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2021/09/10

11 Settembre 2001: cronologia di una tragedia



Le lancette come lame, a pugnalare ogni singolo minuto, ogni secondo del giorno più tragico per gli Stati Uniti. Gli attacchi dell'11 settembre 2001 appaiono ancora oggi, a distanza di vent'anni, un episodio di ineguagliata violenza e di irraggiungibile disperazione. Ecco di seguito la cronaca di quelle ore terribili, minuto per minuto col fuso orario americano, dall'imbarco dei dirottatori fino al crollo delle Torri Gemelle e delle speranze dell'Occidente.

5:33 - Tutto comincia a Portland, nel Maine, circa 500 chilometri a nord di New York. Mohamed Atta e Abd al-Aziz al-Umari lasciano l'albergo "Comfort Inn" di South Portland e si dirigono, a bordo di una Nissan Altima blu, all'aeroporto.

5:45 - Il fuso orario è sempre quello di New York, di un 11 settembre qualunque. I dirottatori Mohammed Atta e Abdulaziz al-Omari passano i controlli di sicurezza, diretti a Boston. Qui, insieme ad altri tre terroristi, si imbarcano sul volo American Airlines 11 diretto a Los Angeles, con a bordo 92 persone. Sempre allo scalo Logan di Boston, altri cinque salgono su un altro Boeing 767, il volo 175 dell'American Airlines, che decollerà alle 8:14 diretto a Los Angeles con a bordo 51 passeggeri.

6:00 - Atta ed al-Omari partono con il volo Colgan Air 5930 alla volta di Boston.

6:45 - I due dirottatori arrivano all'aeroporto Internazionale Generale Edward Lawrence Logan di Boston.

6:52 - Marwan al-Shehhi, un altro dei dirottatori, pilota del volo United Airlines 175, telefona ad Atta per confermare l'inizio delle operazioni.

7:00 - Atta, al-Omari, Satam al-Suqami, Walid al-Shihri e Wa'il al-Shihri si imbarcano sul volo American Airlines 11. Al momento dei controlli, al-Suqami e i due fratelli al-Shihri vengono selezionati per un controllo più accurato del bagaglio a mano, superato senza problemi. Nel frattempo, presso un altro terminale dello stesso aeroporto, al-Shehhi, Fayez Banihammad, Mohand al-Shihri, Hamza al-Ghamdi e Ahmed al-Ghamdi si imbarcano sul volo United Airlines 175. Anche in questo caso, nessun intoppo ai controlli di sicurezza.

7:15 - Hani Hanjour, Khalid al-Mihdhar, Majed Moqed, Nawaf al-Hazmi e Salem al-Hazmi iniziano le procedure per l'imbarco sul volo American Airlines 77, protagonista dell'attentato al Pentagono. Anche qui i dirottatori, Hanjour, al-Mihdhar e Moqed vengono selezionati per un controllo più accurato. Tutto liscio anche in questo caso.

7:30 - Ziyad Jarrah, Ahmed al-Nami, Sa'id al-Ghamdi e Ahmed al-Haznawi si imbarcano sul Volo United Airlines 93.

7:59 - Il volo AA11, un Boeing 767, parte con un ritardo di 14 minuti da Boston alla volta di Los Angeles. A bordo ci sono 81 passeggeri (compresi i cinque dirottatori) e 11 membri dell'equipaggio.

8:13 - Il volo AA11 non risponde più ai comandi del Centro di Boston. I dirottatori entrano in azione probabilmente in questo momento. Daniel Lewin, ex capitano del Sayeret Matkal (forze speciali antiterrorismo israeliane), viene sgozzato per aver tentato di bloccare i terroristi.

8:14 - Il volo UA175, un altro Boeing 767, parte dall'aeroporto di Boston anch'esso alla volta di Los Angeles. A bordo ci sono 56 passeggeri (compresi i cinque dirottatori) e nove membri dell'equipaggio.

