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2014/11/09

Il muro di Berlino, 25 anni


Venticinque anni fa cadeva il muro di Berlino. Sono in Francia da alcuni anni e viene facile riflettere sul grande rischio che il gelo nei rapporti tra i paesi d’Europa per la crisi economica rischi di cancellare le enormi cose positive che sono l’anima dell’Unione Europea. Ricordo quando negli anni ’90 qaundo per ragioni di lavoro visitavo ogni anno diverse nazioni e dovevo utilizzare il passaporto e diverse monete e vivo la realtà di oggi dove ci si sposta senza problemi, si ha in tasca una moneta comune, si seguono in TV gli stessi problemi si vive – tutto sommato – in pace, almeno tra le nazioni europee. 

I più giovani daranno queste cose come scontate ma ricordo quando non si poteva attraversare una frontiera senza documenti ed ispezioni e i cambi erano vergognosi perché l’Italia dava ben poca fiducia. Cento anni fa era il primo autunno di una guerra europea che per la prima volta era davvero globale e non ci rendiamo conto di quante sofferenze quella guerra e quella successiva abbiano prodotto per risultati che oggi ci sembrano nulli. Cose vere, dolori fisici indicibili, milioni di ragazzi sacrificati e mandati al macello per questioni territoriali che oggi nessuno neppure più ricorda. Speriamo, pur con tutti i problemi “europei” che ci affliggono, che nessuno dimentichi di guardare ai problemi con una dimensione continentale, l’unico modo per “contare” qualcosa a livello mondiale.


Che i morti di Verdun, delle Somme, del Piave e poi quelli nei campi di sterminio, sotto le bombe nelle città distrutte, delle fosse di Katyn, fino agli ultimi che cercavano invano di superare il muro a Berlino (già venticinque anni!) ci facciano riflettere, ricordare e capire quanto sia importante la pace ma anche quella entità che finalmente è nata dopo secoli di guerre, quella che chiamiamo “Europa” e di cui siamo tutti cittadini. Forse se una TV avesse il coraggio di trasmettere “in diretta” l’orrore di un bombardamento, le immagini di un ferito morente con le budella sventrate da un proiettile… vi sembra troppo cruento? Eppure improvvisamente capiremmo meglio cosa vuol dire “guerra” e “pace” più di mille discorsi e scopriremmo l’importanza di 70 anni di Europa.

2014/11/02

Tributo a Stefano Cucchi

La sentenza dell'altro ieri per il caso di Stefano Cucchi dove in appello sono stati assolti forze dell’ordine, polizia penitenziaria e medici - tutti in qualche modo legati alla sua morte - mi ha lasciato sconcertato.

Non mi interessa se per qualcuno Cucchi fosse un “balordo” o peggio, era comunque un cittadino che era stato arrestato (e quindi affidato allo Stato!) e che in pochi giorni è morto di botte, non curato, dimenticato in modo vergognoso da chi aveva il dovere comunque di assisterlo. Mi pare un caso di sconcertante omertà, una pagina nera non tanto della giustizia (che non può condannare in campo penale nessuno senza prove personali certe) quanto dell’intero “sistema” che ha vergognosamente coperto e nascosto i fatti.

Una bruttissima vicenda che getta un’ombra grave sul nostro sistema inquirente, penitenziario e sanitario visto che non si è voluto fare chiarezza, anzi, si sono volutamente confusi i fatti. In una società che si dice civile tutti devono avere i propri diritti e doveri perché prima di tutto siamo delle persone e dei cittadini ed il “sistema” non deve mai coprire chi ha sbagliato e soprattutto nascondere la verità, per imbarazzante che possa essere. Questa brutta storia di Stefano Cucchi è e resterà davvero una vergogna italiana.


Spostati Silvio !!!


