Che
differenza c'è fra le foto rubate a Kate Middleton e le vignette satiriche di
Charlie Hebdo?
Nessuna,
sono entrambe libertà di stampa e opinione, estrema certamente, punibile
eppure...
Eppure
abbiamo assistito a due diversi comportamenti della giustizia francese.
Da una
parte a seguito di una denuncia dei reali inglesi quelle fotografie sono state
immediatamente ritirate dal magazine francese, oggi poi gli scatti
"rubati" sono stati consegnati alla famiglia reale britannica. Una
vittoria di Pirro questa, perchè quelle
fotografie erano già state rivendute a
moltissime testate di scoop e gossip dell’intero pianeta, una classica vittoria
di Pirro perchè di fatto nasconde una
sconfitta. È vero che il giornale
francese non potrà vendere né diffondere ulteriormente gli scatti incriminati, ma
è innegabile che ormai quel seno l'ha visto tutto il mondo, internet ha ripreso
la notizia in lungo e in largo. Il danno
ormai è stato fatto. Un danno di immagine dunque, l’immagine di una famiglia in
declino. La giustizia francese ha quindi condannato il giornale al divieto di diffondere o cedere le immagini a seno nudo della duchessa di Cambridge e a restituire, entro 24 ore, tutti gli originali, pena una multa di diecimila euro ogni giorno di ritardo.
Kate Middleton, Principessa di Cambridge |
Ma la
giustizia francese non si è comportata allo stesso modo con le vignette
satiriche di Charlie Hebdo, anzi, il premier Jean-Marc Ayrault ha sottolineato
che la Francia è "un Paese in cui la libertà di espressione è garantita,
compresa quella di caricatura". "Se ci sono persone che si sentono
offese nelle proprie convinzioni” ha detto il premier alla radio RTL, “e
ritengono che siano state violate delle leggi, e noi siamo in uno Stato in cui
le leggi vengono fatte rispettare, possono rivolgersi a un tribunale”.
Ma come?
Le
fotografie a seno nudo della Principesa di Cambridge forse faranno inviperire i
sudditi di sua maestà la regina d'Inghilterra, siamo certi che a qualcuno verrà
in mente di gettarsi nudo nella Senna o nel Tamigi per protesta, qualcun altro
boicotterà i prodotti francesi per qualche tempo, poi tutto cadrà nel
dimenticatoio.
Le vignette
satiriche no, quelle alimenteranno l'odio del mondo islamico nei confronti di
quello cristiano. Un odio recentemente riacceso dopo quel filmetto blasfemo, e
diciamocelo, inutile e dannoso che un cretino qualsiasi ha prodotto negli Usa.
La Francia
si era già attirata notevoli critiche dopo la legge che aboliva l'uso del velo
integrale in pubblico, nelle scuole, nei luoghi pubblici.
Adesso
siamo punto e a capo.
Adesso
ricomincerà la caccia alle streghe, viaggiare tornerà a essere pericoloso, assisteremo a piani di emergenza codice rosso in tutte le ambasciate francesi nel mondo, in
particolare in quei paesi dove l'estremismo islamico gode ancora, e nonostante
tutto, di quelle protezioni politiche e ideologiche che noi nemmeno possiamo
immaginare.
Charlie Hebdo fondatore dell'omonimo giornale satirico |
Ne vale la
pena? Assolutamente no.
Credo che
certi diritti vadano limitati, non è giusto
che si possa dire quello che si vuole se la nostra azione mette a rischio la
vita di altri individui.
Viviamo fortunatamente
in un mondo libero, ma la nostra libertà finisce dove comincia quella degli
altri, anche se si tratta di altri popoli, altre religioni, che siano i fratelli dell'Islam o i Buddisti indiani.
La pace si
crea attraverso piccoli passi, la convivenza fra popoli e religioni si fonda sulla
reciproca comprensione e rispetto, nessuno può e deve permettersi di rompere questi sottili equilibri, nemmeno in nome di
una presunta libertà di espressione.
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