8:19 - Betty Ong, un'assistente del volo AA11, contatta la American Airlines. La comunicazione è lapidaria: "Credo che il nostro aereo sia stato dirottato". La donna afferma inoltre che sono stati accoltellati un passeggero di business class (Daniel Lewin) e due assistenti di volo (Karen Martin e Barbara Arestegui) e fornisce le prime indicazioni sui posti occupati dai dirottatori. Avviene una prima identificazione dei responsabili.

8:20 - Il volo AA77, un Boeing 757, decolla dall'aeroporto Internazionale di Washington-Dulles alla volta di Los Angeles. A bordo ci sono 58 passeggeri (compresi i cinque dirottatori) e sei membri dell'equipaggio.

8:21 - Il transponder (il sistema elettronico di identificazione della rotta, ndr) del volo AA11 viene spento. L'aereo sparisce dai monitor dei controllori di volo.

8:24 - Il Centro FAA di Boston riceve una comunicazione dal volo AA11. Una voce di uomo (probabilmente Mohamed Atta) afferma: "Abbiamo alcuni aerei. State tranquilli e andrà tutto bene. Stiamo tornando all'aeroporto". Le affermazioni di Atta non vengono però comprese dai controllori. Circa venti secondi dopo, avviene la seconda comunicazione: "Nessuno si muova, tutto andrà bene. Se cercate di reagire, metterete in pericolo voi stessi e il velivolo. State tranquilli". I controllori di volo comprendono che l'aereo è stato dirottato e avvertono i propri superiori.

8:25 - L'assistente del volo AA11 Madeline Amy Sweeney contatta al telefono il manager della American Airlines, Michael Woodward. La testimonianza di Sweeney permette l'identificazione di tre dirottatori: al-Omari, Atta e al-Suqami.

8:28 - Il Centro di controllo di Boston notifica al Centro FAA di Herndon, in Virginia, che il volo AA11 è stato dirottato e che sta puntando su New York dopo aver effettuato un'ampia virata verso sud.

8:33 - Dal volo AA11 proviene un'ulteriore comunicazione, sempre di Atta: "Nessuno si muova, per favore. Stiamo ritornando all'aeroporto. Non cercate di fare mosse stupide". Nel frattempo viene attivata la procedura di sicurezza per garantire la riservatezza delle informazioni.

8:37 - Il centro FAA di Boston avverte i controllori del Northeast Air Defense Sector riguardo al dirottamento del volo AA11, richiedendo l'aiuto dei militari per intercettare il velivolo. L'ordine effettivo di decollo, però, tarderà ad arrivare.

8:40 - Vengono approntati due F-15 della United States Air Force alla base aerea militare di Otis (Massachusetts) con l'ordine di intercettare l'aereo dirottato. Contemporaneamente, il volo AA11 entra nello spazio aereo della città di New York.

8:42 - Il volo UA93, un Boeing 757, decolla dall'Aeroporto Internazionale di Newark alla volta di San Francisco con oltre 40 minuti di ritardo, a causa della congestione del traffico aereo. A bordo ci sono 37 passeggeri (compresi i quattro dirottatori) e sette membri dell'equipaggio. Contemporaneamente, dal volo UA175 parte l'ultima comunicazione. I piloti affermano riguardo al volo AA11: "Abbiamo sentito una trasmissione sospetta quando siamo partiti da Boston. Qualcuno, sembrava che qualcuno avesse preso il microfono e detto a tutti di stare ai loro posti".

8:44 - I terroristi prendono il controllo del volo UA175, uccidono i piloti ed accoltellano alcuni assistenti di volo.

8:45 - Sono le 14:45 in Italia. E' l'ora X: il volo AA11 si schianta contro la North Tower del World Trade Center a New York, tra il 93esimo e il 99esimo piano, a 790 chilometri all'ora. L'aereo entra quasi completamente intatto all'interno della Torre, tagliando letteralmente in due i sostegni in gesso di tutte e tre le trombe delle scale dell'edificio. Una terribile onda d'urto scuote il grattacielo, mentre scoppia un violento incendio alimentato dal carburante che fuoriesce dal serbatoio dell'aereo. L'impatto è così devastante che alcuni rottami trapassano da parte a parte la Twin Tower.