Consueto appuntamento settimanale con la politica di casa nostra. Noto con dispiacere che da noi i politici sono "per sempre" mentre all'estero preferisconofarsi da parte per far posto alle nuove generazioni. Parliamo del sempreverde - a parole ma non nei fatti - Berlusconi, che intende ricandidarsi per affossare ancora un po' la destra. Allora il titolo appropriato a questo post potrebbe essere "Spostati Silvio". Vai via, lascia un pizzico di autodeterminazione a questo paese martoriato dai tuoi errori e di quelli che sono venuti prima e dopo. Lascia a noi la scelta di capire quale potrebbe essere la strada corretta, lo capiremo prima o poi, anche senza la balia. Troppo comodo adesso dichiarare che le scelte di Renzi (che non sceglie) erano le vostre, quando eri tu li come mai non hai attuato quelle riforme? Lo sport della dietrologia in Italia non muore mai, come la mamma degli imbecilli. 
Adieu Silvio!

Berlusconi ha annunciato per primavera il “rilancio” di Forza Italia mentre molti segni danno per possibile un riavvicinamento almeno elettorale dei diversi partiti del centro-destra, unico modo per opporsi allo strapotere di Matteo Renzi, che peraltro afferma concetti sempre più vicini al centro o addirittura al centro-destra che non alla sinistra. Credo però che per riproporre nel centro-destra una alleanza seria, organica, potenzialmente capace di tornare a vincere, si deve passare però attraverso 2 strettoie: il ritiro di Berlusconi dalla politica attiva e un sistema elettorale che torni a premiare la qualità degli eletti, come dovrebbe essere un obbligo programmatico per chi sta a destra e tendenzialmente crede nella qualità, nella selezione e nel valore del singolo.

Resti un Berlusconi “presidente onorario” e certo non sbeffeggiato, che continui a essere parlamentare “a vita” se gli servisse per essere tutelato dai colpi di coda dei giudici, ma che non sia più “dominus” di una situazione politica che con lui in campo – anzi, addirittura capitano della squadra – rende le cose molto più complicate.  Giusto o sbagliato che sia e piaccia oppure no, per la stragrande maggioranza degli italiani – anche a destra - Silvio Berlusconi non è più credibile, è diventato un formidabile tappo al rinnovamento, al rilancio, al far apparire all’orizzonte della anti-sinistra persone nuove che proprio del Cavaliere (ex) ne possano e sappiano continuare l’impegno.

Coraggio, Presidente! Abbia la forza di un passo indietro ben sapendo che è difficile, duro e forse anche ingiusto, ma questo suo ritiro è necessario. Lo legga come un suo sacrificio per l’Italia che dice di amare e poter così riproporre una parte politica che frantumata e divisa non va da nessuna parte ma che con lei ancora alla testa è purtroppo condannata a perdere, soprattutto perché dimostra di non sapersi rinnovare. Perché non si comincia a chiedere e a sostenere questo aspetto a tutti i livelli, perché si tace quando questo concetto è invece condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani? Sembra che nessuno abbia il coraggio di vedere che “Il re è nudo”, però quando quel bambino della fiaba cominciò a dirlo, tutti se ne accorsero e condivisero!

E qui scatta il secondo blocco: il sistema elettorale presente (e futuro, se non si cambia) che premierà solo gli yesman a destra come a sinistra e questo è profondamente sbagliato perché fermerebbe l’Italia con la sua definitiva condanna alla serie B. In questo senso l’accordo Renzi-Berlusconi è pericoloso per tutti, una stretta mortale al rinnovamento e che a oggi premierebbe tra l’altro solo e soltanto Matteo Renzi che ha capito da tempo le debolezze di Silvio e intelligentemente lo seduce salvo poi proporre disegni non graditi all'esimio quanto decaduto partner virtuale. Spostati Silvio, lascia libero il campo, lascia che siano le generazioni future a gestire il paese, quelle passate ormai hanno perso la grinta e lo smalto e incamerato fortune gigantesche in conti svizzeri e caraibici. Ordunque, lascia che altri riempiano i loro forzieri di idee non già quattrini, quelli ormai te li sei fregati tutti tu e la tua cricca dalle tasche degli italiani.


2014/10/27

Mamma, dona i miei occhi, il mio cuore...


La lettera alla madre di Reyhaneh Jabbari, la 26enne impiccata il 25 ottobre a Teheran perché si era difesa dall'uomo che voleva violentarla.

