventerebbero 1.200 nuove lire, in Germania 1.200 nuovi marchi, in Grecia 1.200 nuove dracme e così via!!!

Semplice? Semplicissimo!!!

E al momento della riapertura dei mercati valutari “il mercato” unico arbitro imparziale e inappellabile determinerà i cambi fra le nuove valute europee.
Ci vorrà 1,30 nuova lira per avere 1 nuovo marco? Bene!
Basteranno 0,70 nuove lire per avere 1 nuova dracma? Bene!
Ma quello che deve essere chiaro è che questo meccanismo non ci renderà più ricchi o più poveri rispetto alla situazione attuale!

In altre parole: non è che poiché ci vorranno 1,30 nuove lire per avere 1 nuovo marco tedesco allora noi siamo diventati più poveri e i tedeschi più ricchi, perché è già così adesso!!!

Se il mercato determinerà un cambio nuova lira/nuovo marco pari a 1,30 significa che OGGI ritiene che la Germania sia mediamente più ricca dell’Italia del 30%.
Il sistema dei cambi, se naturalmente lasciato funzionare, E’ UN SISTEMA REGOLATORE!!!
E questo è un concetto da comprendere! Assolutamente!
Il fatto che l’Italia avrà una moneta che varrà il 30% in meno di quella tedesca NON CI RENDE PIU’ POVERI!!! Anzi, ci dà un vantaggio! Perché le merci che produciamo saranno più competitive rispetto a quelle prodotte in Germania, e, di conseguenza, questo aiuterà la nostra economia!

Migliorerà la nostra economia e peggiorerà quella tedesca? Se accadrà, anche questo lo vedremo dal mercato valutario perché il cambio nuova lira nuovo marco varierà, magari diventando 1,25 oppure 1,20.
I cambi fra le nuove monete europee varieranno di secondo in secondo come oggi accade fra euro e dollaro o qualsiasi altra moneta, basterà lasciar fare al mercato e tutto sarà regolato in maniera naturale.

Semplice?
Semplicissimo!!!




Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

2015/06/20

Russia nemica?


Per Obama il leader russo Putin è il nemico numero 1 e in Europa sta crescendo la tensione a livello militare tra NATO e Russia. Certo Putin non è un santo, ci mancherebbe altro, ma siamo così sicuri che la posizione USA sia corretta? 

Dopo l’11 settembre mi sembra che gli americani in politica estera le abbiano sbagliate quasi tutte: abbattendo Saddam hanno destabilizzato tutta la regione, volendo distruggere Assad in Siria hanno rinforzato l’ISIS, scegliendo una linea pro-Iran rischiano di creare altri guai, tolto di mezzo Gheddafi (con l’aiuto francese) si sono creati i presupposti degli sbarchi attuali di centinaia di migliaia di disperati mentre in Afghanistan, Iraq, Medio Oriente, Africa centrale la situazione è tragica. La mania americana di mostrare i muscoli porta regolarmente a situazioni senza uscita.

In compenso gli USA coccolano nazioni – come l’Arabia Saudita – assolutiste e cieche che, magari temendoli, di fatto aiutano e finanziano i fondamentalisti islamici in un generale tripudio del commercio delle armi.
L’Europa balbetta, incapace di avere una propria gestione delle crisi e un esempio lo è ora la questione dell’Ucraina dove Putin qualche ragione ce l’ha visto che in fondo l’est ucraino è russo per lingua, tradizioni, storia, religione. 
Non capisco perché l’Italia non debba fare anche i propri conti proprio nei rapporti con la Russia e sarei più cauto a sposare le tesi americane in politica estera (il rispetto dei diritti umani violati da Putin è un’altra cosa) perché alla fine da una crisi sarà proprio l’Europa a rimetterci, non gli USA, e tutti abbiamo da perderci se all’est scoppiasse l’ennesimo conflitto europeo...

Se poi a tutto questo aggiungiamo il discorso della NATO ecco che tutto prende un colore diverso, allora possiamo anche valutare positivamente lo staccarci dall'Europa economica (l'UE) e unirci ai BRICS e vivere decisamente meglio.


La Nato è tenuta in vita dagli Usa e dal Regno Unito che ci fanno litigare con la Russia per impedirci di stabilire con essa una profonda integrazione economica, e invece spingerci ad acquistare petrolio e gas dai Paesi del Golfo controllati da loro. Tutti i Paesi europei sono danneggiati da questa politica e la Russia viene spinta a integrarsi con la Cina.
È venuto il momento di domandarci perché dobbiamo continuare a fare parte di una organizzazione che ci reca solo danno. La Russia per noi non è un nemico, ma un amico, appartiene alla cultura europea, è un partner economico ideale, combatte l'integralismo islamico che invece gli americani hanno favorito con la loro politica in Afghanistan, in Irak e in Siria. È stata la Nato ad abbattere Gheddafi dando la Libia in mano agli islamisti e inondando l'Italia di immigrati. E non dimentichiamo che il presidente Obama voleva bombardare l'esercito di Assad aiutando le forze che hanno poi creato il califfato.
Oggi la Nato dovrebbe essere riorganizzata con nuovi scopi e con nuovi membri. E per prima cosa dovrebbe farne parte la Russia, per costituire un fronte comune contro l'integralismo islamico e la immensa potenza militare che fra poco sprigionerà la Cina. Oggi la Nato, che guarda a nemici del passato, dovrebbe pensare al futuro. Magari facendo anche qualcosa per il presente: per esempio mettere fine alle emigrazioni nel Mediterraneo da essa stessa provocate.

Pensierino della sera....

Ecco un discorso che Solzenicyn – il dissidente sovietico a lungo incarcerato sotto il regime comunista - tenne come prolusione ad incontro accademico tanti anni fa: credo sia utile una sua lettura per qualche riflessione: 

....Il declino del coraggio é la caratteristica più sorprendente che un osservatore può oggi riscontrare in Occidente. Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile, sia nel suo insieme che separatamente, in ogni paese, in ogni governo, in ogni partito politico e, naturalmente, nell'ambito delle Nazioni Unite. Il declino del coraggio é particolarmente evidente tra le élites intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell'intera società. Vi sono ancora molte persone coraggiose, ma non hanno alcuna determinante influenza sulla vita pubblica. 

Funzionari politici e classi intellettuali presentano questa caratteristica, che si concretizza in passività e dubbi nelle loro azioni e nelle loro dichiarazioni, e ancor di più nel loro egoistico considerare razionalmente come realistico, ragionevole, intellettualmente e persino moralmente giustificato il poter basare le politiche dello Stato sulla debolezza e sulla vigliaccheria. E questo declino del coraggio, a volte raggiunge quella che potrebbe essere definita come una mancanza di carattere, sottolineata quasi con ironia da occasionali scoppi di audacia e di rigidità da parte degli stessi funzionari politici quando trattano con governi deboli, con paesi privi di sostegno o con correnti perdenti che chiaramente non saranno in grado di offrire alcuna resistenza. 

Si hanno invece silenzio e paralisi quando si tratta di affrontare governi potenti e forze minacciose, con aggressori e terroristi internazionali. E’ necessario sottolineare che fin dai tempi antichi il declino del coraggio è stato considerato il primo sintomo della fine..."