8:46 - Da questo momento fino alle 10:28 circa 200 persone, intrappolate nei piani alti della Torre Nord e successivamente anche della Torre Sud, tentano disperatamente di salvarsi gettandosi nel vuoto. Il vigile del fuoco Daniel Thomas Suhr viene colpito da un uomo lanciatosi nel vuoto e muore.

8:49 - Il servizio di sicurezza della Torre Nord ordina la completa evacuazione del grattacielo. Iniziano ad accorrere i vigili del fuoco, la polizia e le prime ambulanze.

9:03 - Il terrore scende ancora dal cielo su New York. Il volo United Airlines 175 si schianta sulla Torre Sud, tra il 77esimo e l'85esimo piano, a 870 chilometri l'ora. L'impatto avviene in diretta tv. Dopo il primo impatto, infatti, le telecamere dei media sono puntate sul World Trade Center alla ricerca di notizie per quello che - in un primissimo momento - sembrava un'incidente. Frammenti dell'aereo fuoriescono dai lati est e nord dell'edificio e atterrano fino a sei isolati di distanza. Inizia un'evacuazione di massa dei piani sottostanti la zona di impatto. Una delle scale resta intatta nonostante l'impatto, ma è inagibile per il troppo fumo. Molte persone salgono verso il tetto, nella vana speranza di essere salvate per via aerea.

9:06 - In una scuola elementare di Sarasota, in Florida, il capo dello staff di George W. Bush, Andrew Card, si avvicina al presidente per sussurrargli all'orecchio: "Un secondo aereo ha colpito il World Trade Center. L'America è sotto attacco". La scena viene ripresa da diverse telecamere, sul posto per documentare la visita presidenziale. L'immagine entra diritta nella storia. Bush per alcuni minuti continua ad ascoltare gli alunni della scuola, facendo finta di nulla e ignorando volutamente le richieste da parte dei servizi segreti di abbandonare immediatamente l'edificio.

9:10 - American Airlines e United Airlines bloccano il decollo dei loro aerei su tutto il territorio degli Stati Uniti.

9:18 - Bush cancella gli impegni istituzionali in programma quel giorno.

9:20 - L'FBI segue la pista del terrorismo. A New York si apprende che l'agenzia federale era stata messa in allerta sul possibile dirottamento di un aereo poco prima della tragedia.

9:28 - Fonti della Casa Bianca parlano di un attentato.

9:30 - Vengono evacuati la Borsa del NYMEX e il New York Mercantile Exchange.

9:35 - Comincia l'evacuazione del New York Stocks Exchange, la Borsa valori di Wall Street.

9:36 - Circola un primo bilancio ufficiale dell'attacco: la CNBC parla di almeno sei morti accertati e un migliaio di feriti.

9:37 - La strage non è ancora finita. Il volo American Airlines 77, dirottato da cinque terroristi e partito dal Dulles International Airport di Washington D.C. con destinazione Los Angeles, si schianta contro il Pentagono. Nell'impatto muoiono le 64 persone a bordo dell'aereo e 125 all'interno del quartier generale della Difesa.

9:40 - La polizia avverte le persone nei pressi del World Trade Center che un terzo aereo potrebbe avvicinarsi alle due Torri già colpite.

9:45 - Vengono evacuati la Casa Bianca e il Pentagono. In quest'ultimo scoppia un grande incendio.

9:49 - Vengono evacuati anche il Congresso degli Stati Uniti e il ministero del Tesoro a Washington, in seguito a minacce terroristiche.

9:53 - La Federal Aviation Administration chiude tutti gli aeroporti degli Stati Uniti.

10:00 - La CNN mostra una nuova enorme esplosione sulla prima Torre Gemella a essere attaccata. Sono le prime immagini della tragedia, poi riprese dalle televisioni di tutto.