«Cara mamma,
oggi ho scoperto che è arrivato il mio momento di affrontare la Qisas (1) . Mi fa male pensare che tu non mi abbia informato che ero arrivata all’ultima pagina del libro della mia vita. Perché non me l’hai detto? Perché non mi hai dato la possibilità di baciare la tua mano e quella di mio padre? 

Il mondo mi ha concesso di vivere per 19 anni. Quella notte terribile sarei dovuta essere uccisa. Il mio corpo sarebbe stato gettato in qualche angolo della città e dopo qualche giorno la polizia ti avrebbe portato all’obitorio per identificarmi e solo in quel momento avresti capito che sono anche stata stuprata. 
Non avrebbero mai trovato l’assassino visto che non siamo ricchi come lui. Tu avresti vissuto soffrendo e vergognandoti e saresti morta per colpa di questo dolore.

Con quel "maledetto colpo" la mia vita è cambiata. Il mio corpo non è stato gettato da nessuna parte, ma nella tomba della prigione di Evin e della sua sezione di isolamento. Poi in quella di Shahr-e Ray. Ma arrenditi al destino e non lamentarti: tu sai bene che la morte non è la fine. Proprio tu mi hai insegnato che si vive per fare esperienze e imparare. Ogni persona che nasce ha sulle spalle una responsabilità. Ho imparato che a volte bisogna lottare.

Mi ricordo quando mi hai detto che l’uomo che guidava la carrozza ha protestato contro l’uomo che mi stava fustigando, ma poi mi hai detto che lui l’ha colpito con la frusta in testa e in faccia, ed è morto. Mi hai insegnato che se uno crede in un valore ci deve credere fino alla morte.

Quando andavo a scuola mi hai insegnato che dovevo sempre comportarmi “come una signora” davanti alle discussioni e alle lamentele. Ti ricordi quanto ci tenevi a questa cosa? Questo tuo insegnamento è sbagliato. Quando mi è successo questo incidente, il tuo insegnamento non mi è stato d’aiuto. Come mi sono presentata davanti alla corte mi ha fatto sembrareun’assassina fredda e premeditatrice. Come mi hai insegnato tu non ho pianto, non ho implorato perché credevo nella legge.

Ma sono stata anche accusata della mia indifferenza davanti a un crimine. Tu lo sai, io non ho mai ucciso neanche una zanzara, per liberarmi dagli scarafaggi li sollevavo prendendoli dalle loro antenne. E ora sono diventata un’assassina volontaria. Il modo in cui trattavo gli animali è stato interpretato dal giudice come un comportamento maschile, ma non si è nemmeno preoccupato di notare che nel momento dell’incidente avevo lo smalto.

Che ottimista colui che crede nella giustizia. Il giudice non hai mai contestato il fatto che le mie mani non sono ruvide come quelle di uno sportivo, di un pugile. E questo Paese che amo grazie a te, non mi ha mai voluto. Nessuno mi ha sostenuto quando incalzata dagli inquirenti piangevo e gridavo per quei termini così volgari. Quando ho perso anche il mio ultimo segno di bellezza rasandomi i capelli, sono stata ricompensata: 11 giorni di isolamento.

Cara mamma, non piangere per queste parole. Il primo giorno in cui alla stazione di polizia un agente vecchia zitella mi ha schiaffeggiato per le mie unghie, ho capito che la bellezza non è per quest’epoca. La bellezza di un corpo, dei pensieri, dei desideri, degli occhi, della bella scrittura e la bellezza di una voce. 
Cara mamma, i miei ideali sono cambiati e non è colpa tua. Le mie parole sono eterne e le affido a qualcuno così quando verrò impiccata da sola, senza di te, saranno date a te. Ti lascio queste parole scritte come eredità.

Comunque, prima della mia morte, vorrei qualcosa da te. Qualcosa che mi devi dare con tutte le tue forze. In realtà è l’unica cosa che voglio da questo mondo, da questo Paese e anche da te. Lo so che hai bisogno di tempo per questa cosa, ti prego non piangere e ascolta. Voglio che tu vada in tribunale e dica a tutti la mia richiesta. Non posso scrivere questa lettera dalla prigione perché il capo non l’approverebbe mai, soffrirai ancora per me. È una cosa per cui potrai anche implorare, anche se ti ho sempre detto di non implorare per la mia salvezza.