10:03 - A meno di mezz’ora dall'attentato al Pentagono, il volo UA93 lascia l'aeroporto di Newark diretto a San Francisco. I terroristi vogliono dirottarlo su Washington, per colpire presumibilmente la sede del Congresso. Grazie all'eroica rivolta dei passeggeri, il Boeing 757 si schianta però in aperta campagna a Shanksville, in Pennsylvania.

10:07 - E' l'ora dell'apocalisse. Crolla il primo grattacielo colpito a New York, la Torre Nord del World Trade Center.

10:27 - Esattamente venti minuti dopo la prima, anche l'altra Torre Gemella rovina al suolo in un nugolo di polvere, macerie, fuoco e terrore.

12:26 - Crolla un altro palazzo vicino al World Trade Center, per i danni provocati dalle esplosioni.

12:39 - La polizia di New York parla di migliaia tra morti e feriti.

2021/09/09

Ipocrisia Atomica

Il ministro Roberto Cingolani si è lasciato scappare una "gaffe"...atomica, ovvero ha affermato che si stanno sviluppando studi per una nuova energia atomica "pulita" di quarta generazione che potrebbe in futuro dare garanzie ecologicamente più serie che non le attuali fonti per produrre energia elettrica quella che – ricordiamocelo - viene spacciata per "green" ma è sostanzialmente prodotta bruciando idrocarburi.

Apriti o cielo: fuoco incrociato da ecologisti DOC & C. al cui udito il solo sentire la parola "atomica" crea immediate allergie e dirompenti crisi di nervi. 
Immediatamente, da buon Don Abbondio,  il ministro ha rinculato sul solito “non mi avete capito”.

Ma possibile che non si possa mai affrontare con serietà la realtà, ovvero che il "niet" all'energia atomica in Italia è dovuta all'esito di un referendum condizionato, tenuto 35 anni fa, un mese dopo il disastro di Cernobyl con una opinione pubblica esasperata ed angosciata e quando nessuno sapeva che quel disastro non fu dovuto non all'energia atomica in sè ma agli scriteriati operatori tecnici sovietici che non avevano correttamente condotto una centrale facendola esplodere ed alle responsabilità dei vertici del regime comunista che avevano avuto paura di informare l'opinione pubblica?

Certo che produrre energia atomica può essere potenzialmente pericoloso, ma trovo assurdo che il nostro paese importi dalla Francia l'energia elettrica "nucleare" (pagandola ben cara) e questo non scandalizzi nessuno, quasi che se mai si guastasse una centrale francese a due passi dal nostro confine i guai non arriverebbero anche in Italia (due sono le centrali nucleari francesi in prossimità dell'Italia a cui si aggiunge quella della Svizzera e quella della Croazia).

Con meno ipocrisia di dovrebbe approfondire seriamente la dipendenza del nostro paese dall'energia atomica altrui, ma anche sugli studi che si stanno portando avanti nel mondo per fonti energetiche veramente alternative, compresa – a ben determinate condizioni - la produzione di energia atomica civile.

INTANTO SOLO IN QUESTI GIORNI UN AUMENTO SPECULATIVO DEL PETROLIO HA FATTO RINCARARE TUTTI I CARBURANTI E ADDIRITTURA DEL 15% LA BOLLETTA ELETTRICA. 
QUESTE COSE, PERO’, NON LE SUSSURRA NESSUNO…

2021/07/11

NO RAGIONATO ALLA LEGGE ZAN

PERCHE’ UN NO RAGIONATO ALLA LEGGE ZAN




Se fosse possibile discutere seriamente sul decreto legge Zan senza farlo da “tifosi” credo che arriveremmo alla conclusione che qui non si tratta di negare diritti e tutela a persone quando ne hanno bisogno, ma di opporsi a una legge che rischia di diventare un tribunale ideologico liberticida, senza alcuna reale tutela nei confronti delle persone omosessuali.

A parte gli imbecilli e gli ignoranti che ci sono da sempre ed ovunque, mi sembra che per fortuna l’Italia non sia affatto un paese particolarmente ostile agli omosessuali.