Mia dolce madre, l’unica che mi è cara più della vita, non voglio marcire sottoterra. Non voglio che i miei occhi o il mio giovane cuore diventino polvere. Prega perché venga disposto che non appena sarò stata impiccata il mio cuore, i miei reni, i miei occhi, le mie ossa e qualunque cosa possa essere trapiantata venga data a qualcuno che ne ha bisogno, come un dono. Non voglio che il mio destinatario conosca il mio nome, o che mi compri un mazzo di fiori o che preghi per me. Dal profondo del mio cuore ti dico che non voglio una tomba su cui tu puoi piangere. Non voglio che tu ti vesta di nero, fai il possibile per dimenticare questi giorni difficili. Dammi al vento che mi porti via.

Il mondo non ci ama, non ha voluto che si compisse il mio destino. Mi arrendo a esso e accetto la morte. Di fronte al tribunale di Dio accuserò gli ispettori, accuserò i giudici della Corte Suprema che mi hanno picchiato e minacciato. Accuserò Dr. Farvandi, Qassem Shabani e tutti quelli che per colpa della loro ignoranza o delle loro bugie mi hanno messo in questa posizione e ucciso i miei diritti oscurando che a volte quello che sembra verità non lo è. Cara mamma dal cuore tenero, nell’altro mondo saremo io e te gli accusatori e gli altri gli accusati. Vedremo cosa vuole Dio. Vorrei abbracciarti fino alla morte. 


Ti amo, 
Reyhaneh»


(1) la legge del taglione in Iran, ndr

2014/10/25

Gli scialatori...


No, non mi sono sbagliato, scialatori, coloro che spendono e sprecano, in questo caso, denaro pubblico. In questo modi si dovrebbero chiamare i presidenti delle regioni a statuto speciale dove sembra, ma è solo un'impressione, che tutto vada bene invece va male come nel resto d'Italia. Parliamo oggi di politica, tanto per cambiare, di quella schietta e pungente e vediamo se a qualcuno viene in mente che gli italiani non sono sempre mucche da mungere ma hanno un cuore e un'anima anche quando si lamentano e dicono che non arrivano a fine mese.

Mentre Renzi sulla legge di stabilità fa un po’ il gradasso in Europa (e vedremo come finirà) tiene banco la polemica sui “tagli” agli enti locali e specialmente alle regioni.
Se si vuole risparmiare perché non si spiega chiaramente agli italiani i motivi per cui le regioni a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta) possono spendere infinitamente di più rispetto a tutte le altre?

Lasciando perdere Molise e Valle d’Aosta che sono micro-regioni (e dove peraltro – secondo Confartigianato – circa il 75% dei dipendenti non sarebbe indispensabile) perché in Lombardia – e considerando nel conteggio sono esclusi i dipendenti della sanità – bastano 3 (tre!) dipendenti regionali ogni 10,000 abitanti che salgono a 6 in Veneto e a 7 in Piemonte mentre in Sicilia ce ne devono essere 38, ma anche 25 in Sardegna e – sempre ogni 10,000 abitanti -  ben 85 a Bolzano con il record di addirittura 90 a Trento, ovvero trenta volte di più per ogni abitante rispetto alla Lombardia?  

Certo che poi a Trento e Bolzano si sta bene, ma i servizi offerti ai siciliani sono forse dieci volte migliori di quelli lombardi o invece è l’esatto contrario? 
In realtà in Sicilia (come a Trento e Bolzano) si sciala e si è super-sprecato nel tempo e allora Mr. Renzi tolga a queste regioni una parte delle loro risorse e non pretenda di farlo allo stesso modo con quelle regioni che – pur tra tanti sprechi - almeno dimostrano di saper impiegare meglio i propri soldi.

Perché di sprechi ce n’è e se ne continuano a fare , anche in Piemonte. 
Questa settimana, per esempio, agli insegnanti piemontesi è giunta, stampata a spese del consiglio regionale, la “AGENDA SCUOLA 2014-2015” ovvero un semplice diario scolastico che, comunque è arrivato 40 giorni dopo l’inizio delle lezioni, non serve a nessuno. Quanto è costato, pur impreziosito con la ridondante presentazione del neo-presidente  Mauro Laus che nel presentare il diario arriva addirittura a citare Victor Hugo e “I Miserabili”? 