Ci sono stati singoli episodi certamente da condannare, ma non sono certo prevalenti; sono infinitamente più numerose le violenze sulle donne o sui minori, tanto per fare un confronto, e quando ci sono casi di omofobia possono e devono essere regolarmente perseguiti, anche aspramente, già con l’ attuale quadro normativo.

Certamente ci sono persone che vivono il loro stato come disagio personale, ma certo non sarà una legge a risolverlo, anche perché credo che l’omosessualità sia una situazione personale assolutamente naturale e chi conosce un po' di storia sa che ha sempre fatto parte dei nostri costumi già dai tempi di Atene o dell’Impero Romano.

Il ddl Zan è invece sbagliato perché – almeno secondo me - prima di tutto è ideologicamente orientato ad imporre un punto di vista di parte.

La totale incertezza giuridica del cosiddetto “reato di omofobia” renderebbe l’applicazione della legge estremamente incerta, affidata all’ interpretazione del giudice ed esponendo legittime affermazioni di libertà di opinione al rischio di essere appunto tacciate di omofobia.

Se per esempio affermo che un bambino ha diritto ad un papà e ad una mamma sono omofobo oppure no? Se sostengo che non è legittimo “reperire” all’estero un figlio partorito su commessa da una donna sono omofobo? Il rischio sicuramente c’è e si presta ad ogni tipo di strumentalizzazione favorito da una “lobby gay” che controlla buona parte dell’informazione.

Ho sempre avuto l’impressione che promozioni e favoritismi in TV e sui giornali abbiano spesso origine tra le lenzuola, sia “omo” che “etero”. Secondo me è una assoluta verità, ma solo dirlo potrebbe diventare perseguibile.

Comunque se oggi io insulto una persona sono condannabile in ogni modo, se esprimo un giudizio con una forma adeguata credo di poterlo liberamente fare.

Se dicessi però che certe manifestazioni gay “pubbliche” non solo mi sembrano di cattivo gusto, ma a volte “mi fanno schifo” supero o no la linea rossa del punibile?

Per esempio c’erano tante persone che festeggiavano liberamente e simpaticamente ai vari “gay pride” (e siano le benvenute nella loro libertà di espressione), ma certi costumi, pose, travestimenti a me hanno fatto letteralmente schifo: potrò ancora dirlo? Non era offensivo il gay che andava in giro sculettando facendo la macchietta di Gesù con tanto di maxi-croce di cartone sulle spalle? E cosa ha a che vedere con l’omosessualità? Chi tutela e tutelerà il mio diritto all’indignazione?

Perché il ddl Zan non si limita a chiedere pene più pesanti per atti concreti di violenza (reali, non di opinione), ma costruisce soprattutto una serie di attività di “propaganda gender” (la giornata nazionale del 17 maggio, i corsi obbligatori nelle scuole, anche a bambini di dieci-dodici anni) che evidentemente servono a condizionare le libere opinioni, più che a proteggere le eventuali vittime.

Ma perché dovrei subire una propaganda in questo modo? La Zan non è una legge per “salvaguardare” ma per “rovesciare le carte” ovvero diventare apertamente fonte di propaganda. C’è di più: ogni espressione contraria in questo campo (ovvero sostenere idee “normali”, senza per questo qualificare “anormali” chi la pensa diversamente, ma dobbiamo pure intenderci) rischia di essere accusata di essere “discriminante” e quindi perseguibile.

La legge che si vuol approvare è poi volutamente scritta in modo incomprensibile.

Per esempio l’art. 1 introduce la definizione di sesso e genere. Voi per “genere” anziché scrivere semplicemente “uomo” e “donna” lo definireste: “Qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso”? Oppure “identità di genere” la definireste “l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione” ??

Ma come si fa a scrivere un testo di legge così?

L’articolo 3 della legge è poi un autentico guazzabuglio, un minestrone. Nella versione emendata recita: “Ai fini della presente legge sono fatte salve le libere espressioni di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti“

Vi sembra un modo chiaro di esprimere un concetto?