Certo nessun insegnante piemontese leggerà le corpose pagine allegate del “Contratto Collettivo nazionale del Comparto Scuola quadriennio giuridico 2006-2009 sottoscritto il 29.11.2007 con successive modificazioni” che, più economicamente, è gratuitamente disponibile (aggiornato) su internet!

Bisogna risparmiare, certo, ma anche avviarsi sulla strada di trasferire a ogni regione e ogni comune lo stesso importo per ciascun suo cittadino oppure trasferire di più ma solo in cambio di obiettivi strategici raggiunti. 
Circa poi l’essere regioni “a statuto speciale” poteva avere un significato 60 anni fa ma non più oggi e quindi questi benefit devono ridursi perché sono ingiustificati per le finanze pubbliche. Perché un paese montano in provincia di Trento deve ricevere così tanto di più rispetto a uno ossolano, valtellinese o a un confinante comune bellunese tutti comuni esattamente uguali per problematiche, distanze, disagi e geografia? 
Non è giusto!

Se si applicassero questi tagli non ci sarebbe alcuna ragione di aumentare le tasse agli italiani, soprattutto con alcune scelte assurde come gli aumenti spropositati delle trattenute sulle rendite vitalizie, le assicurazioni, la previdenza professionale che invece dovrebbe esser incentivata. Ricordiamoci che le pensioni pubbliche saranno sempre più povere e da anni si sostiene quindi l’utilità delle polizze integrative e dei fondi pensione che crescono con i versamenti degli associati e con i guadagni che vengono capitalizzati. 

Il governo Renzi ha deciso di tassare al 26% (ovvero quasi di un terzo) la loro “resa” e quindi di fatto ha impoverito tutti i risparmiatori che avevano investito sulla propria pensione. E i più danneggiati saranno proprio i giovani, quelli che solo su una pensione integrativa possono pensare ad un loro futuro, altro che parlare di incentivi!

Si tassino piuttosto le grandi rendite, le speculazioni che danno guadagni grazie all’elusione fiscale e soprattutto da un certo importo in poi, le troppe transazioni finanziarie immotivate e speculative, le società di comodo ma non i piccoli patrimoni della gente comune e il risparmio di tanti milioni di italiani che tra l’altro, reinvestito in Italia, è fonte di sviluppo economico per l’intera nazione.

Una piccola parentesi finale, mi vengono in mente certe analogie...
Non capisco: Berlusconi dice che Forza Italia “resterà all’opposizione di questo governo” e poi  concorda con il PD di Renzi sulla legge di stabilità, sul sistema elettorale, sulle coppie gay con “il sistema alla tedesca” (specifica espressione – peraltro imprecisa – di entrambi) e adesso perfino sullo “jus soli” per dare la cittadinanza ai figli dei clandestini. 

Dov’è allora, al netto della demagogia, l’“opposizione” di Berlusconi? Soprattutto – ammesso che invece sia giusto sostenere Renzi – dov’è il “rinnovamento” annunciato per Forza Italia se lo stesso Silvio Berlusconi, alla soglia degli 80 anni, conferma che si ripresenterà senz’altro come suo leader alle prossime elezioni? 

Elezioni che peraltro Matteo Renzi vincerà a mani basse soprattutto se passerà il sistema elettorale da lui emendato in questi giorni che nel concreto darà al primo partito, ovvero al PD (e non più alle coalizioni) l’intero premio di maggioranza della futura unica Camera, anche se resterà ben al di sotto del 50% dei voti, per giunta con candidati tutti scelti dallo stesso premier, ovvero da Renzi.

ADESSO VOI VERIFICATE LE SINGOLARI ANALOGIE CON IL SISTEMA DI VOTO ADOTTATO PER LE ELEZIONI POLITICHE DEL 1924 CHE PORTARONO ALL’INSTAURARSI DEL REGIME FASCISTA…