Perché – attenzione - l’articolo 3 non si riferisce agli omosessuali ma ai “normali” e ai loro limiti di potersi esprimere “contro”. Fatemi capire: devono essere “fatte salve” le MIE opinioni? Qui siamo al travisamento della situazione: questo diritto dovremmo averlo già perché è nelle leggi, nella Costituzione, nei diritti acquisiti di tutti, omosessuali e non omosessuali, ci mancherebbe una legge che adesso ci “consente” di esprimere una opinione! E’ il rovesciamento dei ruoli: per tutelare una minoranza di “diversi” si conculcano i diritti della maggioranza di “normali”!

Ma gli italiani in grande maggioranza NON HANNO CAPITO di che cosa si tratti altrimenti credo che la stragrande maggioranza dei cittadini sarebbe contro questa normativa.

Si parte con questi testi astrusi e all’estero dopo leggi come queste il concetto si è esteso al punto che un giudice può perseguire un cittadino che dica “La famiglia è fondata su un padre ed una madre”!

Se io continuerò a condannare la pratica dell’utero in affitto, per esempio, potrò essere accusato di omofobia da una associazione LGBT o da un opinion leader transgender. Mi chiedo come possa il PD sostenere un simile mostro giuridico e non chiedere almeno un testo più chiaro e – sommessamente – lo chiedo anche ai cristiani che ne fanno parte perché va bene il “liberi tutti”, ma ci son dei principi che non possono essere totalmente disattesi.

Oltretutto di una legge così in questo momento non ne abbiamo alcuna necessità.

2021/06/29

La morte del M5S

"Ho un messaggio importante per tutti voi"
Le parole sono importanti.

Quelle utilizzate da Beppe Grillo sono inequivocabili. “Non può risolvere i problemi del Movimento, non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione”.

Il destinatario dell’affondo (diffuso sui social con l'invito "Ho un messaggio importante per tutti voi") è chiaramente Giuseppe Conte che ieri aveva lanciato un ultimatum al fondatore del M5S e che oggi è stato, di fatto, scaricato.

Poche ore nelle quali si è cercata – senza trovarla – una mediazione; poche ore che annullano il lavoro fatto dall’ex premier nella risoluzione dei rapporti con la Davide Casaleggio e la sua piattaforma Rousseau.

Perché è proprio su quella piattaforma che Grillo dà appuntamento ai suoi per la votazione del nuovo comitato direttivo.

“È la morte del Movimento, così Beppe ci distrugge”, sono le prime reazioni (anonime) mormorate tra i 5 Stelle. 

Ci mette il nome Roberta Lombardi: “Folle rimetterci nella gabbia di Rousseau, non condivido una virgola".

2021/06/19

Morire di nulla



Come muoiono oggi gli anziani? Muoiono in ospedale.
Perché quando la nonna di 92 anni è un po’ pallida ed affaticata deve essere ricoverata. Poi, una volta dentro, l’ospedale mette in atto ciecamente tutte le sue armi di tortura umanitaria. Iniziano i prelievi di sangue, le inevitabili fleboclisi, le radiografie.

“Come va la nonna, dottore?”.
“E’ molto debole, è anemica!”.
Il giorno dopo della nonna ai nipoti già non gliene frega più niente.
Esattamente lo stesso motivo (non per tutti, sia chiaro!) per il quale da diversi anni è rinchiusa in casa di riposo.

“Come va l’anemia, dottore?”.
“Che vi devo dire? Se non scopriamo la causa è difficile dire come potrà evolvere la situazione”.
“Ma voi cosa pensate?”.
“Beh, potrebbe essere un’ ulcera o un tumore… dovremmo fare un’endoscopia”.

Chi lavora in ospedale si è trovato moltissime volte in situazioni di questo tipo. Che senso ha sottoporre una attempata signora di 92 anni ad una gastroscopia? Che mi frega sapere se ha l’ulcera o il cancro? Perché deve morire con una diagnosi precisa? Ed inevitabilmente la gastroscopia viene fatta perché i nipoti vogliono poter dire a se stessi e a chiunque chieda notizie, di aver fatto di tutto per la nonna.

Certe volte comprendo la difficoltà e il disagio in certi ragionamenti. Talvolta no.
Dopo la gastroscopia finalmente sappiamo che la signora ha solamente una piccola ulcera duodenale ed i familiari confessano che la settimana prima aveva mangiato fagioli con le cotiche e broccoli fritti, “…sa, è tanto golosa”.

A questo punto ormai l’ospedale sta facendo la sua opera di devastazione. La signora perde il ritmo del giorno e della notte perché non è abituata a dormire in una camera con altre tre persone, non è abituata a vedere attorno a sé facce sempre diverse visto che ogni sei ore cambia il turno degli infermieri, non è abituata ad essere svegliata alle sei del mattino con una puntura sul sedere. Le notti diventano un incubo.

La vecchietta che era entrata in ospedale soltanto un po’ pallida ed affaticata, rinvigorita dalle trasfusioni e rincoglionita dall’ambiente, la notte è sveglia come un cocainomane. Parla alla vicina di letto chiamandola col nome della figlia, si rifà il letto dodici volte, chiede di parlare col direttore dell’albergo, chiede un avvocato perché detenuta senza motivo.

All’inizio le compagne di stanza ridono, ma alla terza notte minacciano il medico di guardia “…o le fate qualcosa per calmarla o noi la ammazziamo!”. Comincia quindi la somministrazione dei sedativi e la nonna viene finalmente messa a dormire.
“Come va la nonna, dottore? La vediamo molto giù, dorme sempre”.
Tutto questo continua fino a quando una notte (chissà perché in ospedale i vecchi muoiono quasi sempre di notte) la nonna dorme senza la puntura di Talofen.

“Dottore, la vecchina del 12 non respira più”.
Inizia la scena finale di una triste commedia che si recita tutte le notti in tanti nostri ospedali: un medico spettinato e sbadigliante (spesso il Rianimatore sollecitato di corsa per “fare di tutto”) scrive in cartella la consueta litania “assenza di attività cardiaca e respiratoria spontanea, si constata il decesso”.

La cartella clinica viene chiusa, gli esami del sangue però sono ottimi. L’ospedale ha fatto fino in fondo il suo dovere, la paziente è morta con ottimi valori di emocromo, azotemia ed elettroliti.

Cerco spesso di far capire ai familiari di questi poveri anziani che il ricovero in ospedale non serve e anzi è spesso causa di disagio e dolore per il paziente, che non ha senso voler curare una persona che è solamente arrivata alla fine della vita.
Che serve amore, vicinanza e dolcezza.

Vengo preso per cinico, per un medico che non vuole “curare” una persona solo perché è anziana. “E poi sa dottore, a casa abbiamo due bambini che fanno ancora le elementari non abbiamo piacere che vedano morire la nonna!”.
Ma perché?

Perché i bambini possono vedere in tv ammazzamenti, stupri, “carrambe” e non possono vedere morire la nonna? Io penso che la nonna vorrebbe tanto starsene nel lettone di casa sua, senza aghi nelle vene, senza sedativi che le bombardano il cervello, e chiudere gli occhi portando con sé per l’ultimo viaggio una lacrima dei figli, un sorriso dei nipoti e non il fragore di una scorreggia della vicina di letto.

In ultimo, per noi medici: ok, hanno sbagliato, ce l’hanno portata in ospedale, non ci sono posti letto, magari resterà in barella o in sedia per chissà quanto tempo. Ma le nonnine e i pazienti, anche quelli terminali, moribondi, non sono “rotture di scatole” delle 3 del mattino.

O forse lo sono. Ma è il nostro compito, la nostra missione portare rispetto e compassione verso il “fine vita”. Perché curare è anche questo, prendersi cura di qualcuno.
Anche e soprattutto quando questo avviene in un freddo reparto nosocomiale e non sul letto di casa.."
(fonte facebook)